L’estetica delle Drag Queen sta conquistando la moda?

Lustrini e satira caratterizzano la moda influenzata dalle Drag Queen. Gli art director Stefano Filipponi e Antonio Miucci approfondiscono il discorso con il progetto “Arcadia”


Mentre l’estetica Drag si sta affermando sempre di più nel sistema della moda, icone come RuPaul, Bianca Del Rio e Adore Delano hanno contribuito a diffonderla sia nelle acconciature che nel make-up, liberandosi dai canoni tradizionali di genere e bellezza ed esplorando nuovi modi di esprimere se stessi attraverso l’arte del vestire.
Non ancora diffusa del tutto, sta acquisendo sempre più popolarità oltre lo showbiz grazie al fortunato talent show RuPaul’s Drag Race. Parrucche voluminose, trucco esoso e paillettes sono un’eredità del Ventesimo secolo, quando le prime performer Drag si esibivano in locali come lo storico Black Cat di San Francisco. Oggi numerosi sono gli esempi in cui tale estetica ha contribuito a influenzare non solo la moda queer, ma anche grandi nomi del fashion system. Cambiamento, rottura di stereotipi, canoni di bellezza e genere del fashion system, diritti LGBTQ+: questo e molto altro alla base delle battaglie delle Queen. Per citare uno dei personaggi più influenti della community Drag, RuPaul: “Nasciamo nudi, tutto il resto è drag!”.
E l’industria fashion sta prendendo sempre più in considerazione le Drag Queen, grazie al loro stile unico e alla loro personalità. Essere una regina non significa soltanto indossare abiti da donna, ma è anche saper riconoscersi, amarsi, esprimersi in modo creativo e autoironico. Per questo motivo, la moda non può ignorare l’estetica che le Drag Queen rappresentano, facendo satira della parola “moda” e celebrandola in tutto. Con queste premesse viene dato inizio al progetto Arcadia, nato dalla collaborazione tra i due art director Antonio Miucci e Stefano Filipponi che affermano: “Questa storia è un inno dedicato a chi desidera abbracciare l’indipendenza con splendore e maestosità”. La collaborazione tra i due ha dato vita a un artist book e a un breve documentario su Stefano, il nome out of drag di Arcadia. Performer, artista e cantante, Arcadia “sa bene cosa e come comunicare attraverso la musica. Arcadia è nata proprio per facilitare la mia comunicazione sul palco. Indossando una maschera ci si sente meno nudi, si percepisce di meno il peso della propria vulnerabilità”.

Violet Chachki becomes the first Drag Queen

Violet Chachki becomes the first Drag Queen

ESTETICA DRAG E MODA

Ma in quali occasioni l’estetica drag influenza la moda? Uno tra molti è il caso di Violet Chachki; dopo la vittoria della settima stagione di RuPaul’s Drag Race nel 2015, è stata la prima Drag Queen a comparire in una campagna pubblicitaria per intimo femminile per Bettie Page Lingerie nel 2017. Solo un anno prima, ha partecipato alla campagna Primavera-Estate 2016 di Marc Jacobs. Un altro esempio sicuramente più celebre è lo stesso RuPaul. Considerato l’icona Drag per eccellenza, RuPaul ha avuto un notevole successo con il suo singolo Supermodel (You better work), e il successivo ingaggio come prima Drag Queen per una campagna pubblicitaria del brand di cosmetici Mac. A conferma della grande influenza delle Queen, il New York Times afferma che quasi tutte le partecipanti al contest di RuPaul sono poi generalmente invitate a sfilate e party delle varie fashion week, oltre che apprezzate dai brand dell’alta moda come Miu Miu, Jean Paul Gaultier, Maison Margiela, Thierry Mugler e Dior, per citarne alcuni.

Progetto Arcadia, manifesto

Progetto Arcadia, manifesto

ARCADIA DI STEFANO FILIPPONI E ANTONIO MIUCCI

Tornando al progetto Arcadia, quest’ultima si presenta come una Drag “un po’ preraffaellita, un po’ Galliano per Dior 2007 e un po’ ancella di ‘Handmaid’s Tale”. Stefano Filipponi racconta che dietro al nome di Arcadia vi è la precisa scelta di perseguire la bellezza della poesia, con richiami al classicismo greco. L’omaggio all’Accademia letteraria dell’Arcadia è studiato nei minimi dettagli; per citare il Manifesto: “L’Accademia dell’Arcadia si sviluppa a Roma e si diffonde in tutta Italia durante il Settecento in risposta a quello che era considerato il cattivo gusto del Barocco. Ogni partecipante doveva assumere, come pseudonimo, un nome di ispirazione pastorale greca. E io ho assunto proprio il nome di Arcadia”. Dopo il suo debutto come artista e cantautrice nel 2020, Arcadia parla di libertà, rinascita e storie di vita nei suoi brani, dove posa circondata dalle sue muse ispiratrici: le guerriere Sailor e le muse preraffaellite. Antonio Miucci la definisce così: “Arcadia è la forma umana e artistica del desiderio di Stefano, una scintilla di vita forte e lucente che illumina un macrocosmo fantasmagorico in cui affronta con coraggio le sue vulnerabilità e dà vita a tutto ciò che non trova riscontro nel mondo reale. Tra lustrini e teatralità, Arcadia ha trasformato in luce le ombre di Stefano, battezzandole all’interno di un santuario di re-immaginazione e rivendicazione attiva della propria soggettività, in cui nascono potenziali destini e nuove narrazioni dove poter essere Uno e Altro attraverso l’arte, la musica, il canto e la performance drag. Arcadia celebra la luce interiore e la gentilezza ma soprattutto l’essere sensibili alla propria queerness che nell’empatia, nell’identità e nel genere trovano i mezzi più forti per affermarsi”.

Lara Gastaldi

https://www.antoniomiucci.com/arcadia-r13063

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Lara Gastaldi

Lara Gastaldi

Laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità, ha proseguito i suoi studi in Svizzera, presso l’Università di Berna, specializzandosi in Sociolinguistica e World Literature. Parla inglese, tedesco, francese. Ama viaggiare e immergersi nelle usanze dei luoghi, soprattutto nei paesi di frontiera,…

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