Installazioni tessili per raccontare Roma tra design, arte e architettura

Effimero Barocco, Chiara Grifantini e Daniela Pinotti sono i protagonisti di una mostra dedicata al design dei tessuti come strumento di narrazione della città. In un hotel dell’Eur

Raccontare Roma nella sua dimensione contemporanea attraverso il design, l’architettura e l’arte, proponendo una visione inedita della capitale, lontana dagli stereotipi e dai circuiti turistici tradizionali: è l’obiettivo di Icons of Rome, un ciclo di eventi, a cadenza quadrimestrale, promosso da 4L Collection Hotels a cura di Isabella Clara Sciacca e diversi patrocini istituzionali e non, da Roma Capitale all’ADI e a Quasar Institute for Advanced Design.
Con questo progetto culturale vogliamo dare il nostro contributo alla valorizzazione della città e del suo patrimonio creativo, andando oltre le immagini convenzionali e offrendo nuove chiavi di lettura del contesto urbano. Crediamo nell’importanza di creare occasioni di dialogo e di confronto tra talenti emergenti e figure affermate del mondo del design, dell’arte e della cultura, per generare un impatto positivo sul territorio. Vogliamo promuovere un’idea di ospitalità che non si limiti ad accogliere, ma che stimoli la scoperta e la conoscenza di Roma in tutte le sue sfumature”, spiegano Alessandro, Beatrice e Laura Lazzarini, alla guida del brand alberghiero. Prosegue la curatrice: “Icons of Rome nasce dall’idea di raccontare la Capitale in modo autentico e contemporaneo, utilizzando il design e l’arte come elementi chiave per leggere e interpretare il nostro tempo. Vogliamo portare alla luce una nuova narrazione su Roma, fatta di luoghi e opere creative che definiscono profondamente l’identità della città per far emergere e valorizzare alcuni dei tanti talenti che la animano, che altrimenti rimarrebbero sottotraccia”.

Icons of Rome
Icons of Rome al 4L Collection Hotels

Urban stories in design: ecco chi sono i tre designer tessili e gli studi in mostra a Roma

Dopo l’esordio a febbraio con Urban Stories in Graphic Design,in cui Alessandro Acciarino aka H501, Walter Larteri e Ottavia Tracagni hanno proposto 38 illustrazioni d’autore per raccontare i nuovi landmark identitari della città, il secondo appuntamento si concentra sul tessuto come medium espressivo e narrativo, capace di rileggere lo spazio urbano. Urban Stories in Textile, visitabile gratuitamente fino al 12 ottobre presso l’Hotel American Palace Eur, riunisce tre visioni progettuali e poetiche di Roma nella sua dimensione simbolica, architettonica e umana, attraverso installazioni tessili inedite realizzate da Effimero Barocco, Chiara Grifantini e Daniela Pinotti.

Effimero Barocco - Borromini
Effimero Barocco – Borromini

Effimero Barocco e la sua rilettura contemporanea della Roma di Borromini

EFFIMERO BAROCCO è un progetto elaborato dagli architetti Cecilia Anselmi, Carlo Pianosi e Fabio Gasparri (STUDIO ROOM 28b) che fa riferimento all’iconografia visionaria dell’epoca barocca, una rielaborazione libera in chiave contemporanea di frammenti di immagini ispirata alla potenza immaginifica di Roma, che riesce ancora oggi con la sua eterna bellezza a influenzare la creatività degli artisti contemporanei. Una collezione di grafiche digitali declinate in diversi formati per interni, dagli arazzi alle carte da parati, ispirate alla Roma barocca, all’architettura e agli apparati effimeri che si progettavano in quell’epoca e venivano costruiti durante le feste, sia religiose che profane, nelle piazze della città.

Grifantini, Hydrangea
Chiara Grifantini, Hydrangea

Chiara Grifantini, dall’architettura ai tessuti

Chiara Grifantini oltre a essere architetta è una pittrice tessile a mano libera, che ha imparato le tecniche della pittura quando lavorava come assistente dello scultore italiano Antonio Zanini a Roma. Dopo aver frequentato un breve corso alla Central Saint Martins di Londra – dove ha incontrato un’insegnante ispiratrice, Arantza Vilas, specializzata nella ricerca tessile –  tornata a Roma, ha iniziato con successo a creare tessuti giganti dipinti a mano decidendo di aprire il suo atelier nel 2016. La sua fonte di ispirazione è la natura e la sua imprevedibilità

core pinotti low 5 Installazioni tessili per raccontare Roma tra design, arte e architettura
Daniela Pinotti, Core

Il design “in movimento” di Daniela Pinotti

Daniela Pinotti, designer tessile e consulente di moda e interior design, nel 2016 fonda il suo studio di design tessile a Roma dopo anni trascorsi tra Italia e Svezia, collaborando con marchi di spicco come H&M, Benetton, Napapijri, GANT e aziende tessili come S.E.T. e Sublitex del Gruppo Miroglio. Nel suo percorso creativo, intimo e ispirato dalla natura, sperimenta nuovi linguaggi stilistici attraverso concetti come la “trasformazione” e la “fluidità”, principi fondamentali della sua narrazione e identità. I suoi pattern, le sue stampe e le sue illustrazioni trasmettono l’essenza del “movimento”, inteso come percorso e processo in evoluzione, fotogrammi di una narrazione nomade in cui perdersi e ritrovarsi in un tempo dilatato e astratto.

Le opere in mostra, tra valorizzazione del patrimonio e storytelling urbano

Opere che rimandano all’immagine di una città multiforme, stratificata, capace di ispirare percorsi che intrecciano architettura, natura, e cultura popolare: gli arazzi jacquard Borromini e Reverso di Effimero Barocco, ispirati alla cupola della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane “Roma rimane sempre per noi, con la sua luce e la sua architettura unica che dà forma agli spazi aperti e alle sue piazze, è sempre una fonte potente di ispirazione”, l’hortus rinascimentale Hydrangea operadi Chiara Grifantini in cui ortensie bianche dipinte a mano su lino verde salvia diventano una metafora della centralità rinascimentale, dell’ordine e della proporzione che hanno reso Roma un modello urbano e culturale. E la collezione CORE di Daniela Pinotti, che reinterpreta la romanità attraverso un’estetica pop ironica fatta di cuscini e passamanerie. Dalle simmetrie barocche alle geometrie floreali, fino alla vitalità dei segni urbani, la mostra offre un’interpretazione originale dello spirito capitolino, trasformando tessuti e complementi d’arredo in paesaggi narrativi da esplorare con lo sguardo e con il tatto.
“Il design tessile”, commenta in merito la curatrice “ha una capacità straordinaria di raccontare storie: è un linguaggio che intreccia materia, memoria e immaginazione. Con questo secondo appuntamento di Icons of Rome vogliamo esplorare la città attraverso trame, pattern e fibre, rivelando una Roma sensibile, stratificata, fatta anche di percezioni tattili. Credo che il tessuto sia uno strumento potente, capace di dare forma visibile all’identità e all’immaginario di un luogo ed è anche attraverso questi fili che si può svolgere una narrazione del presente, dialogando con il passato e proiettandosi nel futuro”.
A concludere il ciclo di tre appuntamenti culturali in autunno arriverà ICONS OF ROME, URBAN STORIES IN CULTURE (dal 13 ottobre 2025 al 12 febbraio 2026) evento che esplorerà la lingua e la cultura popolare capitolina, attraverso letture, performance teatrali e incontri dedicati al dialetto romanesco. Questo appuntamento celebrerà la romanità più autentica, evidenziando le tradizioni locali e il linguaggio come elemento chiave di costruzione dell’identità e strumento di aggregazione. Linguisti ed esperti del vernacolo romanesco si confronteranno sull’origine e il significato di alcune espressioni e della loro evoluzione nel tempo, con l’obiettivo di tracciarne le coordinate storiche.

Giulia Mura

ICONS OF ROME, URBAN STORIES IN TEXTILE
Dal 13 giugno al 12 ottobre
Tutti i giorni dalle 10 alle 19
Hotel American Palace Eur, Via Laurentina 554, Roma
Ingresso gratuito

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Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

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