Nonsibuttavianiente. La startup che ricicla allestimenti di mostre e li condivide con altri musei

Scopo della startup? Creare un network di musei (di cui fa parte la Triennale di Milano) che metta gli allestimenti utilizzati per mostre a disposizione di altre istituzioni museali. Un progetto all’insegna della rigenerazione creativa, del riuso, della sostenibilità ambientale ed economica

“Il tuo magazzino è pieno di oggetti e allestimenti? Insieme possiamo valorizzarli e rigenerarli. NonSiButtaViaNiente è la prima piattaforma di riciclo e sharing di allestimenti e giacenze museali, ispirata ai principi dell’economia circolare”. È questo il claim di NonSiButtaViaNiente, startup dedicata al riciclo e al riuso degli allestimenti di mostre e musei che, nell’ambito della Milano Design Week in corso fino al prossimo 12 giugno, ha dato vita, in collaborazione con la Triennale di Milano, al progetto re-value e della mostra-workshop La fabbrica dei giocattoli. Triennale infatti condivide con NonSiButtaViaNiente visione e obiettivi, decidendo di dotare la startup di diversi allestimenti, spesso realizzati da progettisti affermati, che quindi diventeranno “rifiuti speciali”, da condividere con altre realtà museali. Un progetto, quindi, all’insegna della rigenerazione creativa, del riuso, della sostenibilità ambientale ed economica.

NONSIBUTTAVIANIENTE, LA STARTUP CHE RICICLA GLI ALLESTIMENTI MUSEALI

NonSiButtaViaNiente è una startup innovativa e società benefit nata dal programma d’incubazione “Innovamusei” di Cariplo Factory, e realizzato con il contributo di InnovaMusei – Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Fondazione Cariplo. Lo scorso maggio la startup ha lanciato la prima piattaforma di sharing di allestimenti e di giacenze museali, con un obiettivo: impattare il meno possibile sull’ambiente. “Le ricadute del progetto sono innumerevoli e agiscono su più livelli, abbracciando aspetti di sensibilità ecologica, turismo sostenibile, inclusione, accessibilità e didattica museale”, spiega Davide Crippa, tra i soci fondatori di NonSiButtaViaNiente. “Grazie al supporto e all’esempio di Triennale Milano, accompagneremo il sistema museale in un percorso di rinnovamento e attenzione per l’ambiente”. Ciò che viene auspicato e rincorso dalla startup è, a partire dall’impegno della Triennale, che anche altri musei seguano lo stesso esempio, in modo da dare vita a una sorta di “osservatorio sulla sostenibilità”, e che NonSiButtaViaNiente possa così diventare “il primo centro di sperimentazione per la ricerca sull’uso e sul (ri)consumo delle risorse espositive alla scala museale”.

COME FUNZIONA NONSIBUTTAVIANIENTE

Sul sito web della startup, una sezione è dedicata ai musei che fanno parte del network di “sharing”, sempre aperto a tutte le istituzioni che vogliono aderire alla rete. Oltre alla Triennale di Milano, ne fanno parte anche la Fondazione Arnaldo Pomodoro, Museo Bagatti Valsecchi e Fondazione Stelline. Un’altra parte è invece dedicata a coloro che “cercano” materiali per l’allestimento: oggetti, strutture espositive, sistemi di illuminazione, audio e video, pavimenti, tutti noleggiabili. Un’esperienza simile a Spazio META, magazzino che sorge nel quartiere Bovisa di Milanoprovvisto di un laboratorio per la lavorazione che raccoglie materiali provenienti da allestimenti effimeri quali saloni, sfilate, mostre e eventi.

– Desirée Maida

https://www.nonsibuttavianiente.it/

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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