La costruzione di CityLife Milano in un lunghissimo timelapse

Alberto Fanelli firma il più lungo timelapse di costruzione e modifica del paesaggio urbano mai prodotto in Italia e probabilmente, nel mondo. Ecco un estratto

Ci sono cose che sembrano non cambiare mai e altre invece che mutano sotto i nostri occhi, senza nemmeno che riusciamo ad accorgercene. Accade così che un quartiere di nuova costruzione, per il quale c’è voluto tanto tempo e lavoro, ci appaia come qualcosa che invece è sempre stato lì, senza che ricordiamo come quel luogo apparisse prima della sua trasformazione. Un esempio è quello di CityLife, il complesso che in ben 14 anni ha trasformato il quartiere Portello di Milano.

CityLife, il più grande progetto di riqualificazione urbana in Europa

Progettato dagli architetti Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid, che firmano le famose tre torri di CityLife, il complesso sorge nell’area ex-Fiera, liberata in seguito allo spostamento delle attività fieristiche nel nuovo polo di Rho-Pero. Il suo sviluppo prosegue da 14 anni e si concluderà con l’edificazione di City Wave l’ultimo grattacielo.

Nel tempo, questo straordinario progetto di riqualificazione urbana, considerato il più grande d’Europa, è divenuto uno spazio iconico e riconoscibile della città di Milano nel mondo. Qui abitazioni di design sono circondate dal secondo spazio verde più grande della città e dalla più vasta area pedonale, in cui, tra aree dedicate ai bambini e allo sport, è possibile ammirare anche le installazioni di arte contemporanea del progetto ArtLine.

Il video in timelipse di CityLife

Ad osservare l’eccezionale sviluppo del complesso è Alberto Fanelli, classe ’65, fotografo specializzato in stereoscopia e timelapse di lunghissimo periodo. Il suo obiettivo ha così immortalato le fasi che hanno visto l’innalzamento delle tre torri ed è ancora fermo per cogliere il completamento di City Wave.

“Il risultato che volevo ottenere è quello di avere un video dove vengono ripresi anni e anni di trasformazione del territorio, che però sembrasse girato in dieci minuti” spiega Fanelli. “Il montaggio che andiamo a proporre per questa data celebrativa ha una musica ispirata a “Topolino apprendista stregone” dal film Fantasia (Disney 1940, musica. L’apprenti sorcier di Paul Dukas). Il riferimento è una scherzosa sottolineatura di quanto le opere umane, per quanto complesse, imponenti e maestose, alla fine sono pur sempre piccoli elementi, realizzati da buffi bipedi, incastonati nella potenza della natura, che nel video si manifesta attraverso il mutare delle stagioni e nella crescita inesorabile degli alberi” e aggiunge “Da notare che nel video, ogni volta che si vedono gli alberi “pulsare”, significa che è passato un anno”.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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