Il Padiglione di San Marino alla Biennale di Architettura è un laboratorio di ospitalità

Il progetto della Repubblica di San Marino è uno spazio collaborativo rivolto anche agli abitanti del sestiere veneziano di Castello. E punta al coinvolgimento di studenti di design e un di grande artista

Riflettere sul tema dell’ospitalità intesa come esercizio di relazioni e sperimentare, attraverso alcune pratiche, l’interazione con le persone e i luoghi ospitanti è la base su cui si sviluppa l’allestimento del Padiglione della Repubblica di San Marino alla 18. Mostra Internazionale di Architettura in corso a Venezia. Un dialogo aperto con i veneziani in una zona, quella del sestiere di Castello, dove è ancora presente una comunità pulsante. Ospite ospitante diventa quindi un laboratorio aperto e in itinere, proprio perché solo attraverso la sua mutabilità può raggiungere il vero obiettivo del progetto: l’inclusione, con un’attenzione particolare all’ambiente circostante.

The Hospitality Lab, installation view at Padiglione San Marino, Biennale Architettura, Venezia, 2023. Photo Silvio Salvador

The Hospitality Lab, installation view at Padiglione San Marino, Biennale Architettura, Venezia, 2023. Photo Silvio Salvador

IL PADIGLIONE DI SAN MARINO ALLA BIENNALE ARCHITETTURA 2023

Due sedie all’entrata della Fucina del futuro, così si chiama lo spazio che ospita il padiglione, sono le opere scultoree in bronzo di Vittorio Corsini (Cecina, 1956), artista che da quasi un trentennio lavora sull’idea dell’abitare i luoghi, creando installazioni e progetti di arte pubblica. Non sono solo sculture ma oggetti che invitano ad animare la corte antistante, oggetti del quotidiano che diventano dispositivi di accoglienza e aggregazione, come succede davanti al vicino pensionato. Ripensare allo spazio interno di una casa come spazio interiore, con le sue criticità, è un tema ricorrente dei lavori di Corsini. Posto nella prima parte del padiglione, un cubo di plexiglass emette luce secondo un tempo di respirazione molto lento, quello della meditazione. Diventa uno spazio liminale di decompressione e di trasformazione dell’individuo; come i luoghi e le abitazioni è uno spazio finito in cui immergersi e interagire. L’immaterialità del vento invece si concretizza in Benvenuti in città, un’installazione video con sfondo bianco dove tre ragazzi di Peccioli, il paese toscano che conta numerosi interventi d’arte contemporanea, interpretano il loro rapporto con il suono del vento definendolo con il proprio movimento.

Vittorio Corsini, Welcome chairs, 1996 2023. photo Silvio Salvador

Vittorio Corsini, Welcome chairs, 1996 2023. Photo Silvio Salvador

IL PADIGLIONE DI SAN MARINO, LABORATORIO DELL’OSPITALITÀ

A volte dove sembra esserci poco, possiamo in realtà trovare molto, se ci si sofferma a riflettere. Nella stanza attigua, oggetti modulari che si possono utilizzare come sedie e tavoli organizzano lo spazio per il laboratorio, che per ora raccoglie idee di progettazione degli studenti di design del legno ed oggetti ritrovati posti dentro teche cilindriche, nell’attesa che questi si trasformino ammuffendo o diventino futuri depositari di micro-ospiti.
All’installazione sonora Rituali di ospitalità, una serie di semplici bicchieri che rappresentano l’incontro con la comunità di Castello, è legato il lavoro di ricerca etnografica supportato da FR Istituto d’Arte Contemporanea. Nei mesi precedenti all’inaugurazione del padiglione sono state effettuate interviste secondo quattro temi di indagine: l’alimentazione come momento di convivialità; il rapporto con l’alterità e il confronto culturale con l’altro; la dimensione di conflitto con il turismo di massa. Tutte voci per ricostruire uno spazio interdisciplinare che presto ospiterà una serie di incontri con le artigiane locali per realizzare così dei lavori condivisi, in un’eco-sistema del fare.
 
Antonella Potente
 
https://biennaleveneziasanmarino.com/

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Antonella Potente

Antonella Potente

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