Il piccolo giallo di Vittorio Sgarbi Assessore alla Cultura di Tor Bella Monaca

Già deputato e sindaco di Sutri, il critico d’arte era in lizza con Enrico Michetti, battuto alle ultime amministrative. Ora è uscito un video in cui dice che occuperà un posto nell’unico municipio della capitale vinto dal centrodestra, quello di Tor Bella Monaca. Ma in realtà non ci sono accordi reali

Una nuova carica politica per Vittorio Sgarbi? Non proprio. Dopo il seggio alla Camera e la carica di sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo, nelle ultime ore il critico sembrava sul punto di ricoprire anche la posizione di assessore alla Cultura e alle Periferie del Municipio VI di Roma, quello detto “delle Torri”. Il municipio, chiamato così perché comprende Tor Bella Monaca, Torre Angela e Torre Gaia, è l’unico della capitale vinto dal centrodestra alle amministrative di ottobre, che hanno visto in testa il centrosinistra di Roberto Gualtieri. Il critico d’arte, già assessore alla Cultura a Milano una quindicina d’anni fa, era stato segnalato per l’assessorato in caso di vittoria del candidato di centrodestra Enrico Michetti, ma da qui a dire che ci siano accordi reali ne passa. Il mini-sindaco del Municipio VI, Nicola Franco, ha frenato gli entusiasmi dicendo che anche se “Sgarbi ha dato la sua disponibilità a fare l’assessore, io sarei felicissimo ed è un nome splendente che potrebbe illuminare questo territorio […] sulla fattibilità però attenderei, devo ancora parlare con la coalizione e più che altro capire come i suoi impegni di parlamentare, sindaco di Sutri, personaggio televisivo possano coesistere con il ruolo di assessore. Il municipio ha bisogno di un impegno h24”.  A questo punto Sgarbi avrebbe risposto che era stato proprio “il presidente Franco a chiedere che io dichiarassi la mia disponibilità per poi fare la nomina. Io con il video non ho fatto nulla di più […] e se ha cambiato idea io sono già pronto a dare le dimissioni”. Contattato da Artribune, Vittorio Sgarbi ha però rimarcato la sua disponibilità, dicendo di aver “semplicemente risposto a una richiesta del sindaco, arrivatami attraverso persone con cui lavoro. Non sono alla ricerca di una posizione né di uno stipendio, voglio semplicemente accettare una sfida e ridare spazio e opportunità alla periferia, mettendomi al servizio di Roma. Il mio progetto di un teatro popolare in un quartiere popolare permetterebbe un risollevamento di tutta una zona povera, come è successo in Albania con Edi Rama. Non sono alla ricerca di nessuna poltrona, e ora starà alla politica vedere a chi assegnare la posizione”, ha chiarito.

IL VIDEO DELLA CANDIDATURA

Tutto nasce da un video, girato sui social media nelle scorse ore, in cui critico sostanzialmente si auto-candidava: “Per uno come me che ha fatto tante cose belle in tante città, Venezia, Firenze, Milano”, ha raccontato nel filmato riportato da Agenzia Nova, “[c’era] l’idea di essere assessore alle Periferie insieme all’amico Nicola Franco di rendere bella e gaia la Torre. I nomi di questi luoghi, legati alla cattiva nomea, sembrano luoghi di nomadi, disperati, poveri. Ma non c’è niente di più fertile della povertà. Un ricco può perdere tutto, un povero non può perdere nulla ma può avere qualcosa in più. Da tempo pensavo di mettere insieme un assessorato alla Cultura, le Periferie, lo Sport, il Turismo, difficile farlo a Roma con Gualtieri”. Facendo una prima anticipazione della possibile pianificazione culturale, Sgarbi aveva sostenuto che “Tor Bella Monaca deve diventare bella come il suo nome, portare mostre e il teatro.

C’è un teatro importante a Tor Bella Monaca. Lavoro con molti amici, anche di una sinistra gioiosa, e sono certo che Moni Ovadia vorrà dirigere un teatro a Tor Bella Monaca. Sarà una sfida, avrà un assessore che gli lascerà mano libera e non ci sarà sinistra o destra, ma solo intelligenza, bellezza e competenza. Con Nicola Franco darò al Municipio, alle periferie e a Franco la gloria che occorre abbiano”, ha concluso. In un’intervista al Corriere della Sera, Sgarbi aveva anche aggiunto che vorrebbe coinvolgere Renzo Piano nel processo di riqualificazione delle periferie e ridare spazio ai centri sociali e al teatro rom. Ora non resta che aspettare così come resta l’attesa per l’assessore “vero”, quello comunale, quello della giunta di Gualtieri che però ancora non è fatta a differenza di tutte le altre grandi città che sono andate al voto in ottobre. Forse se ne parla i primissimi di novembre, c’è chi giura martedì…

-Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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