“Art week inutile e dispendiosa”. Il programma del candidato a sindaco di Milano Luca Bernardo

Unico candidato di centrodestra, Bernardo nel suo programma elettorale parla di “cinema week, food week, art week e foto week inutili e dispendiose”. Non è mancata la risposta dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno che ha sottolineato come, in realtà, la Milano Art Week sia sostenuta da privati e non dal Comune

“Il cinema week, il food week, l’art week, il foto week: inutili e dispendiose”: con queste parole Luca Bernardo, candidato del centrodestra a sindaco di Milano, spara a zero nel suo programma elettorale contro le ormai famose “week” tematiche organizzate nel capoluogo lombardo, sottolineando come “soltanto le settimane della moda e del design funzionano perché originate da due solide istituzioni come la Camera della moda e il Salone del Mobile”. Quindi in caso di vittoria di Bernardo, a Milano si andrebbe ad asciugare e di molto la dinamica delle settimane. Insomma, stando a quanto sostenuto da Bernardo, la settimana dell’arte simboleggiata dalla fiera miartdi prossima inaugurazione, sarebbe “inutile e dispendiosa”, nonostante si tratti di uno dei principali eventi fieristici non solo in Italia ma a livello europeo, soprattutto per la presenza di gallerie, visitatori e collezionisti provenienti da tutto il mondo e per l’indotto generato. In compenso però, stando al programma del candidato per il centrodestra il cui slogan elettorale è “Insieme ci prendiamo cura di Milano” – Bernardo di professione fa il medico –, tra i punti nevralgici è il recupero di una vecchia tradizione meneghina, ovvero la lotteria ambrosiana, la prima tenuta in Italia e risalente al XV secolo. Evidentemente è meno dispendiosa dell’art week.

Filippo Del Corno

Filippo Del Corno

LUCA BERNARDO E L’INUTILITÀ DELL’ART WEEK MILANESE. LA RISPOSTA DI FILIPPO DEL CORNO

Alle affermazioni di Bernardo non è mancata la replica da parte di Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune di Milano, che ha così commentato sulla sua pagina Facebook: “il candidato della destra sovranista a Sindaco di Milano spara contro Milano Art Week, di cui propone la cancellazione poiché ‘inutile e dispendiosa’. Basterebbe un poco di conoscenza della realtà e di capacità di studio dei dossier per capire quanto queste motivazioni siano infondate. Milano Art Week non rappresenta alcun dispendio per il Comune di Milano perché l’iniziativa è sostenuta da diversi anni da un importante soggetto privato, e si realizza grazie al concorso operoso delle tante istituzioni cittadine, pubbliche e private, che ne costruiscono il programma”.

Salone del Mobile a Rho Fiera

Salone del Mobile 

MILANO ART WEEK: DISPENDIOSA PER CHI?

In effetti dal 2019 a sostenere finanziariamente la Milano Art Week è Banca Generali, main partner della rassegna. Per l’edizione di quest’anno, tra l’altro, per la giornata del 18 settembre Generali offrirà ingressi gratuiti a tutti i visitatori del Museo del Novecento, oltre a promuovere come sempre una serie di eventi e iniziative mirati al coinvolgimento del grande pubblico. Allora, come potrebbe l’art week essere un peso per il Comune di Milano dato che di fatto non lo è? E soprattutto, perché sarebbe inutile una macchina così complessa che ha il merito – così come altri grandi eventi simili – di rimettere finalmente in moto diversi settori dell’economia dopo quasi due anni di pandemia? “Sulla presunta inutilità”, continua Del Corno, “consiglierei al candidato di rivolgersi direttamente ai vertici di Fiera Milano, alla comunità delle gallerie d’arte, degli artisti e degli operatori culturali della città, alle imprese attive nel campo della ristorazione, della ricezione alberghiera, del trasporto privato e dei servizi di accoglienza, per misurare la crescita esponenziale di reputazione e attrattività che l’alleanza tra Art Week e la più importante fiera internazionale d’arte della città, miart, ha saputo realizzare in questi anni nell’unico interesse pubblico e collettivo di Milano. Spiace davvero che il candidato sovranista affronti temi così importanti per il presente e il futuro di Milano con tanta superficialità e impreparazione; resta la consolazione di riscontrare quanto scarsa sia la sua mira nell’individuare i bersagli che intende colpire per provare a smantellare il sistema culturale milanese”.

IL PROGRAMMA CULTURALE DI BERNARDO

Su questo punto forse Bernardo non era informato abbastanza, ma Bernardo le spara solo grosse sulla cultura o ha una visione? Sbirciando sul suo programma elettorale, per quanto riguarda l’ambito culturale troviamo alcune proposte: tra queste – e in realtà non si tratta di una novità, perché già in passato si è dibattuto su questo spinoso argomento – è il trasferimento del carcere San Vittore altrove, per fare dei suoi spazi una sede di “importanti strutture culturali, quali ad esempio la famosa biblioteca Beic, spazi per esposizioni temporanee di sculture, pitture o installazioni artistiche, sede di raccolte fotografiche e artistiche di importanti enti o istituzioni milanesi”. Ma la Beic è prevista – giustamente – in periferia a Porta Vittoria e per questo è stata appena finanziata con oltre 100 milioni. Niente cinema week, food week, art week e foto week, dicevamo, perché “inutili e dispendiosi”; in compenso però, per colmare i vuoti lasciati da questi eventi, il programma di Berardo prevede una rassegna cinematografica al Parco Sempione (una… cinema week?), la nascita di un museo sulla storia di Milano, un battello-ristorante sui Navigli (per i nostalgici della food week?) e un evento estivo milanese stile “Notte Rosa” romagnola. Probabilmente meno dispendiosi delle “week” organizzate finora. Difficile risparmiare però sulle risate che questo bizzarro candidato continua a generare nell’elettorato meneghino…

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Redazione

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