La fiera Paris Internationale a Parigi. Foto dagli stand delle gallerie italiane
La fiera "giovane" dell'Art Week di Parigi ormai ha nove anni. E ogni anno cambia sede allestendosi in location spettacolari. Con tante gallerie italiane
Quest’anno la fiera Paris Internationale si tiene nell’edificio a mattoni della Central Bergère edificato nel 1911. Questa fiera ci ha abituati ormai a scoprire a ogni edizione (siamo alla numero nove) un edificio diverso di Parigi, nei quartieri più disparati. Si tratta di strutture che avviano la loro fase di rigenerazione e, prima dei cantieri, ospitano questa fiera itinerante che ormai è una istituzione nel panorama dell’Art Week di ottobre a Parigi.
Quest’anno siamo nella zona dei Grand Boulevard e la fiera si articola sui 5 piani dell’edificio. Consigliatissimo arrivare fino in cima per godere il panorama su Montmartre. L’exhibition design della fiera, articolato su pareti in cartongesso montate a pettine, è particolarmente indovinato: lo firmano gli svizzeri Christ&Gantenbein. Gli espositori sono quest’anno 65: tanti, forse troppi. Non poche le presenze italiane di questa fiera che assolve il ruolo di rassegna giovane e creativa della settimana parigina dell’arte a fianco del gigante Paris+. Qui sotto le foto dagli stand italiani (o di gallerie con sede anche in Italia) a Paris Internationale.
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Massimiliano Tonelli
Un bello spazio a inizio corridoio per la galleria milanese, fresca di cambio spazio a Milano, presenta una mini-mostra personale della non ancora trentenne Marie Matusz (Tolosa, 1994) con alcune opere a parete e alcune sculture in legno sul pavimento.
Davvero magico lo stand di questa che è una delle gallerie fondatrici del progetto Paris Internationale. È una presentazione personale dedicata alla quarantenne britannica Zoe Williams (Salisbury, 1983) e alle sue sculture, specchi, vasi di fiori tutte piene di riferimenti alla natura e al sesso. Con dediche perfino a Sant’Agata, la mitica santa di Catania, e alle sue “minne”.
Uno stand in posizione scomoda, in un angolo. Ma ben risolto con i lavori a parete di Sophy Naess (New York, 1982) e Damon Zucconi (Bethpage, 1985). Quest’ultimo artista è protagonista di una spettacolare presentazione nei begli spazi di Veda a Firenze, dentro la Fabbrica del Vapore.
Tre artisti per l’importante galleria bolognese che ha, come molte, uno stand di taglio: una parete e un corridoio centrale. In quest’ultimo, su tre plinti in metallo ci sono le sculture di Monika Stricker (Dusseldorf, 1978), mentre alle pareti si alternano dei lavori fatti ad hoc di Francis Offman (Butare, 1987) e le opere del compianto pittore bolognese Piero Manai (Bologna, 1951 – 1988), su lucido e su acetato.
Gran colpo per questa galleria che presenta una mostra con piccolissime, deliziose, ammalianti opere della richiestissima Somaya Critchlow (Londra, 1993). Ci sono sia pitture sia lavori su carta, e le opere sono state create appositamente per la fiera dalla trentenne pittrice londinese.
Unico stand panoramico della fiera questo, con vetrata imperdibile sulla basilica del Sacro Cuore. Alle pareti Chiara Rusconi ha scelto due artisti della scuderia della galleria bresciana: Nicolas Roggy (Le Blanc, 1980) con le sue creazioni astratte e Larry Stanton (New York, 1947 – 1984) con i suoi pastelli e un video.
In uno spazio non troppo felice, la galleria romana riesce ad allestire una presentazione curiosa di due artiste. Ci sono le foto di Nicole Gravier (Aix-en-Provence, 1971) all’insegna del tardo pop e dei cliché degli Anni Settanta, e poi ci sono i nuovi dipinti della 45enne americana Dana DeGiulio (Chicago, 1978).
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