10 opere da non perdere ad Artissima a Torino

Abbiamo selezionato per voi 10 opere da non mancare negli ultimi giorni di visita ad Artissima a Torino. E voi cosa ne pensate?

Come detto, la qualità di Artissima a Torino è sempre molto alta, anche per l’edizione 2018. Tra gli stand tante belle opere e interventi interessanti: da non mancare ad esempio lo spazio della galleria ADA di Roma, ma anche la sezione Present Future, il bello stand africano di 50Golborne, Londra, e la Georgiana Project Artbeat entrambe nelle New Entries. E poi Disegni e Artissima Sound alle OGR, novità assoluta di quest’anno. Nella maratona tra un corridoio colorato e l’altro abbiamo selezionato per voi 10 opere da non perdere in una visita veloce in fiera. Ecco la nostra scelta. Aspettiamo le vostre segnalazioni.

– Santa Nastro

ALESSANDRO SAMBINI DA MICHELA RIZZO

Artissima 2018, Alessandro Sambini - Galleria Rizzo. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Alessandro Sambini – Galleria Rizzo. Ph. Irene Fanizza

La galleria veneziana di Michela Rizzo presenta uno stand composito. Tra le opere spiccano le vetrine di Alessandro Sambini (Rovigo, 1982), resti di una secret performance realizzata a Milano. L’artista aveva infatti temporaneamente occupato un negozio sfitto, poi travestito con le classiche vetrofanie dei centri relax e massaggio che popolano la città. A posto del citofono aveva piazzato un bottone Amazon per la “spesa facile”, collegato ai prodotti Durex. Ad ogni citofonata corrispondeva l’invio di un pacco. I cartonati, presumibilmente pieni di preservativi e lubrificanti, non sono stati mai aperti e fanno oggi parte dell’installazione che completa il tutto. L’artista racconta: “questo progetto ha a che vedere con il tema della morte. Man mano che arrivano i pacchi, man mano le mie risorse economiche si esauriscono, ad esempio”. E se un collezionista dovesse in questi giorni acquistare l’opera, l’artista potrà ad ogni “suonata” inviare un pacco al suo indirizzo. Alla sua morte non ci sarà più nessuno a farlo.

DIEGO MARCON DA ERMES ERMES

Artissima 2018, Diego Marcon - Ermes Ermes. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Diego Marcon – Ermes Ermes. Ph. Irene Fanizza

Reduce dalla recentissima vittoria del Bulgari Prize al Maxxi di Roma, Diego Marcon arriva ad Artissima, all’interno della sezione Present Future, nello stand della galleria austriaca, diretta da Ilaria Leoni, Ermes Ermes. L’opera intitolata La Miserabile è realizzata con applicazioni di prespaziati, combinati con luci al neon sono un fulgido esempio dell’estetica di questo artista nato a Busto Arsizio nel 1985. La Miserabile è stata esposta lo scorso luglio alla Triennale di Milano. Nel commentarla, in quella occasione, l’artista aveva dichiarato: “Patetica è per me la condizione umana, e il suo perseverare nel trascinare se stessa come proprio fardello. È per questo che i miei personaggi sono esausti”.

ALESSANDRO SCARABELLO, THE GALLERY APART, ROMA

Artissima 2018, Alessandro Scarabello - The Gallery Apart. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Alessandro Scarabello – The Gallery Apart. Ph. Irene Fanizza

Va premiato il ciclo di opere di Alessandro Scarabello (Roma, 1979), pittore romano residente a Bruxelles, il quale nelle quattro tele (Sphinx, Apologia (Nerone), e i due Banquit) in mostra nello stand di The Gallery Apart mette in scena solida consapevolezza sulla grande tradizione pittorica italiana e agile gestualità contemporanea. Attraverso le tinte, i volumi e i soggetti che richiamano momenti eroici della storia dell’arte italiana, Scarabello esce quasi dal telaio, lasciando immaginare intere cattedrali, storie, cicli, affreschi. E il risultato è sorprendente.

THOMAS DE FALCO DA RICHARD SAULTON, LONDRA


Thomas De Falco mette in scena, sotto la curatela di Paola Ugolini, una performance dedicata a Pippa Bacca nei 10 anni dalla scomparsa tragica dell’artista brutalmente uccisa in Turchia nel 2008. Una modella senza veli, intrappolata nei gangli di una maglia di corda, completata da elementi accessori alla installazione centrale. La corda opprime, ma la tiene anche in vita, fino a quando la donna non esplode in un canto strozzato.

CHARLEMAGNE PALESTINE AD ARTISSIMA SOUND

Charlemagne Palestine,from the exhibition “Une Installation Sonore”, Galerie Sonnabend, New York, 1975 - Levy.Delval

Charlemagne Palestine,from the exhibition “Une Installation Sonore”, Galerie Sonnabend, New York, 1975 – Levy.Delval

Lo abbiamo già detto: Sound, la novità di quest’anno di Artissima, è sicuramente la sezione più fortunata ed acclamata dell’edizione 2018; saranno le OGR, sarà la componente interattiva delle opere, sarà la componente inedita in una fiera. Spicca tra gli interventi quello dedicato a Charlemagne Palestine (Brooklyn, 1945) presentato da Levy.Delval di Bruxelles che mette insieme video, materia e pittura, tratto dalla mostra “Une Installation Sonore” presentata alla Galerie Sonnabend di New York nel 1975.

FABRIZIO COTOGNINI DA PROMETEO GALLERY

Artissima 2018, Fabrizio Cotognini - Prometeo Gallery. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Fabrizio Cotognini – Prometeo Gallery. Ph. Irene Fanizza

Non è solo bello questo insieme di opere in nero, biacca e oro di Fabrizio Cotognini (Macerata, 1983), presentato nello stand della Prometeo Gallery di Ida Pisani a Milano. È anche frutto di un gesto critico, è una risposta alle polemiche nate in seno alla recente vittoria del Premio Cairo. L’artista è stato accusato infelicemente, anche sui social, di “copiare” i grandi del passato. La risposta è l’articolazione di un progetto, pensato ad hoc per Artissima, che riprende nelle singole “storie” un trattato del Winckelmann sulla citazione.

CHIARA CAMONI DA SPAZIO A, PISTOIA

Artissima 2018, Chiara Camoni - Spazio A. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Chiara Camoni – Spazio A. Ph. Irene Fanizza

Sono sempre belli gli stand della Galleria Spazio A di Pistoia. Qui ad Artissima spiccano le collane monumentali, senza esserlo, di Chiara Camoni, un’artista che nel corso della sua carriera è cresciuta in maniera indiscutibile, affermandosi nel panorama nazionale con la discrezione e insieme la potenza del suo lieve gesto artistico. Questa installazione, Le Grandi Sorelle, starebbe benissimo anche in un Museo ed è una dimostrazione muscolare di come la ricerca dell’artista si sia evoluta nel tempo.

DAVID REIMONDO DA MAZZOLENI

Artissima 2018, David Reimondo - Mazzoleni. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, David Reimondo – Mazzoleni. Ph. Irene Fanizza

Ci era già piaciuto ad Arte Fiera questo lavoro di David Reimondo da Mazzoleni, Torino, Londra, che aveva presentato una porzione della sua Etimografia, un progetto partito nel 2013 che reinventa il linguaggio in un nuovo codice ideogrammatico che oggi conta oltre 4mila segni. Torniamo a parlarne perché dalla porzione su parete esterna (spesso lo spazio dove le gallerie importanti “relegano” i giovani artisti) Reimondo si è “diffuso” anche negli spazi interni nel bel progetto curato da Gaspare Luigi Marcone intitolato Image Word Time, con quattro artisti italiani: gli storici Vincenzo Agnetti e Alighiero Boetti, Reimondo appunto, e Rebecca Moccia, entrambi interessati alla lingua e alla calligrafia.

MARC BAUER DA PETER KILCHMANN

Artissima 2018, Marc Bauer - Peter Kilchmann. Ph. Irene Fanizza

Artissima 2018, Marc Bauer – Peter Kilchmann. Ph. Irene Fanizza

È veramente immediata e inquietante questa pittura da walldrawing in bianco e nero che l’artista Marc Bauer (Ginevra, 1975) realizza per lo stand della galleria di Peter Kilchmann nella sezione Disegni, dalla nascita una delle meglio riuscite e intriganti della fiera. Anche qui l’assetto espositivo è raffinato, il display è perfetto, accordando alle scene principali piccoli frammenti su carta che galleggiano sulla parete dello stand.

MATTEO FATO DA MONITOR

Artissima 2018, Matteo Fato - Monitor

Artissima 2018, Matteo Fato – Monitor

Ci era piaciuto molto il lavoro che aveva presentato ad ArtVerona. Qui però Matteo Fato supera se stesso e porta una grande installazione nata idealmente all’Istituto di Cultura di Strasburgo: tracce di quella esperienza, ricordi, frammenti anche insignificanti di vita (un uomo con la busta della spesa, un vaso di fiori) vengono qui ritratti in maniera scomposta e ricomposta con pittura, installazione e collage e con un procedimento quasi surrealista di decostruzione della memoria. L’opera, intitolata Senza titolo con Collage (Impersonale) 2012/2018, si vende tutta insieme.

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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