A Miami un antico sito indigeno sarà invaso da grattacieli di lusso. La storia

Anche se una parte del sito indigeno di Tequesta, a Miami, è stato classificato come bene storico, il magnate argentino Jorge Pérez potrà portare avanti il suo progetto immobiliare nella zona archeologica

Il 7 novembre 2023, l’Historic and Environmental Preservation Board (HEPB) di Miami ha votato all’unanimità per designare parte di un antico sito indigeno appartenente alla civiltà Tequesta – una popolazione indigena nativa del posto – come luogo di interesse storico per la città. Questa decisione però è solo un’apparente vittoria per tutti i sostenitori della popolazione locale. Infatti, la scelta di proteggere una parte del sito pare non interferire con il piano di Jorge Pérez, grande collezionista d’arte e magnate del settore immobiliare americano che sta costruendo grattacieli di lusso proprio nella zona interessata. 

Chi è Jorge Pérez?

Jorge Pérez nasce a Buenos Aires nel 1949 ed è presidente e fondatore della Related Group, l’azienda di costruzione statunitense responsabile della maggior parte degli edifici di lusso di Miami. In Florida, le realtà che portano il suo nome sono diverse, quali: il Pérez Art Museumche ospita la sua collezione di opere d’arte, e El Espacio 23, uno spazio espositivo interamente dedicato alla sua raccolta.

La controversia tra la comunità di Tequesta e Jorge Pérez

I Tequesta sono una popolazione indigena di nativi americani che, da duemila anni, risiede in Florida; ed è proprio con loro che la Related Group sta avendo una controversia. Pare infatti, che una zona di Miami sia destinata alla conservazione storica della comunità indigena ma, allo stesso tempo, la città aveva già concesso l’approvazione di nuove costruzioni nel 2013, prima ancora che il sito fosse contrassegnato come zona archeologica. 
“Poiché l’approvazione per le nuove costruzioni è antecedente alla designazione del sito, la comunità non può avere voce in capitolo su ciò che verrà costruito”, dichiara l’avvocato della Related Group Iris Escarra durante l’incontro del 7 novembre. A partecipare è anche Betty Osceola, leader della tribù di Tequesta, che chiede di avere rispetto per i loro antenati e di preservare i reperti come testimonianza della loro comunità. 
Al sito stanno lavorando circa cento archeologi che, dagli scavi negli ultimi due anni, hanno riportato alla luce antichi reperti, ornamenti e oggetti culturali risalenti a duemila anni fa. Ossa di animali, conchiglie, strumenti e manufatti ad oggi sono esposti all’interno dell’edificio di tredici piani di Brickell 444, palazzo che la Related Group vorrebbe demolire. 

Betty Osceola, rappresentante della tribù Miccosukee, parla all'ultimo incontro dell'HEPB il 7 novembre durante un commento pubblico
Betty Osceola, rappresentante della tribù Miccosukee, parla all’ultimo incontro dell’HEPB il 7 novembre durante un commento pubblico

Dove andranno a finire questi antichi reperti una volta demolito l’edificio? 

L’HEPB ha chiesto a Pérez di proporre un piano concreto per la futura esposizione dei ritrovamenti, ma non solo: è stato chiesto alla Related Group anche di coinvolgere la comunità indigena in qualsiasi processo decisionale. Tuttavia, ad oggi, attivisti e rappresentanti della comunità indigena hanno espresso il loro disappunto e il loro scetticismo nei confronti della promessa di Related di preservare una parte del luogo. 

Gloria Vergani 

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