12 mostre a New York da vedere a primavera 2019

Non c’è stagione migliore della primavera per un viaggio a New York. Se avete deciso di approfittare dei prossimi ponti per fare un salto nella Grande Mela, concedetevi un po’ di tempo per l’arte perché le mostre in programma in queste settimane sono tante e tutte da esplorare. Ne abbiamo selezionate 12 in tutta la città.

PLAY IT LOUD: INSTRUMENTS OF ROCK AND ROLL ‒ MET

L’ingresso alla mostra “Play it Loud. Instruments of Rock and Roll” al Metropolitan Museum di New York, 2019. Photo Maurita Cardone

L’ingresso alla mostra “Play it Loud. Instruments of Rock and Roll” al Metropolitan Museum di New York, 2019. Photo Maurita Cardone

Quando un’istituzione seria e blasonata come il Metropolitan Museum of Art ospita una mostra che espone le chitarre di Jimi Hendrix e le batterie dei Metallica, è forse il caso di dire che la rivoluzione del rock and roll è completa. Unica nel suo genere, questa mostra ripercorre la storia del rock attraverso gli strumenti che hanno reso possibile la rottura col passato rappresentata da quel tipo di musica. Gli strumenti esposti sono tanti e coprono un arco temporale che va dall’archetipo della chitarra elettrica suonato da Chuck Berry all’ARTPOP piano di Lady Gaga, passando per la famosa Frankenstein di Eddie Van Halen. In mostra ci sono anche abiti, locandine e altre memorabilia.

New York // fino al 1° ottobre 2019
Play It Loud: Instruments of Rock and Roll
METROPOLITAN MUSEUM OF ART
1000 Fifth Avenue
www.metmuseum.org

JEAN-MICHEL BASQUIAT ‒ THE BRANT FOUNDATION

Veduta dell’allestimento della mostra di Jean Michel Basquiat al terzo piano di The Brant Foundation, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Veduta dell’allestimento della mostra di Jean-Michel Basquiat al terzo piano di The Brant Foundation, New York 2019. Photo Maurita Cardone

La nuova sede newyorchese della Brant Foundation ha appena aperto le porte nell’East Village con una mostra dedicata a un artista che in questo quartiere era di casa. Questa grande retrospettiva racconta l’intera parabola artistica di Jean-Michel Basquiat, mettendo in luce la visione del mondo di un artista radicale partito dalla Street Art per arrivare al glamour della factory di Andy Warhol. Il percorso si sviluppa su tutti i quattro piani del palazzo che ospita la fondazione e che per anni fu studio e abitazione di Walter De Maria.

New York // fino al 15 maggio 2019
Jean-Michel Basquiat
THE BRANT FOUNDATION
421 East 6th St
https://brantfoundation.org/

GRETCHEN BENDER: SO MUCH DEATHLESS ‒ RED BULL ARTS NEW YORK

Dettaglio dell’opera “People in Pain” (1988) di Gretchen Bender in mostra da Red Bull Arts, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Dettaglio dell’opera “People in Pain” (1988) di Gretchen Bender in mostra da Red Bull Arts, New York 2019. Photo Maurita Cardone

La prima retrospettiva postuma di questa artista multidisciplinare, simbolo delle sperimentazioni Anni Settanta, ne ripercorre la produzione mettendone in luce l’importanza storica e la rilevanza nel contesto contemporaneo. Muovendosi tra video, computer graphic, fotografia, scultura e installazione, Gretchen Bender fu una pioniera di una forma d’arte che si interseca con i mass media e le nuove tecnologie. La ricca mostra si sviluppa su due livelli e propone materiali d’archivio e materiali restaurati per offrire una panoramica completa del lavoro di Bender.

New York // fino al 29 luglio 2019
Gretchen Bender: So Much Deathless
RED BULL ARTS NEW YORK
220 W 18th St
http://redbullarts.com/newyork/

FRIDA KAHLO: APPEARANCES CAN BE DECEIVING ‒ BROOKLYN MUSEUM

Frida Kahlo. Appearances Can Be Deceiving. Installation view at Brooklyn Museum, New York 2019. Photo Jonathan Dorado

Frida Kahlo. Appearances Can Be Deceiving. Installation view at Brooklyn Museum, New York 2019. Photo Jonathan Dorado

Messico, politica, femminismo e dolore: sono questi gli elementi che caratterizzano il lavoro di Frida Kahlo. Lo stile audace e vivido di questa artista diventata iconica è al centro di una mostra che per la prima volta porta negli Stati Uniti anche vestiti, busti dai lei stessa dipinti e oggetti personali di una donna che lottò per tutta la vita con la disabilità e la menomazione fisica. Al tutto il Brooklyn Museum affianca opere attinte dalla propria collezione di arte mesoamericana per sottolineare l’interesse di Kahlo e del marito Diego Rivera per quel tipo di estetica.

New York // fino al 12 maggio 2019
Frida Kahlo: Appearances Can Be Deceiving
BROOKLYN MUSEUM
200 Eastern Parkway
www.brooklynmuseum.org

NANCY SPERO: PAPER MIRROR ‒ MOMA PS1

Dettaglio dell’opera “Maypole. Take No Prisoners” (2007), l'ultimo grande lavoro di Nancy Spero esposta al MoMA PS1, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Dettaglio dell’opera “Maypole. Take No Prisoners” (2007), l’ultimo grande lavoro di Nancy Spero esposta al MoMA PS1, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Pioniera dell’arte femminista, nell’arco dei suoi oltre sessant’anni di carriera Nancy Spero non smise mai di lanciare provocazioni attraverso le sue opere. Questa mostra, che raccoglie oltre 100 lavori dagli Anni Cinquanta ai Duemila, è la più vasta organizzata negli USA dalla morte dell’artista nel 2009 e offre uno sguardo completo sul percorso da lei compiuto per creare un punto di vista femminile sulla storia dell’arte e dell’umanità. Nei piani interrati del PS1 la mostra include anche la sinistra opera Maypole: Take No Prisoners (2007), l’ultimo grande lavoro di Spero, originariamente realizzato per la Biennale di Venezia.

New York // fino al 23 giugno 2019
Nancy Spero: Paper Mirror
MoMA PS1
22-25 Jackson Avenue
www.moma.org

SHE PERSISTS: A CENTURY OF WOMEN ARTISTS IN NEW YORK ‒ GRACIE MANSION

“Tar Beach II” (1990) di Faith Ringgold, opera esposta alla mostra She Persists. A Century of Women Artists in New York a Gracie Mansion, 2019. Photo Maurita Cardone

“Tar Beach II” (1990) di Faith Ringgold, opera esposta alla mostra She Persists. A Century of Women Artists in New York a Gracie Mansion, 2019. Photo Maurita Cardone

Ospitata all’interno della residenza storica del sindaco di New York, questa interessante selezione di 60 opere di 44 artiste che nel corso di un secolo hanno lavorato nella Grande Mela, o che dalla città hanno preso ispirazione, celebra il centenario dell’approvazione da parte del Congresso americano del XIX emendamento alla Costituzione, che sancisce il diritto di voto per le donne. In mostra, tra le sale della bella residenza settecentesca, ci sono opere di Berenice Abbott, Diane Arbus, Cindy Sherman, Kara Walker, Faith Ringgold, Carmen Herrera e tante altre.

New York // fino al 31 dicembre 2019
She Persists: A Century of Women Artists in New York
GRACIE MANSION CONSERVANCY
East 88th Street & East End Avenue
https://www1.nyc.gov/assets/gracie/downloads/pdf/She-Persists-Brochure.pdf

MORONI: THE RICHES OF RENAISSANCE PORTRAITURE ‒ THE FRICK COLLECTION

Giovanni Battista Moroni, Due donatori in adorazione davanti alla Madonna col Bambino e San Michele, 1557-60. Virginia Museum of Fine Arts, Richmond. Adolph D. and Wilkins C. Williams Fund Photo: Katherine Wetzel © Virginia Museum of Fine Arts, courtesy The Frick Collection, New York

Giovanni Battista Moroni, Due donatori in adorazione davanti alla Madonna col Bambino e San Michele, 1557-60. Virginia Museum of Fine Arts, Richmond. Adolph D. and Wilkins C. Williams Fund Photo: Katherine Wetzel © Virginia Museum of Fine Arts, courtesy The Frick Collection, New York

Una ventina di ritratti e una selezione di oggetti tra cui gioielli, tessuti e armature che ritroviamo nelle scene composte dall’artista rinascimentale per i suoi soggetti, evocano il mondo in cui si sviluppò l’arte di questo pittore che fu fondamentale nella ritrattistica naturalistica che seguì il Concilio di Trento. Si tratta della prima grande mostra negli Stati Uniti a concentrarsi sulla ritrattistica di Giovanni Battista Moroni e a metterne in luce l’innovazione in un momento di transizione per la pittura italiana.

New York // fino al 2 giugno 2019
Moroni: The Riches of Renaissance Portraiture
THE FRICK COLLECTION
1 East 70th Street
www.frick.org

LEONARD COHEN: A CRACK IN EVERYTHING ‒ THE JEWISH MUSEUM

L’installazione di George Fok, “Passing Through” (2017) per la mostra “Leonard Cohen. A Crack in Everything” a The Jewish Museum, New York 2019. Courtesy the artist. Photo Richard-Max Tremblay

L’installazione di George Fok, “Passing Through” (2017) per la mostra “Leonard Cohen. A Crack in Everything” a The Jewish Museum, New York 2019. Courtesy the artist. Photo Richard-Max Tremblay

Una mostra dedicata all’immaginario di un cantautore poeta dalla vastissima influenza, capace di evocare mondi con voce e musica. La mostra è composta da una serie di opere commissionate ad artisti internazionali (tra cui Kara Blake, Candice Breitz, Tacita Dean, George Fok, Ari Folman) che sono stati ispirati dallo stile di Leonard Cohen e dai temi ricorrenti nel suo lavoro. Uno spazio multimediale in cui i visitatori possono ascoltare cover dei suoi brani eseguite da musicisti come Lou Doillon, Moby e The National, oltre ad ammirare un video dei disegni del cantautore stesso, che coltivava una passione per l’arte figurativa.

New York // fino all’8 settembre 2019
Leonard Cohen: A Crack in Everything
THE JEWISH MUSEUM
1109 Fifth Avenue
https://thejewishmuseum.org

NARI WARD: WE THE PEOPLE ‒ THE NEW MUSEUM

Nari Ward, Apollo_Poll, 2017. Courtesy the artist & Lehmann Maupin & Galleria Continua. Photo Nicholas Knight

Nari Ward, Apollo_Poll, 2017. Courtesy the artist & Lehmann Maupin & Galleria Continua. Photo Nicholas Knight

A partire dai primi Anni Novanta, l’artista di origini giamaicane Nari Ward produce opere con materiali umili e di recupero esplorando il rapporto fra tradizione e trasformazione. Questa mostra mette insieme più di trenta sculture, dipinti, video e installazioni su larga scala coprendo l’intera carriera di Ward ed evidenziando il suo rapporto con New York e in particolare con Harlem, dove l’artista vive e lavora e da dove ha a lungo attinto materiali per le sue sculture.

New York // fino al 26 maggio 2019
Nari Ward: We the People
THE NEW MUSEUM
235 Bowery
www.newmuseum.org

JOAN MIRÓ. BIRTH OF THE WORLD ‒ MOMA

Il dipinto “Hirondelle Amour” (1933 34), compreso nella mostra “Joan Miró. Birth of the World” al MoMA, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Il dipinto “Hirondelle Amour” (1933 34), compreso nella mostra “Joan Miró. Birth of the World” al MoMA, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Ruota intorno al quadro che dà il titolo alla mostra questa esposizione che raccoglie circa 60 tra dipinti, opere su carta, stampe, libri illustrati e oggetti, realizzati da Joan Miró tra il 1920 e i primi Anni Cinquanta. Furono gli amici surrealisti a dare a quest’opera il titolo di The Birth of the World (1925), ma fu l’artista stesso a dire che il quadro descrive “una sorta di genesi”, un inizio amorfo dal quale la vita può prendere forma. L’opera, parte della collezione del MoMA, inaugura uno stile pittorico che richiama i processi creativi della poesia d’avanguardia, dando vita a una sintassi che attinge dall’immaginario onirico.

New York // fino al 15 giugno 2019
Joan Miró. Birth of the World
MoMA
11 West 53rd Street
www.moma.org

REICH RICHTER PÄRT ‒ THE SHED

Lo spazio che ospita la mostra performance “Reich Richter Pärt” all’interno del nuovissimo centro culturale The Shed, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Lo spazio che ospita la mostra performance “Reich Richter Pärt” all’interno del nuovissimo centro culturale The Shed, New York 2019. Photo Maurita Cardone

Vale una visita il nuovissimo The Shed, centro culturale polifunzionale appena inaugurato nel nuovo quartiere di Hudson Yards. In queste settimane, per il programma di apertura, il centro ospita, tra gli altri eventi, Reich Richter Pärt, due performance, una concepita dal compositore Steve Reich e dal pittore Gerhard Richter, l’altra da Richter e dal compositore Arvo Pärt, che esplorano il linguaggio sensoriale condiviso dell’arte visiva e della musica. La performance è anche una mostra, con opere di Richter della serie Patterns, in cui l’artista suddivide e specchia più volte l’immagine computerizzata di un dipinto astratto per astrarre ulteriormente l’opera.

New York // fino al 2 giugno 2019
Reich Richter Pärt
THE SHED
545 West 30th Street
https://theshed.org

KEITH HARING: BOYS CLUB MURAL ‒ PIONEER WORKS

Il murales realizzato da Keith Haring per il Boy’s Club of New York e ora esposto nel giardino di Pioneer Works, New York 2019

Il murales realizzato da Keith Haring per il Boy’s Club of New York e ora esposto nel giardino di Pioneer Works, New York 2019

Rimosso nel 2007 prima della demolizione dell’edificio, questo murale realizzato da Keith Haring nel 1987 per il centro di aggregazione giovanile Boy’s Club of New York (BCNY) torna per la prima volta visibile al pubblico nel giardino di Pioneer Works, lo spazio creato dall’artista Dustin Yellin, dove sarà al centro di programmi didattici e di comunità.

New York // fino al 12 maggio 2019
Keith Haring: Boys Club Mural
PIONEER WORKS
159 Pioneer Street
https://pioneerworks.org

Maurita Cardone

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro. Dal 2011 New York è…

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