La street art contro la mafia. Verso una nuova Corleone

Insieme a Giovanni Falcone, nella strage di Capaci del 1992 perse la vita anche la moglie Francesca Morvillo. Oggi una nuova opera di street art a Corleone le rende omaggio

A distanza di poco più di due anni dall’opera Punto e a capo di Salvatore Ligama, la città di Corleone accoglie una seconda opera di street art: Franca del palermitano Andrea Buglisi. Sul muro della scuola primaria rivolto verso Piazza Falcone e Borsellino, punto nevralgico della città, una giovane Francesca Morvillo sorride ai cittadini corleonesi con lo sguardo coperto da un rettangolo color acquamarina, come il vetro dell’auto blindata che ha dovuto proteggerla per diversi anni della sua vita.

Andrea Buglisi, La Porta dei Giganti, Palermo.

L’OPERA DI ANDREA BUGLISI DEDICATA A FRANCESCA MORVILLO

Magistrata e moglie del giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo resta vittima, insieme al marito e ai tre uomini della scorta, nell’attentato di Capaci organizzato da Cosa Nostra, nel maggio 1992. Già autore della Porta dei Giganti, all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo, con protagonisti Falcone e Borsellino, Buglisi torna a rappresentare una vittima di mafia, con la scelta particolare e controcorrente di raffigurare una versione molto giovane della donna: “Ho voluto accentuare il contatto tra innocenza e brutalità; delicatezza e violenza. Mi piace lavorare con i contrasti, sia le mie opere più convenzionali che quelle urbane raccontano una qualche complessità. D’altronde vivo a Palermo, dove i contrasti sono un aspetto identitario della città, e per me importante fonte di ispirazione.
Il murale sarà inaugurato il 17 aprile, durante la presentazione del libro Non solo per amore, di Cetta Brancato, Giovanna Fiume e Paola Maggio, edito da Treccani. Prenderà parte alla giornata anche Alfredo Morvillo, magistrato e fratello di Francesca. “L’idea alla base è quella di raccontare una nuova Corleone. Se prima questo intento ha incontrato numerosi ostacoli, oggi sembra che qualcosa inizi a cambiare. Dall’altra parte, siamo consapevoli che queste iniziative sono importanti e aiutano, ma anche che per mettere a frutto il percorso bisogna lavorare nella quotidianità”, spiega il sindaco Nicolosi, il quale si dice orgoglioso dell’attenzione locale e nazionale che l’opera ha riscosso sin da subito.

Ligama, Murale Punto a capo, Corleone, 2020

Ligama, Murale Punto a capo, Corleone, 2020

UN’IMMAGINE DIVERSA DI CORLEONE

Come Palermo, di contrasti è piena anche Corleone, che ha dato i natali ad alcuni dei boss più sanguinari di Cosa Nostra, ma anche a santi e artisti, come San Leoluca e il pittore futurista Pippo Rizzo. Negli anni seguenti all’arresto di Bernardo Provenzano, nel 2006, la popolazione ha spinto sempre di più verso una rappresentazione diversa del paese, con iniziative volte a sensibilizzare sull’antimafia, l’educazione al rispetto e la pubblicizzazione di luoghi naturalistici, come la Cascata delle Due Rocche o il borgo di Ficuzza. Il percorso di ricostruzione di un’identità diversa e distante da quella conosciuta in tutto il mondo come il paese del capo dei capi” è ancora lungo. Per la prima volta a Corleone, Buglisi racconta che, vivendo il paese, ha iniziato a cambiare la percezione che ne aveva, figlia della solita narrazione retrograda e sanguinaria. “Realizzare opere pubbliche può aiutare a raccontare la comunità sotto una nuova luce. L’arte è sociale e civile, deve veicolare messaggi formativi nei confronti dei giovani. Dall’altro lato, è pure importante non speculare su certe figure per non sminuire il significato di alcuni nomi, di alcune storie”, dice l’artista.

Andrea Bartoli, Farm Cultural Park, Favara

Andrea Bartoli, Farm Cultural Park, Favara

LA PAURA E IL CORAGGIO DI CAMBIARE, FRA CORLEONE E FAVARA

Permane, secondo il sindaco Nicolosi, una certa freddezza da parte di alcuni gruppi della comunità corleonese nei confronti del cambiamento: “Credo che nessuno rimpianga il passato, ma mentre alcuni vivono l’oggi in prospettiva del domani, seguendo l’onda, c’è chi l’onda cerca di attraversarla. Le nuove generazioni sono sicuramente le più indirizzate al cambiamento, e questo vuol dire avere una buona prospettiva futura”.
Un caso emblematico di uso dell’arte per cambiare l’identità di un luogo, di un intero paese, in Sicilia è stato FARM Cultural Park, a Favara. Florinda Saieva, co-fondatrice del centro di arte contemporanea, sottolinea la capacità dell’arte pubblica di arrivare a persone di ogni tipo, a prescindere da generazione e grado di formazione, e in luoghi anche molto distanti dai fulcri delle attività culturali. “Gli street artist devono assumersi la responsabilità di trasmettere messaggi importanti, perché hanno una libertà maggiore di altri artisti, e credo che Andrea lo abbia sempre fatto con le sue opere”, afferma Saieva, e prosegue: “A lui va il plauso di aver permesso alla comunità corleonese di esprimere un’identità diversa rispetto al peso del passato che sono soliti doversi caricare”.

Agnese Salemi

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Agnese Salemi

Agnese Salemi

Nata a Corleone nel 1996, Agnese Salemi si laurea in Lingue e comunicazione interculturale presso l’università L’Orientale di Napoli. Filo conduttore delle sue esperienze personali e professionali è il Sud, a cui dedica la sua attenzione giornalistica insieme alle questioni…

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