Vitalismo e passione. La fotografia di Inge Morath a Treviso
Casa dei Carraresi, Treviso – fino al 9 giugno 2019. Gli scatti di Inge Morath sono protagonisti della mostra che ne ripercorre la carriera. Fra reportage e ritratti.
![Vitalismo e passione. La fotografia di Inge Morath a Treviso](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Eveleigh-Nash-a-Buckingham-Palace-Londra-1953-©-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-1024x686.jpg)
La retrospettiva offre ai visitatori un’ampia panoramica, in oltre centocinquanta scatti, della vita e della carriera di Inge Morath, che iniziò il suo percorso all’inizio degli Anni Cinquanta con un reportage a Londra e successivamente a Venezia, apprendendo le basi del mestiere grazie a un percorso formativo oltremanica, nel 1952, sotto la guida di Simon Guttmann, fotografo del Berliner Illustrierte e fondatore dell’agenzia Dephot. Grazie all’osservazione e all’intuizione, elementi fondamentali del mestiere, a un particolare senso di percezione della luce, alla sua Leica e al suo sguardo, che determina una prospettiva originale sulle cose, l’espressione fotografica di Morath sarebbe divenuta peculiare e unica.
Di fondamentale importanza per la sua evoluzione professionale gli incontri con personalità eminenti nel campo, come Ernst Haas, Robert Capa e Henri Cartier-Bresson.
Risale al 1953 l’ingresso come membro associato nell’agenzia Magnum, di cui divenne nel 1955 membro effettivo, prima donna a farne parte.
![Inge Morath, Autoscatto, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Autoscatto-Gerusalemme-1958-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos.jpg)
Inge Morath, Autoscatto, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv – Inge Morath – Magnum Photos
ESSERE INGE MORATH
Pregio dell’esposizione, articolata su tre livelli, più una sala superiore dedicata alle proiezioni, è la possibilità di desumere, tramite l’osservazione delle immagini selezionate, un ritratto professionale e umano alquanto preciso della protagonista: intuiamo di trovarci di fronte a un carattere fermo e concreto, coerentemente centrato nella quotidianità quanto abile nel coglierne le sfumature, nel ravvisare il saldo legame esistente fra gli esseri umani e il loro contesto vitale, come a ricercare l’aspetto surreale degli accadimenti, l’interpretazione ironica dei fatti.
La sua origine professionale come redattrice e traduttrice permise a Inge Morath di conservare un approccio intellettuale e una volontà d’indagine culturale che andavano oltre la semplice documentazione fotografica dei luoghi, dei popoli e delle tradizioni, consentendole di sviluppare una determinata empatia e di entrare in profondo contatto con i soggetti ritratti.
Le sezioni in cui è suddivisa la mostra ripercorrono le tappe dei suoi principali reportage ‒ Venezia, Londra e il Regno Unito, Spagna, Iran, Stati Uniti, Francia, Cina, Romania, Russia, Austria, Irlanda ‒, mentre le ultime due sono dedicate al progetto Masks, del 1966, ai lavori del disegnatore Saul Steinberg e ai ritratti.
‒ Maria Palladino
![Inge Morath, Alberto Giacometti nel suo studio, 1958 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Alberto-Giacometti-nel-suo-studio-1958-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-768x492.jpg)
![Inge Morath, Un lama a Times Square, New York, 1957 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Un-lama-a-Times-Square-New-York-1957-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-768x1158.jpg)
![Inge Morath, Senza titolo (dalla serie delle maschere di Saul Steinberg), 1961 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Senza-titolo-dalla-serie-delle-maschere-di-Saul-Steinberg-1961-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-768x1158.jpg)
![Inge Morath, Eveleigh Nash a Buckingham Palace, Londra, 1953 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Eveleigh-Nash-a-Buckingham-Palace-Londra-1953-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-768x515.jpg)
![Inge Morath, Autoscatto, Gerusalemme, 1958 © Fotohof archiv - Inge Morath - Magnum Photos](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath-Autoscatto-Gerusalemme-1958-%C2%A9-Fotohof-archiv-Inge-Morath-Magnum-Photos-768x988.jpg)
![Inge Morath. Installation view at Casa dei Carraresi, Treviso 2019](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath.-Installation-view-at-Casa-dei-Carraresi-Treviso-2019-1-1-768x512.jpg)
![Inge Morath. Installation view at Casa dei Carraresi, Treviso 2019](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath.-Installation-view-at-Casa-dei-Carraresi-Treviso-2019--768x512.jpg)
![Inge Morath. Installation view at Casa dei Carraresi, Treviso 2019](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2019/04/Inge-Morath.-Installation-view-at-Casa-dei-Carraresi-Treviso-2019-768x512.jpg)
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