Umberto Mariani riporta a Milano le rivolte del ‘68 coi suoi famelici “Oggetti Allarmanti”
Creature mostruose ma attraenti, in cui le poltroncine di design di mescolano con guanti e stivali di pelle nera. Sono gli “Oggetti Allarmanti” dipinti da questo storico artista del Secondo Dopoguerra ora in mostra da BKV Fine Art
È un continuo gioco ironico di accostamenti bizzarri – tutti incentrati sull’idea di forma seducente – quello proposto dalla Galleria BKV Fine Art per la loro nuova mostra. L’attore principale è Umberto Mariani (Milano, 1936), quale artista milanese scelto per inaugurare un nuovo spazio espositivo all’interno dell’antico palazzo di Casa Koelliker, sede della galleria. Ma non è solo: come è abitudine ormai consolidata qui, ogni progetto è un’occasione per divertirsi a combinare un percorso fatto di dipinti, sculture e oggetti da Wunderkammer estremamente variegati, in cui, però, c’è sempre un filo conduttore. Questa volta si tratta delle forme affascinanti, che seducono lo sguardo pur lasciando trasparire un fattore inquietante di fondo. A partire dagli Oggetti Allarmanti del chiamato in causa, Umberto Mariani, che diede loro questo nome non senza motivo.
Gli accostamenti formali e seducenti nella mostra di BKV Fine Art a Milano
Il percorso espositivo comincia nelle sale storiche della Casa, con una serie di accostamenti che attraversano i tempi, introducendo il pubblico al tema della forma. Antico e moderno dialogano a coppie; un nudo di De Chirico si associa all’Adamo ed Eva del seicentesco pittore Azzolino. Poi Schifano e Ligozzi, poi ancora una grande tela pop di Adami giusto accanto a un antico busto romano. Pose sinuose e panneggi seducenti sono fil rouge della narrazione.
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Umberto Mariani in mostra da BKV Fine Art a Milano
Nel nuovissimo spazio che ancora profuma di vernice fresca della galleria, ecco gli Oggetti Allarmanti di Umberto Mariani. Una collezione di opere databili dal ‘68 al ‘75: un periodo caldo della storia e della società, che si riflette nel tono dei soggetti dipinti. Il piglio dell’artista è critico, seppur meno di suoi coevi che attaccarono in modo più esplicito i problemi e i soprusi di allora. Qui, negli stivali di pelle nera, nei guanti che spuntano come mani pronte a muoversi e stringere il pugno, si ritrova lo spirito dei Sessantottini e delle proteste – pur se sottintese – che segnarono quel pezzo di storia.
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Gli “Oggetti Allarmanti” di Umberto Mariani da BKV Fine Art
Ciascun dipinto è un oggetto e una creatura mostruosa al contempo. Sono un po’ come centauri: figure ibride, in cui il mobilio, l’accessorio, il bestiale e l’umano si mescolano e si fondono all’insegna di colori sgargianti che catturano l’occhio. I cuscini delle poltroncine si trasformano in smorfie curiose; occhi che scrutano lo spettatore spuntano da apparentemente innocue seggioline. A completare la rassegna sono una serie di sedute d’epoca firmate dai designer più celebri del periodo in esame. C’è la Tulip di Eero Sarineen, o la Lounge Chair disegnata da Joe Colombo per Kartell. Vederle lì, accanto a quei centauri-mobilio dipinti, crea un immediato collegamento visivo. Gli schienali e i cuscini si rivedono tanto sulla tela quanto nello spazio, collocando in un precisissimo momento temporale le creature mostruose e ricche di fascino.
Emma Sedini
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