Adel Abdessemed e Susana Pilar in mostra da Galleria Continua a San Gimignano

Per la prima volta negli spazi della sede toscana il video allegoria delle tragedie nel Mediterraneo di Adel Abdessemed e la personale dell’artista cubana Susana Pilar, tra patrimonio africano e questioni di genere

Racconti personali dalla risonanza collettiva abitano la sede a San Gimignano di Galleria Continua con le mostre di Adel Abdessemed (Costantina, Algeria, 1971) e Susana Pilar (Havana, Cuba, 1984), rispettivamente tra gli spazi dislocati dell’Arco dei Becci e Piazza della Cisterna, fino al 31 marzo 2024.

Galleria Continua a San Gimignano. Il video di Adel Abdessemed 

Jam Proximus Ardet, La Dernière Vidéo di Adel Abdessemed è un video del 2021 – per la prima volta presentato in Toscana – in cui un fuoco dirompente avvolge una nave che lentamente si avvicina allo sguardo dell’obiettivo e da cui, a poco a poco, si scorge lo stesso artista stoicamente in piedi sul ponte principale: attraverso un unico piano sequenza, l’opera è un’allegoria delle tragedie che accadono nel Mar Mediterraneo, con un esplicito rimando all’Eneide di Virgilio (da cui il titolo “Iam proximus ardet”, già il vicino brucia) in cui la flotta in viaggio guidata da Enea troverà una città di Troia in fiamme e prossima alla distruzione. L’elemento del fuoco (qui in stretta relazione con l’acqua che conduce la nave) torna in più opere di Abdessemed, tra cui la serie esposta in occasione della mostra personale dell’artista nella sede parigina della galleria Out, Out, Brief Candle del 2022, con le opere Adel Abdessemed Je suis innocent (2000), Description d’un combat (2020) e Tonight no man will sleep (2022).
Tutti lavori che riflettono sui temi della violenza, del trauma e della memoria, che hanno profondamente segnato la sua esperienza di artista e di uomo soprattutto in relazione alla storia del paese di origine, l’Algeria, da cui fuggì nel 1992, all’inizio della guerra civile. Interrogandosi su come l’essere umano si schiera oggi e in che modo abita la società contemporanea, l’artista, tra stupore e sconcerto, parla nell’opera video direttamente allo spettatore, dichiarando che non è possibile rimanere indifferenti. 

Galleria Continua a San Gimignano. La personale di Susana Pilar 

È una riflessione intima e silenziosa, e allo stesso tempo collettiva e sconvolgente la personale Empatìa di Susana Pilar, presentata (come Adel Abdessemed) per la prima volta nella sede di San Gimignano, in particolare negli spazi di Piazza della Cisterna. Le opere esposte sono una dichiarata volontà di identificarsi con l’altro, concentrandosi su questioni di genere, sociali e di razza, attraverso pratiche performative e partecipative. Tra queste, la performance Black Storiesrealizzata per la prima volta in Belgio (e successivamente in Senegal, dove gli antenati dell’artista furono schiavizzati e deportati in America) e il cui risultato (figure nere di origami) è esposto in mostra: per tre ore Pilar realizza origami con i piedi, mentre le mani rimangono inutilizzate con diretto riferimento alle mutilazioni che subivano i congolesi durante la colonizzazione belga. Attraverso l’azione lancia un appello alle ex colonie affinché, come segno di rispetto, riflettano su questo tragico passato. Anche Intercontinental Drawing è il risultato (fotografico) di una performance realizzata a Venezia durante la Biennale d’Arte del 2017: con il pensiero ai suoi antenati, cinesi e africani, che a bordo di barche furono trasportati a Cuba, Pilar, trascinando metaforicamente una barca, percepisce se stessa come il risultato di questo movimento. In mostra anche Wall of all together, una tela bianca su cui l’artista invita i visitatori a scrivere una parola che definisca la loro migliore virtù nei confronti dell’altro, offrendo un momento di riflessione individuale e autoconsapevolezza. Il giorno dell’inaugurazione (20 gennaio 2024) Susana Pilar ha, infine, presentato una performance inedita in cui, tramite una fionda fatta da un perizoma, lanciava contro il pubblico biglietti con messaggi (haiku) scritti a matita come denuncia contro la mercificazione del corpo e dell’intimità. 

Caterina Angelucci 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995). Laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2018 al 2023 si è occupata per ArtsLife di contenuti e approfondimenti per la sezione…

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