Il seno nell’arte e nella fotografia. La mostra a Venezia 

Il progetto espositivo a Palazzo Franchetti esplora come il décolleté femminile sia stato rappresentato nelle arti visive. Ad animare il mezzanino dello storico immobile saranno oltre trenta artisti provenienti da tutto il mondo tra emergenti e affermati

Palazzo Franchetti, costruito nella seconda metà del Quattrocento a Venezia, torna ad essere protagonista in occasione della 60.Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia con Breasts, la mostra collettiva curata da Carolina Pasti (a partire dal 18 aprile 2024) incentrata sul seno e su tutte le sue rappresentazioni nell’arte. Un progetto espositivo, in collaborazione con ACP Palazzo Franchetti, che approfondisce le indagini e gli stili di oltre trenta artisti – tra emergenti e non – provenienti da tutto il mondo, passando dalla maternità all’empowerment, dalla sessualità, all’immagine corporea e alla malattia, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla prevenzione e la cura del cancro al seno. 

La mostra “Breasts” a Palazzo Franchetti a Venezia 

La mostra Breast si articola in cinque capitoli che prendono forma nelle stanze del mezzanino di Palazzo Franchetti. Si parte dalla rappresentazione storica del seno e la costruzione delle narrazioni legate al corpo femminile attraverso le opere dei grandi Maestri del Rinascimento, ponendo l’attenzione sull’iconografia della Madonna del Latte. Un’immagine iconica che ha influenzato anche artisti contemporanei, quali Cindy Shermann, Richard Dupont, Teniqua Clementine Crawford e Sherrie Levine. Nella seconda sala si passa alla rielaborazione del décolleté attraverso il linguaggio scultoreo con Prière de toucher (Si prega di toccare) di Marcel Duchamp, le piastre pettorali di Claude Lalanne e la scultura di Prune Nourry. Si passa poi alla fotografia, e più precisamente all’obiettivo di Robert Mapplethorpe e Irving Penn e alle loro rappresentazioni simboliche e non convenzionali dense di elementi onirici o astratti. Successivamente si approfondisce il seno come strumento di marketing, ospitando scatti di fotografi di moda che sono stati capaci di sovvertire il ruolo convenzionale della pubblicità suscitando disagio e confusione come Oliviero Toscani. Infine, nella quarta stanza le opere di Chloe Wise, Sarah Lucas, Louise Bourgeois, Aurora Pellizzi e Laure Prouvost frammentano, astraggono e destrutturano il seno, contribuendo ad una nuova visione sull’identità e sul suo sviluppo nelle arti contemporanee. 

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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