Identità ed erotismo nella pittura di Lauren Wy in mostra a Torino

Emerge il desiderio dalla pittura dell’artista americana, ma anche una profonda riflessione sull’essere donna. E lo scenario d’Oltreoceano completa le opere in mostra da Société Interludio

C’è una produzione tutta al femminile alla base del viaggio che ha condotto Lauren Wy (Long Beach, 1987) a Société Interludio a Torino. Curata da Allegra Fantini, la mostra The vagabond and the lovers presenta gli ultimi due capitoli della serie Autodesire, oltre alle tele e alle opere scultoree realizzate nel corso della residenza torinese.
Il primo capitolo di Autodesire ha inizio a un bivio. Quando Lauren Wy, di fronte al dissenso del suo nucleo familiare, sceglie di abbandonare le mura domestiche per intraprendere un’indagine su di sé guidata da un’intensa pratica pittorica. Da quel giorno Wy esplora l’arte come fa con la strada: cercando in essa le ragioni di una ricerca femminile e identitaria. “Vedo la donna, me stessa come donna, come una molteplicità di soggettività”, afferma Wy.
Il mutevole scenario americano fa da sfondo all’esperienza di Autodesire, accompagnando il visitatore attraverso i capitoli di un autentico romanzo visivo, composto da centinaia di pastelli a olio di piccolo formato rilegati a libro. In mostra le ultime due delle tredici tappe.
L’automobile diventa per Wy fonte inesauribile di suggestioni visive e co-protagonista di ogni narrazione. Le auto d’epoca raccontano l’identità culturale americana, quella descritta nei paesaggi di American Surfaces di Stephen Shore.

Lauren Wy, AUTODESIRE CHAPTER 12, IL CORPO DI UNA CAGNA, installation view at Société Interludio, Cambiano, Torino, 2023. Photo Stefano Mattea

Lauren Wy, AUTODESIRE CHAPTER 12, IL CORPO DI UNA CAGNA, installation view at Société Interludio, Cambiano, Torino, 2023. Photo Stefano Mattea

LA MOSTRA DI LAUREN WY A TORINO

L’auto è un elemento a metà strada tra un personaggio e un mezzo narrativo in una storia che rappresenta contemporaneamente più significati. La mia casa è Los Angeles, qui le auto d’epoca fanno parte della nostra cultura. Rappresentano un particolare tipo di romanticismo intrecciato sia in me stessa quale caratteristica culturale sia, nei disegni e nei dipinti, come mezzo narrativo”, spiega l’artista.
Negli ambienti densamente popolati da visioni orgiastiche uno stesso corpo, quello dell’artista, si moltiplica e si avviluppa condensando sulla tela i diversi fotogrammi di una fantasia notturna. Dai pastelli alle grandi tele, la pittura di Lauren Wy conserva la sua carica erotica inquieta, restituendoci tutta la complessità di un’identità femminile restia all’essere conforme. L’utilizzo di tinte acide e di una linea graffiata concedono alle sue figure una carica espressiva urticante e magnetica.
La mostra continua nel Project Space di Société Interludio a Cambiano, dove sono esposte le grandi damigiane in cemento: contenitori vagabondi, come la loro autrice, recuperati nei mercatini e passati di mano in mano. Nelle sculture, il contrasto tra l’asprezza del cemento e le sinuosità delle forme è stemperato dalla linea pittorica.
The vagabond and lovers allude agli scenari di speranza che trovano nel potere del sogno, dell’amore e dell’esuberanza sensuale la chiave per sconfiggere la solitudine del nostro viaggio.

Barbara Ruperti

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Barbara Ruperti

Barbara Ruperti

Barbara Ruperti (Conegliano, 1994) è una curatrice indipendente e critica d’arte attiva a Torino. Co-founder e presidentessa dell’associazione culturale Ghëddo. Dopo un percorso accademico a Torino nell’ambito della comunicazione e della valorizzazione dell’arte contemporanea, si sposta all’Università per un percorso…

Scopri di più