La storia unica della galleria d’arte Il Gabbiano in mostra alla Spezia

Ripercorre le vicende della galleria Il Gabbiano la mostra al CAMeC di La Spezia: un viaggio che dal 1968 raggiunge il 2018, nel segno di un’impresa voluta soprattutto dagli artisti

La mostra Attraverso l’arte. La galleria Il Gabbiano 1968-2018, allestita al CAMeC di La Spezia narra cinquant’anni di attività con oltre duecento opere che si dispiegano in quattro sale e un corridoio, mentre cinquanta manifesti di carta, appositamente realizzati e appesi come “bandiere”, costituiscono un’installazione site specific nella Project Room. Tutti i lavori dialogano e si confrontano tra loro, suddivisi cronologicamente per decenni (l’ultima sala raduna un ventennio di attività). Si tratta di un omaggio al circolo culturale Il Gabbiano, che ha valicato i confini cittadini e regionali, portando in città, ogni due settimane, molti artisti “di fuori” (in Liguria li chiamano “foresti”). Tra il 1968 e il 2018 sono state realizzate più di 530 mostre, di cui qui è presentata un’accorta selezione.
Mara Borzone, tra i collaboratori di questa rassegna curata da Mario Commone, racconta di aver seguito sin dal 1986 l’attività del Gabbiano, che le “ha cambiato il modo di guardare il mondo”: per lei è stata “un’avventura meravigliosa”, perché la galleria era discussione, partecipazione di competenze diverse (dal geologo al musicologo), condivisione di idee non cristallizzate e soprattutto storia di persone.

Galleria Il Gabbiano 1968-2018, foto Linda Kaiser

Galleria Il Gabbiano 1968-2018, foto Linda Kaiser

GLI ARTISTI IN MOSTRA A LA SPEZIA

Così le eccellenze dell’arte contemporanea italiana e internazionale sono evocate a La Spezia con approfondimenti dedicati alla Poesia visiva, a Fluxus e alla performance, all’Arte concettuale e alla Body Art, nonché alle esperienze legate alla musica e al suono.
Dal collage del 1964 di Lamberto Pignotti nella prima sala si passa, ad esempio, alla cartella di litografie “esplose”, eseguite nel suo studio a Zagabria da Edo Murti, artista croato che testimonia anche l’interesse per la grafica e i “popolari” multipli proposti dal Gabbiano.
Nella terza sala si trovano, fra gli altri, gli immancabili Boetti e Rotella, ma anche la poetessa Mirella Bentivoglio, a rappresentare le molte artiste donne coinvolte nelle mostre della galleria. Una serie di nove fotografie di Urs Lüthi è visibile nel vasto corridoio, dove un puzzle di cartoline invito ricorda le tante inaugurazioni del Gabbiano. La quarta sala riunisce altre ricerche in campo fotografico o sulle tematiche green.
La densità dell’esposizione è narrata in pannelli esplicativi, che permettono di leggere una storia fatta di entusiasmi, gli stessi che hanno animato nel 1968 i fondatori della galleria, una dozzina di artisti. E questa è sempre stata la caratteristica del Gabbiano: colmando il vuoto lasciato dopo l’ultima edizione del 1965 del Premio del Golfo, gli artisti stessi hanno condotto in prima persona l’attività espositiva, creando uno spazio di confronto con il pubblico.

Linda Kaiser

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Linda Kaiser

Linda Kaiser

Linda Kaiser (Genova, 1963) è laureata in Storia della critica d’arte all’Università di Genova, dottore di ricerca in Storia e critica dei beni artistici e ambientali all’Università di Milano, specializzata in Storia dell’arte contemporanea alla Scuola di Specializzazione in storia…

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