Ex modella e successivamente art director nel settore del fashion, Andi Kacziba (Ungheria, 1974) conosce bene le dinamiche legate alla mercificazione del corpo femminile. Ma non è di questo che vuole raccontare nella sua mostra a Torino, curata da Angela Madesani, dove piuttosto intende suggerire una condizione intima e allo stesso tempo universale, che accomuna tutte le donne: quel sottile senso di inquietudine che si accompagna alla decadenza fisica, dovuta al trascorrere del tempo. Un sentimento di inadeguatezza innato, che l’artista ribalta in senso positivo, intervenendo sul suo stesso corpo come se fosse Body Art. In uno dei suoi più recenti lavori, qui per la prima volta in mostra, si vede infatti una serie di Polaroid ritrarla sempre nella stessa posizione frontale, con le rughe del volto sottolineate dall’oro iniettato da una siringa. In altre opere, invece, quell’oro viene strappato con un calco del viso, attraverso una maschera, come un affresco, per essere messo sotto vetro: un bene prezioso da esporre e valorizzare.
– Claudia Giraud