L’arte di Eva Jospin tra bollicine di champagne e foreste di cartone

La collaborazione fra la maison di champagne Ruinart e l’artista francese Eva Jospin ha dato vita a capolavori di cartone che parlano di natura, tempo e territorio

Per il suo annuale programma Carte Blanche, Ruinart – la più antica maison di champagne, attiva sin dal 1729 – ha invitato l’artista Eva Jospin (Parigi, 1975) a reinterpretare i valori e la storia della cantina attraverso una collaborazione in esclusiva. Presentata a Le Carreau du Temple di Parigi con una fulminea mostra dal titolo Promenade(s), la sinergia tra l’artista e la maison stupisce non solo per le opere di Jospin, ma anche per la loro capacità di armonizzare perfettamente con l’identità di Ruinart.

Eva Jospin at work in her studio, photo Laure Vasconi

Eva Jospin at work in her studio. Photo Laure Vasconi

CHI È EVA JOSPIN

Nel 2021 progetta la scenografia della collezione haute couture autunno/inverno di Maria Grazia Chiuri per Dior; a fine 2022 crea un’installazione site specific per il flagship store di Max Mara a Milano, dopo aver vinto il relativo premio in collaborazione con la Collezione Maramotti: Eva Jospin sembra affermarsi sempre di più nel panorama delle alte commissioni europee. Una volta conseguito il diploma all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi nel 2002, Jospin sviluppa una pratica artistica multimediale che comprende video, tessitura in seta e disegno a china. Il suo materiale d’elezione, tuttavia, è molto umile e nasconde impensabili potenzialità: il cartone. Tagliando, incidendo e sovrapponendo questo materiale, Eva Jospin crea certosine sculture che esplicitano la sua predilezione per una figurazione di atmosfera e fortemente anti-narrativa. Fitte foreste, palazzi e chiese in decadenza assaliti da una natura che conquista gli spazi dell’uomo e che rivendica la propria resilienza.
Tante le fonti di ispirazione di Eva Jospin. Prima fra tutte, la pittura romantica (e in particolare Caspar David Friedrich), con le sue rovine e una concezione ambivalente della natura come qualcosa di affascinante e al contempo spaventoso. Ma anche l’architettura gotica e barocca, che Jospin ama intrecciare nelle sue sculture per creare un personalissimo stile composito. Per non parlare delle maquette, le minuziose riproduzioni di città e paesaggi tanto in voga prima dell’arrivo di Google Earth: impossibile non menzionare, a proposito, il Musée des Plan Reliefs di Parigi, uno dei luoghi che maggiormente ha contribuito alla formazione della sensibilità di Jospin per i materiali e per i dettagli.

Eva Jospin x Ruinart. Photo Flavien Prioreau

Eva Jospin x Ruinart. Photo Flavien Prioreau

LA COLLABORAZIONE TRA EVA JOSPIN E RUINART

Come spiega Frédéric Panaïotis, Chef de Cave di Ruinart, “il surriscaldamento globale sta avendo serissime ripercussioni sulle aziende vinicole. Da sempre, e oggi più che mai, Ruinart presta moltissima attenzione al rispetto della natura, alla sua diversità, al mutare delle caratteristiche del suolo: sostenibilità e qualità del prodotto non possono che andare di pari passo. Il riguardo per la natura è sicuramente fra i criteri più importanti per la scelta degli artisti partecipanti a Carte Blanche ed è uno dei temi cardine della poetica di Jospin.
Abbiamo totalmente abbandonato il nostro legame con la natura”, spiega l’artista. “Quando usiamo uno smartphone o saliamo su un aereo, non abbiamo idea di come davvero questi oggetti funzionino.
Nella collaborazione tra Ruinart ed Eva Jospin, architettura e territorio si intrecciano irrevocabilmente: la visita alle vigne e alle Crayères della maison, antiche cave di gesso in cui vengono affinate le bottiglie di champagne, è stata enormemente feconda per l’immaginario dell’artista. A metà fra cattedrali sotterranee (che nella mente di Jospin incontrano la gotica e vicina Cattedrale di Reims) e grotte, le Crayères sono luoghi dello spirito della Terra, una vera e propria peculiarità della regione dello Champagne, così come il gesso di cui sono composte.
Territorio, cura, lentezza: tre parole che uniscono il lavoro di Eva Jospin e di Ruinart, accompagnando un incontro che verrà presentato nelle maggiori fiere internazionali, dalla milanese miart ad Art Basel Basilea/Hong Kong/Miami Beach/Paris+, passando per Londra e New York con Frieze.

Eva Jospin x Ruinart, Limited edition. Photo Laure Vasconi

Eva Jospin x Ruinart, Limited edition. Photo Laure Vasconi

RUINART E L’ARTE CONTEMPORANEA

Il primo contatto fra Ruinart e l’arte avvenne nel 1896, quando la maison commissionò a un giovane Alfons Mucha la produzione di manifesti d’artista per promuovere lo champagne. Oggi Ruinart, grazie a collaborazioni e progetti ad hoc, si distingue per il suo forte legame con il mondo dell’arte contemporanea e dell’architettura (il nuovo padiglione della maison a Reims porterà la firma del giapponese Sou Fujimoto). Il programma Carte Blanche, per esempio, ha visto negli scorsi anni la partecipazione di artisti del calibro di Liu Bolin e Vik Muniz, ma anche David Shrigley e Jaume Plensa. Inoltre, in occasione del trecentesimo anniversario dalla fondazione della maison (che cadrà nel 2029), Ruinart ha iniziato un conto alla rovescia, commissionando ad artisti contemporanei opere che intercettino i temi della biodiversità e della sostenibilità. Tra gli artisti selezionati vi sono Tomás Saraceno e Mouawad Laurier, la cui monumentale installazione nelle Crayères della maison interpreta le variazioni del mondo circostante e le traduce in suono e luce.

Alberto Villa

https://www.ruinart.com/it-it/home

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Alberto Villa

Alberto Villa

Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di arte contemporanea scrivendo per magazine di settore e curando mostre. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di…

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