Interrogando la sostenibilità: 5 artisti del digitale in mostra da BASE a Milano con Particle

Quanto impattano sull’ambiente le ricerche di Google? Quand’è l’ultima volta che abbiamo sentito il cinguettio degli uccelli in città? E se il capitalismo arrivasse su Marte? Sono solo alcuni degli interrogativi sollevati da Disturbing The Balance, una mostra “phygital”

Se l’entrata del digitale nei musei e nella fruizione di mostre ci ha abituato a considerare la tecnologia come un supporto secondario al servizio di opere fisiche, la mostra allestita da BASE a Milano ribalta questo rapporto. Disturbing The Balance può essere infatti considerata come un invito, la porta d’accesso per fruire dell’esposizione – in versione integrale – che si trova sull’app Particle. Il progetto parte da Particle, l’omonima società nata nel 2020 quando il binomio arte e digitale era meno diffuso rispetto ad oggi, e che dedica il suo lavoro a ideare, sviluppare e promuovere cultura, design e creatività attraverso soluzioni di innovazione e realtà aumentata indirizzate a musei, spazi espositivi, corporate, aziende e privati.

IOCOSE, Going to Earth to Save Space, still video, courtesy of the artist

IOCOSE, Going to Earth to Save Space, still video, courtesy of the artist

DISTURBING THE BALANCE, LA MOSTRA DA BASE A MILANO

Disturbing The Balance rappresenta invece la chiusura del capitolo dedicato al tema della sostenibilità, che Particle ha sviluppato attraverso progetti come Social Furniture, contest per studenti di design presentato alla Design Week di Milano, e Veleni, collezione di oggetti in vetro realizzati dal duo Lanzavecchia + Wai, esposti a Design Miami 2022 a Basilea insieme a un dispositivo di realtà aumentata. “Ci siamo interrogate sulla scivolosità del termine ‘sostenibilità’ e abbiamo scelto artisti provenienti da diverse parti del mondo. Artisti che guardano con occhio critico alla tecnologia e al suo impatto sul mondo”, racconta ad ArtribuneGaia Tedone, curatrice della mostra assieme a Marialaura Ghidini. Un’indagine che viene sondata attraverso il suono nel lavoro di Sultana ZanaA Happening on Fieldness, in cui l’artista tenta di recuperare gli echi della natura che non sono più udibili perché sovrastati dal rumore della città (ma nella mostra fisica viene presentato un tavolo di lavoro che pone delle domande ai visitatori); dallo schermo DEFOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOREST di Joana Moll, in cui delle emoji rappresentano il quantitativo di alberi al secondo – 23, per l’esattezza – che andrebbero piantati per bilanciare l’emissione di CO2 causata globalmente dalla ricerca Google; Going to Earth to Save Space, invece, è l’opera di IOCOSE (Matteo Cremonesi, Filippo Cuttica, Davide Prati, Paolo Ruffino) che ribalta la celebre frase di Jeff Bezos “Going to space to save Earth” e inverte la rotta ascensionale di una navicella spaziale.

DISTURBING THE BALANCE, UNA MOSTRA “PHYGITAL”

Infine, Networked Ecosystem è il grande habitat progettato dal duo Mark Ramos + Ziyang Wu in cui in un ecosistema virtuale prendono vita e si muovono diversi sensori digitali, creature animate che possono essere visualizzate nello spazio reale collegando il proprio smartphone. “La mostraDisturbing The Balance allestita da BASE vuole essere un modo per stimolare il pubblico a fruire delle opere e creare uno spazio di socialità e interazione”, ci racconta Bruno Bolfo, imprenditore, collezionista e ideatore di Particle, spiegando anche il significato di “mostra phygital”, che unisce il mondo fisico con quello del digitale. “Il progetto, che intreccia il tema dell’impatto ambientale con quello della tecnologia, vuole portare l’arte fuori dai circuiti tradizionali, facendo capire che la sua fruizione può avvenire in qualsiasi luogo”.

– Giulia Ronchi

DISTURBING THE BALANCE
ONLINE > dal 13 settembre 2022 tramite la app di Particle
ON VIEW > 13 al 17 settembre 2022 presso BASE Milano

https://www.particle.art/main/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

Scopri di più