Padiglione Russia alla Biennale Arte 2022: riflettere sul tempo omaggiando il teatro

S’intitola “914” il progetto che Raimundas Malašauskas ha ideato per il Padiglione Russia alla 59a Biennale d’Arte di Venezia, che si terrà dal 23 aprile al 27 novembre 2022. Kirill Savchenkov e Alexandra Sukhareva sono gli artisti invitati a sviluppare il progetto espositivo, incentrato sul concetto di transizione

Con un richiamo all’anno dell’inaugurazione del Padiglione, il 1914, la mostra presentata dalla Russia alla Biennale Arte di Venezia sarà un’articolata riflessione sul concetto di transizione, inteso sia come processo chimico sia come processo filosofico. Come spiega il curatore Raimundas Malašauskas, il Padiglione ha un profondo afflato teatrale, che è anche un omaggio alla grande tradizione russa di danza classica e balletto: “concepito come una coreografia gestuale, il progetto è il tentativo di affrontare la complessità del concetto di tempo dalla prospettiva del corpo, della materia e della tecnologia. Evoca il passaggio da uno stato all’altro, il flusso contorto tra futuro e passato, la divisione sospesa tra morti e vivi (e Intelligenza Artificiale), tra il giorno e la notte, scivolando tra linguaggi e rappresentazioni, soffermandosi sulla memoria sociale più recente, congelandosi in previsione dell’imprevedibile, preparandosi per il domani – sia esso catastrofico o luminoso, o entrambi”.

Padiglione Russia. Photo Marco Cappelletti

Padiglione Russia. Photo Marco Cappelletti

GLI ARTISTI DEL PADIGLIONE RUSSIA ALLA BIENNALE ARTE DI VENEZIA 2022

Alexandra Sukhareva (Mosca, 1983) attraverso le sue complesse installazioni indaga la fenomenologia degli oggetti e dei processi, le nozioni di memoria e di esperienza. È anche nota per i suoi esperimenti chimici sulla capacità degli oggetti di agire sul mondo, lavorando con materiali tossici e corrosivi per produrre oggetti tra cui specchi e tele trattate con il cloro. Le sue opere sono incluse nelle collezioni museali di Tate Modern (Londra), Castello di Rivoli (Torino) e collezioni private in Messico, Italia, Arabia Saudita, Regno Unito e Russia. Kirill Savchenkov (Mosca, 1987) nella sua pratica artistica utilizza molteplici linguaggi, fra cui scultura, installazione, performance e suono. Le sue opere indagano le questioni delle forme di potere occulto, le politiche degli affetti e le problematiche sociali, mettendo in evidenza il ruolo della tecnologia, l’autocrazia dell’informazione e l’uso dei media come armi. Nella sua carriera ha partecipato, fra i vari eventi, alla mostra Time, Forward! (VAC Zattere, Venezia) nel 2019, alla 14a Triennale del Baltico (2021), alla Biennale Industriale di Arte Contemporanea degli Urali (2019, 2017) e alla 12a Biennale di Gwangju (2018).

IL PADIGLIONE DELLA RUSSIA RINNOVATO

Nel 2021, lo studio Kovaleva&Sato Architects ha curato la ristrutturazione del Padiglione che, progettato da Alexey Schusev, aprì i battenti il 29 aprile 1914, in occasione dell’11a edizione della Biennale d’arte, ed era caratterizzato dallo stretto dialogo fra i suoi spazi espositivi e l’ambiente esterno dei Giardini. Nel tempo, molte delle porte e finestre originali sono state chiuse, ma il progetto di ristrutturazione fa rivivere lo spirito di Schusev, forgiando un edificio che parla ancora una volta di apertura e trasparenza. Infatti, sono state riaperte diverse finestre, e alcune porte sono diventate ampie vetrate che appunto permettono il dialogo con l’esterno. All’interno, il piano superiore è stato riportato al suo aspetto originario, con le pareti bianche e il pavimento in rovere, mentre il piano terra è concepito come uno spazio “grezzo”, aperto alla sperimentazione.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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