Premio Frescobaldi 2020: il vincitore è l’artista Gian Maria Tosatti

Trionfa per la quinta edizione del premio l’installazione ambientale Cattività, allestita all’interno della tenuta di CastelGiocondo a Montalcino di proprietà della famiglia Frescobaldi.

È Gian Maria Tosatti (Roma, 1980) il vincitore dell’edizione 2020 del Premio Frescobaldi, progetto nato nel 2013 coronando l’impegno pluridecennale della famiglia Frescobaldi per l’arte. Ad aggiudicarsi il primo premio è l’opera Cattività, un’installazione ambientale site specific realizzata all’interno della tenuta di CastelGiocondo a Montalcino, dove si produce l’omonimo Brunello. Tosatti è arrivato in finale assieme a Erica Mahinay e Andrew Dadson, i quali hanno dato vita rispettivamente a Test Site (just think how we are constantly engaged with earthy heavens when we walk, how in fact everything we do with our limbs is connected with the Earth) e Ginestra (Cysisus scoparius) Violet e Rye-Grass (festuca perennis) Blue. Il premio, ideato e diretto da Tiziana Frescobaldi e curato da Ludovico Pratesi, ha cadenza biennale, e questa volta si è svolto in ritardo per le complicazioni causate dalla pandemia. L’opera di Tosatti – assieme a quelle che compongono la collezione Frescobaldi – sono visitabili su appuntamento nella tenuta di Montalcino.

 

GIAN MARIA TOSATTI VINCE IL PREMIO FRESCOBALDI 2020

Gian Maria Tosatti ha trattato il tema del Progetto avvicinandolo all’ambiente naturale, ammiriamo la capacità di generare associazioni complesse e risonanti con mezzi minimali ma al contempo poetiche”, ha spiegato la giuria del Premio Frescobaldi, composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Ralph Rugoff, Direttore della Hayward Gallery di Londra e Rina Carvajal, Direttore e curatore Museum of Art and Design, Miami Dade College. “La sua installazione ambientale site-specific Cattività attiva sottilmente significati latenti dell’architettura domestica e dell’arredamento storico (i suoi dipinti murali Art Nouveau fioriti) per generare un’opportunità di scoperta per chi osserva. Il progetto incoraggia una riflessione ponderata sulle possibilità di collaborazione tra umanità e natura, come giocosamente suggerito dal vento prigioniero che muove dolcemente le tende dipinte in una stanza dove tutte le finestre sono chiuse. La mise en scene meditativa che Tosatti ha messo in scena nella casa di Montalcino cattura in modo evocativo il legame tra l’essere umano e l’ambiente circostante”. E ha concluso, “la leggera amplificazione di gesti minimi e materiali frugali sembra sprigionare un’energia latente ed epifanie nascoste sia negli oggetti che nello spazio”.

-Giulia Ronchi

https://www.artistiperfrescobaldi.it/

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Giulia Ronchi

Giulia Ronchi

Giulia Ronchi è nata a Pesaro nel 1991. È laureata in Scienze dei Beni Culturali all’Università Cattolica di Milano e in Visual Cultures e Pratiche curatoriali presso l’Accademia di Brera. È stata tra i fondatori del gruppo curatoriale OUT44, organizzando…

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