Morta a soli 54 anni Adele Cappelli, docente universitaria e collaboratrice di Artribune

È morta a causa di una malattia Adele Cappelli, curatrice, critica e consulente per progetti artistici. È stata docente di Pedagogia e Didattica all’Accademia di Belle Arti di Urbino e di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Camerino.

Si è spenta a soli 54 anni dopo aver lottato lungamente contro la malattia Adele Cappelli, collaboratrice di Artribune, nata nel 1967 Ascoli Piceno. Artista e gallerista, è stata docente titolare della cattedra di Pedagogia e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino e ha insegnato Storia dell’Arte Contemporanea presso il Corso di laurea di Disegno Industriale e Ambientale all’Università di Camerino. Parallelamente all’attività di insegnamento, era curatrice di progetti e mostre d’arte: l’ultima è stata a settembre 2020, Fiamma d’amore viva (il cielo e la terra non appartengono alla parola), personale dell’artista Matteo Fato presso la Fortezza Medievale di Acquaviva Picena. A partire dagli anni Novanta, si è occupata di consulenza e formazione per enti pubblici e privati e aziende, in ambiti inerenti ad arte e comunicazione; dal 1996 al 2001 è stata consulente e coordinatrice per la Galleria Continua di San Gimignano all’interno del progetto Arte all’Arte. Nel suo percorso, ha affrontato anche una parentesi politico-amministrativa, candidandosi nel 2014 nella lista civica “In Ascoli”, a sostegno di Michela Girardi sindaco, come consigliera comunale.

LA RICERCA DI ADELE CAPPELLI, TRA PEDAGOGIA E DIDATTICA DELL’ARTE

Dal 1986 le ricerche di Cappelli si sono concentrate sulle forme espressivo-artistiche dell’arte dell’ultimo secolo. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha frequentato Scienze dell’Educazione per approfondire le sue conoscenze pedagogiche, affiancandole allo studio di materie a indirizzo filosofico, estetico ed antropologico. Durante la sua carriera di docente, ha tenuto svariati seminari dedicandosi all’analisi dei vari contesti della produzione artistica nelle diverse epoche, con particolare attenzione al contemporaneo, attraverso studi e analisi storiche, filosofico-estetiche, semiologiche, sociologiche ed antropologiche e alle applicazioni dell’arte nelle terapie, per handicap e deficienze piscofisiche. In particolare ha analizzato le connessioni tra ambiti diversi, come arte e comunicazione, arte e territorio, arte e design, con particolare attenzione ai risvolti sociali e alle loro applicazioni. Ha sviluppato nel tempo un personale metodo didattico che prevedeva il coinvolgimento attivo degli studenti attraverso sistemi di ricerca per sviluppare la capacità di approfondire diverse tematiche e sviluppare un pensiero critico. Ha curato mostre di importanti artisti italiani, come Luigi Carboni, Paolo Icaro, Eliseo Mattiacci, Giovanni Termini, Eugenio Tibaldi, Claudio Zorzi e Giuseppe Stampone, per citarne alcuni. “Arrivavi sempre e comunque. Ovunque. Con un sorriso ed un abbraccio. Grazie di tutto“, scrive Eugenio Tibaldi sul suo profilo Facebook. “Adele ti ricorderò sempre con questo bellissimo sorriso“, è il commiato di Giovani Termini. “Ciao Adele, il tuo pensiero attento e profondo, la tua passione costante per un lavoro non sempre facile e la tua immensa e generosa amicizia sono per noi un ricordo indimenticabile. Ci mancherai moltissimo”, ha aggiunto la galleria Studio La Città di Verona. Oggi tutti sgomenti per una morte terribilmente prematura.

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Redazione

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