TAG Re-Opening. Le 5 gallerie torinesi che ci sono piaciute di più

Poco più di una settimana fa, le gallerie torinesi riunite sotto l’acronimo TAG – Torino Art Gallerie hanno dato vita a una riapertura in grande stile, durata tre giorni. Abbiamo selezionato le migliori a nostro parere.

Dopo tre mesi di lockdown, il sistema torinese delle gallerie associate TAG (Torino Art Galleries) ha organizzato la riapertura delle sue 12 gallerie. Tre giorni di aperture coordinate, dal 16 al 18 giugno 2020, che dimostrano la tenacia e la voglia di ricominciare del mondo dell’arte contemporanea sabauda. Abbiamo già visto nel dettaglio il programma di Re-opening – con la menzione d’onore di due gallerie non associate, ma con delle mostre inaugurali in quegli stessi giorni: Davide Paludetto Arte Contemporanea e Dr. Fake Cabinet – eppure vogliamo stilare qui una smartlist di ciò che ha colpito di più la nostra attenzione. Non solo a livello “artistico” ed “espositivo”; ma anche dal punto di vista dell’accoglienza del visitatore, oggi necessariamente vincolato dalle nuove (e giuste) normative di sicurezza sanitaria e allo stesso tempo rivestito di rinnovata considerazione da parte dei galleristi e dei loro collaboratori.

RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY

Mario Daniele, port_land #3, 2019 © Mario Daniele

Mario Daniele, port_land #3, 2019 © Mario Daniele

Riccardo Costantini Contemporary ha deciso di esporre le opere inedite del progetto Port_land dell’artista fotografo Mario Daniele. Una fotografia che può definirsi modernista, da interpretare non solo come un indebolimento delle facoltà razionali che portano una figura a collocarsi in un campo semantico; ma anche e contemporaneamente come un processo di approfondimento estetico del reale. La figura umana si rapporta con elementi architettonici, con esposizioni oltre la soglia del ragionevole; perciò le composizioni – i dittici e polittici di fotografie di medie dimensioni – risultano definite, lampanti e al contempo astratte, misteriose. Uno sguardo inedito e snaturato su ambienti, forme e oggetti quotidiani, che rende ogni composizione un elemento architettonico e scenografico. Costantini, si sa, è un gallerista sempre disponibile per una spiegazione, un po’ showman e un po’ punk: ci ha accolti con una maglietta dalle scritte irriverenti “Io sono il virus” e “Se leggi questa frase, vuol dire che sei troppo vicino”, come a voler dire che l’arte, proposta sempre con accortezza tra media e visitatori, resta più virale e coinvolgente di qualsiasi altro fenomeno.

GALLERIA FRANCO NOERO

Marepe. Entre o céu e o inverno. Installation view at Galleria Franco Noero, Torino 2020. Courtesy of the artist & Galleria Franco Noero, Torino. Photo © Sebastiano Pellion di Persano

Marepe. Entre o céu e o inverno. Installation view at Galleria Franco Noero, Torino 2020. Courtesy of the artist & Galleria Franco Noero, Torino. Photo © Sebastiano Pellion di Persano

Dopo la chiusura della sede in piazza Carignano, la Galleria Franco Noero, nella altrettanto prestigiosa sede di via Mottalciata 10/B, rilancia con la prima personale in Italia dell’artista brasiliano Marepe, dal titolo Entre o céu e o inverno. La mostra, che ripercorre i quindici anni di ricerca stilistica ed espressiva dell’artista, è consigliabile per chi ama leggere autobiografie d’autore: dalle installazioni costituite da oggetti recuperati dalla ferramenta dei genitori alle sculture che riflettono su ricordi e tematiche del gioco e del passaggio dall’infanzia all’età adulta fino alle opere lineari che rinnovano le visioni del mondo urbano di Rio de Janeiro e di quello rurale di Bahia, l’artista racconta la storia della sua vita con calorosa e accorata ironia. L’accoglienza in galleria è stata efficiente, sia per i controlli all’ingresso, sia per la spiegazione della competente assistente, che ci ha accompagnato con precisione didascalica in ogni “capitolo” dell’esposizione.

GALLERIA ALBERTO PEOLA

Simone Mussat Sartor, dalla serie Intimacy, 2019 ongoing

Simone Mussat Sartor, dalla serie Intimacy, 2019 ongoing

Sei artisti rinomati e ormai affermati nella storia della fotografia – Fatma BucakPaola De PietriEva FrapicciniGioberto NoroPaul GrahamSimone Mussat Sartor – compongono la mostra Inside presso Alberto Peola – Galleria d’Arte Contemporanea. Nomen omen, l’esposizione è giocata sull’esplorazione di luoghi chiusi (reali o immaginati) e sul loro rapporto, anche, con lo spazio della galleria. Fatma Bucak ispeziona linee di oggetti come orizzonti; Paola De Pietri evoca scenari sul filo dell’onirico e del metafisico; Gioberto Noro sembra quasi aver vissuto nelle sale dell’esposizione per farci poi dono dell’essenziale, del colore e dello spazio. Tutto si tiene, compiuto e immutabile. E sostenuto è anche l’atteggiamento del personale della galleria, che non è mai intervenuto, quasi a lasciarci viaggiare – e abbandonare – tra le pieghe del tempo. Un atteggiamento pacato e tipicamente sabaudo, che ben si addice alla delicatezza degli ambienti.

NORMA MANGIONE GALLERY

Canti concatenati. Installation view at Norma Mangione Gallery, Torino 2020. Photo Sebastiano Pellion di Persano. Courtesy Norma Mangione Gallery

Canti concatenati. Installation view at Norma Mangione Gallery, Torino 2020. Photo Sebastiano Pellion di Persano. Courtesy Norma Mangione Gallery

È indispensabile, per apprezzare le opere e l’allestimento della mostra Canti concatenati da Norma Mangione Gallery, conoscerne la storia. Gli artisti hanno tratto ispirazione dal Renga, ovvero un componimento “corale” nato in Giappone nel XII secolo: la poesia parte da un autore, che compone la prima strofa; un secondo autore interviene, aggiungendo una seconda strofa; e così via per centinaia di volte. Interessante è la trasposizione di tale movimento lirico, lineare e progressivo, all’interno dell’esposizione: ogni artista – in ordine alfabetico, ma, casualmente, il primo artista è il più giovane e l’ultimo, il favoloso Salvo, è il più vecchio – ha selezionato una propria opera in relazione a quella scelta dall’artista precedente. Ne deriva perciò una mostra coerente, coesa e connessa, con forme e colori che si rincorrono da una scultura a una tela a una fotografia. Inutile aggiungere che Norma e le ragazze sue collaboratrici rendono ancora più interessante il breve ma dinamico percorso espositivo, illustrando i passaggi con evidente entusiasmo e trasporto emozionale.

GAGLIARDI E DOMKE

Aurore Valade, Pin up au carrelet, dalla serie L'Or Gris, 2013

Aurore Valade, Pin up au carrelet, dalla serie L’Or Gris, 2013

Se dovessimo trovare e premiare una “vincitrice”, sarebbe sicuramente la galleria Gagliardi e Domke. Non solo perché la personale della fotografa francese Aurore Valade, dal titolo Respira! Dopo il COVID19, è l’unica mostra che tratta della malattia e della senilità con una delicatezza ottimistica per nulla trita e con un patetismo magnificente degno dei più grandi maestri della storia dell’arte – non ultimi i riferimenti espliciti, tra i quali una citazione dal Ghirlandaio – ma anche perché Pietro Gagliardi è stato un padrone di casa ineccepibile.
La gentilezza (intesa propriamente come “nobiltà d’animo”) trapelava a ogni parola paziente che accompagnava i nostri passi opera per opera, fotografia per fotografia; a dimostrazione che si possono sempre mantenere competenza e buone maniere, avvicinandosi all’osservatore e al contempo trasmettendo il patrimonio di conoscenze necessarie per comprendere e apprezzare l’artista. La mostra? In felice simbiosi con il suo contesto: un inno alla liberazione e alla bellezza eterea dello scorrere della vita che soltanto dalla saggezza può scaturire.

Federica Maria Giallombardo

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Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

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