“In Russia, prima della Rivoluzione, artisti, giocolieri e attori circensi si mescolavano al pubblico delle fiere. Erano nomadi, cosmopoliti, liberi dalle convenzioni sociali e organizzavano eventi partecipativi ed egualitari, aperti all’intera comunità. Senza creare distinzioni tra i performer e i membri del pubblico, offrivano a tutti, ricchi e meno ricchi, sprazzi di uguaglianza, benessere, libertà e divertimento. Gli eventi duravano più giorni, nei quali regnavano incontrastate l’anarchia e un’atmosfera dionisiaca. Feste euforiche caratterizzate da brevi spettacoli ed esibizioni dal vivo riempivano le piazze. I performer nomadi si spostavano in gruppo da un’occasione di festa all’altra, allestendo vere e proprie città autonome e variopinte. Nell’agosto 1919, Lenin firmò il ‘Decreto sulla nazionalizzazione dei teatri e dei circhi’, riunendo i vari circhi sotto la giurisdizione statale”, raccontano gli artisti. Dal baritono alla donna cannone, dai baciatori record del Kissing Booth all’Hooligan ballerino, ecco le immagini del progetto che culminerà il 10 maggio in una grande festa dionisiaca.
–Santa Nastro