La logica e il mistero coesistono in Mushroom Mathematics, la nuova personale di Carsten Höller (Bruxelles, 1961) proposta dalla Massimo De Carlo a Milano, galleria con cui l’artista collabora fin dagli Anni Novanta.
Il fungo è, nell’immaginario collettivo, un elemento equivoco: può alterare le nostre percezioni psicosensoriali o farci crescere a dismisura come nelle fiabe, può essere succulento se mangiato in un risotto oppure può essere letale. Partendo dal “mush-room”, le opere suggeriscono il concetto di “room for doubt”, idiomaticamente lo spazio per il dubbio.
Il dubbio presuppone una apertura, la stessa che ritroviamo nei Division Paintings, quadri che, attraverso una ripartizione matematica, riproducono l’infinito. I Giant Triple Mushrooms, come un esercito di fantasiosi mutanti creati in laboratorio, seguono lo stesso principio potenzialmente infinito di suddivisione. L’artista, altresì dottore in scienze dell’agricoltura all’università di Kiel, fa combaciare parti che apparentemente non si incastrano, trasformandole in un intero.
‒ Martina Massimilla