Una pubblicazione di Jennifer Wells risalente agli Anni Novanta riporta un’affermazione di Kiki Smith (Norimberga, 1954; vive a New York) che suggerisce un ottimo punto di partenza da cui iniziare le nostre riflessioni sulla quarta personale dell’artista americana da Raffaella Cortese. La frase recita “Tutta la nostra società è molto frammentata, tutto è diviso e presentato come dicotomia”. Nei disegni e nelle sculture in mostra, invece, vediamo connessioni, transizioni e circolazioni di forze. Link tra l’io e il mondo, nel tentativo di comprendere meglio cosa significa realmente ciò che ci circonda e soprattutto come si configurano le nostre identità alla luce di queste relazioni.
Tante teste femminili ‒ quelle di Kiki Smith o le nostre? ‒ per ricercare altrettante misteriose connessioni in opere, delicate nel materiale e raffinatissime nell’artigianato.
– Francesca Mattozzi