Morta a Roma l’artista Laura Grisi. Tra le ultime occasioni espositive la fiera Frieze Masters

Scompare a Roma Laura Grisi, artista italo greca nata nel 1939. Aveva debuttato nel 1964, a fianco di colleghi come Mambor, Pascali e Anselmo. Il suo lavoro era stato presentato a Londra nell’ambito di Frieze Masters a ottobre 2017.

È morta a Roma Laura Grisi, artista italo – greca, classe 1939. Grisi era un’artista raffinata, forse non popolare, ma con un curriculum ed una ricerca eccellenti. Il suo lavoro era stato presentato a ottobre 2017 nell’ambito di Frieze Masters, la fiera londinese dedicata ai maestri che si svolge ogni anno nella città inglese. Tra i booth spiccava il progetto della galleria di Bologna P420, con un focus dedicato a Laura Grisi e alle sue opere prodotte nel biennio tra il 1966 e il 1968, tratte dai cicli dei Variable Paintings e Neon Paintings. Un’affascinante rivelazione per chi non conosceva questa “maestra” che ha debuttato nel 1964 ed esposto a fianco di artisti del calibro di Mambor, Pascali, Anselmo, tra gli altri, affrontando tutte le difficoltà per una donna di fare arte in quel complicato ed entusiasmante periodo storico.

Laura Grisi, Drops of Water, 1968,Detail. Installation in the Earth Air Fire Water:Elements of Art exhibition at the Museum of Fine Arts, Boston, 1971

Laura Grisi, Drops of Water, 1968,Detail. Installation in the Earth Air Fire Water:Elements of Art exhibition at the Museum of Fine Arts, Boston, 1971

MOLTI PROGETTI IN FIERI

Si divideva tra Roma e New York, dove aveva cominciato a lavorare con la galleria Leo Castelli, una collaborazione prestigiosa che si univa al già ricco palmares di mostre personali e collettive, non ultime le numerose partecipazioni alla Biennale di Venezia. Il contesto internazionale la accolse con molta più attenzione rispetto a quello italiano e la Grisi cominciò ad esporre molto più all’estero che in patria. La relazione con la galleria P420 era di recentissimo corso ed era cominciata proprio in occasione di Frieze Masters. Le opere presentate dalla galleria bolognese in questo contesto costituivano un saggio importante del primo periodo dell’artista, concertate come erano come delle quinte quasi teatrali, attraverso le quali si muovevano spettri e presenze umane, in un lavoro autorevole e senza genere, che strizzava l’occhio all’arte cinetica, andando però molto oltre la corrente e le convenzioni. In occasione della fiera inglese P420 aveva avviato una riscoperta del suo lavoro, che continuerà anche dopo la sua morte. Una sua opera è attualmente in mostra alla Gam di Torino nell’ambito della collettiva Vero Amore, Pop art Italiana dalle collezioni della Gam. Il Museo ha, inoltre, recentemente acquisito durante la fiera Artissima due dei suoi video (The Measuring Time, 1969 and Wind Speed 40 Knots, 1968). Tanti erano i progetti in fieri, tra questi la mostra, nel 2018, Matrix for actual time al MASP di San Paolo, curata da Jacopo Crivelli Visconti.

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Redazione

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