Visioni espanse. Mustafa Sabbagh a Roma
Contemporary Cluster, Roma – fino al 15 aprile 2017. Lo spazio di Giacomo Guidi si sposta in un vecchio edificio del Pigneto con un progetto sinestetico. Capace di mettere i sensi al servizio della creatività.
![Visioni espanse. Mustafa Sabbagh a Roma](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Il-collare-realizzato-da-Paolo-Mangano.-Photo-Kim-Mariani.jpg)
Come suggerivano cent’anni fa Marinetti e i futuristi, l’esperienza artistica è qualcosa di ben più ampio rispetto a quanto solitamente s’intende e Contemporary Cluster, ansiosa di portare novità a Roma, realizza un progetto che è esaltazione, e insieme indagine, della creatività oltre i suoi tradizionali confini. Un’arte che interseca i propri fenomeni, che ha l’aspirazione di interpellare più sensi, oltre che di creare un ambiente non fruibile solo esteticamente.
Il progetto #2 parte dalla serie fotografica Onore al Nero di Mustafa Sabbagh (Amman, 1961) e coinvolge diverse figure di professionisti e designer, che traducono in un’altra lingua il concept originario. Dalla musica al design (sedute e gioielli), fino a un profumo ottenuto grazie alla collaborazione di un naso e dei tre artisti coinvolti nella realizzazione del packaging.
Le fotografie di Sabbagh celebrano il nero come profondità e stratificazione delle cose. Non come fine ultimo, bensì come perpetua ripetitività di un divenire. Si sommano le sostanze vivide degli scomparti della nostra memoria, dove tutto ha gravità, tutto è coinvolgimento, peso lordo, malattia, un sensuale afflato da provare ancora. Dopo l’esperimento cluster, la poetica di Onore al Nero si sente, si tocca, si indossa, si odora.
Calogero Pirrera
![Mustafa Sabbagh. Photo Kim Mariani](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Photo-Kim-Mariani-768x512.jpg)
![Mustafa Sabbagh. Il collare realizzato da Paolo Mangano. Photo Kim Mariani](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Il-collare-realizzato-da-Paolo-Mangano.-Photo-Kim-Mariani-768x512.jpg)
![Mustafa Sabbagh. L'anello cerotto di Paolo Mangano, inserito in un calco dal sapore ottocentesco, da estrarre con una pinza chirurgica. Photo Kim Mariani](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Lanello-cerotto-di-Paolo-Mangano-inserito-in-un-calco-dal-sapore-ottocentesco-da-estrarre-con-una-pinza-chirurgica.-Photo-Kim-Mariani-768x512.jpg)
![Mustafa Sabbagh. Sedia realizzata dalla coppia di designer Retropose. Photo Kim Mariani](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Sedia-realizzata-dalla-coppia-di-designer-Retropose.-Photo-Kim-Mariani-768x512.jpg)
![Mustafa Sabbagh. Profumo siringa di Luca Maffei. Photo Kim Mariani](https://www.artribune.com/wp-content/uploads/2017/02/Mustafa-Sabbagh.-Profumo-siringa-di-Luca-Maffei.-Photo-Kim-Mariani-768x512.jpg)
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