Apre a Napoli l’Ipogeo dei Cristallini, straordinario complesso funerario di 2300 anni fa

L’Ipogeo si trova al Rione Sanità, e si compone di quattro sepolcri con pitture e decorazioni elleniche. Apre al pubblico con ingressi contingentanti dal prossimo 1 luglio, e i reperti in esso ritrovati sono esposti al MANN. Vi raccontiamo tutta la storia

Un progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico-architettonico, votato al sociale e anche all’anima contemporanea. Apre al pubblico con questa visione l’Ipogeo dei Cristallini a Napoli, complesso funerario risalente a oltre 2300 anni fa che comprende quattro sepolcri scavati nel tufo, perfettamente conservati come le pitture elleniche che dal prossimo 1 luglio saranno aperti al pubblico, a ingresso contingentato (non più di 8 persone per volta, con un biglietto a 25 euro anche se ci saranno riduzioni) per preservare il luogo e le meraviglie che esso custodisce. Un’ulteriore perla che viene recuperata e restituita al Rione Sanità, grazie alla volontà della famiglia Martuscelli, proprietaria dell’Ipogeo, e dalla sinergia delle diverse istituzioni coinvolte nel recupero del bene architetto: la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, il Comune di Napoli e il MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che ha dedicato una sezione del suo percorso espositivo ai reperti recuperati dall’Ipogeo. Il progetto di musealizzazione è stato curato, secondo un accordo di collaborazione scientifica tra gli Ipogei dei Cristallini e il DiARC-Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, dal gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Arch. Ferruccio Izzo e Alberto Calderoni, con Marianna Ascolese, Luigiemanuele Amabile e Salvatore Pesarino.

Ipogeo dei Cristallini_La Medusa_(ipogeo C) © Luciano e Marco Pedicini

Ipogeo dei Cristallini La Medusa (ipogeo C) © Luciano e Marco Pedicini

L’IPOGEO DEI CRISTALLINI A NAPOLI

L’Ipogeo prende il suo nome da quello della via in cui si trova, Via Cristallini. Ognuno dei quattro sepolcri è composto da due camere sovrapposte, con vestibolo e l’ambiente in cui si trovavano le tombe. Ciò che contraddistingue questi ambienti è il sorprendente apparato decorativo, con colori vivaci ed effetti di trompe l’oeil che simulano elementi architettonici e arredi di lusso. La scoperta dell’Ipogeo si deve al barone Giovanni di Donato, che nel 1889 fece scavare nella cantina del suo palazzo per cercare acqua e tufo, e trovando invece le tombe ben conservate, dipinte, decorate e arredate. 

L’APERTURA DELL’IPOGEO DEI CRISTALLINI A NAPOLI

Un capolavoro che adesso viene riconsegnato al Rione Sanità, ai suoi abitanti e a tutti coloro che vorranno scoprire questo luogo, per un percorso di restauro e recupero avviato dalla famiglia Martuscelli: “stiamo lavorando da tre anni a questo progetto, siamo emozionatissimi perché stiamo portando a nuova luce queste pitture che stavano lì da tanto tempo, e da tanto tempo stavano aspettando che qualcuno lo facesse. E a farlo siamo in tanti”, racconta ad Artribune Alessandra Martuscelli, direttrice dell’Ipogeo dei Cristallini. “Le pitture all’interno dell’Ipogeo si sono ben conservate perché gli ambienti sono sati sempre chiusi per proteggerle, ma con la Sovrintendenza e l’Istituto Centrale per il Restauro abbiamo lavorato a un piano di ingressi contingentati per permettere al pubblico di visitare questo luogo”. Una selezione di reperti da qui recuperati è esposta al MANN, dove si è tenuta la presentazione dell’Ipogeo: “la scelta fatta con gli amici dell’Ipogeo dei Cristallini di presentare al MANN l’apertura del tesoro archeologico della Neapolis di età ellenistica che si trova nel sottosuolo della Sanità, ha per tutti noi un grande significato”, dichiara Paolo Giulierini, direttore del MANN. “Celebriamo questa tappa così importante esponendo alcuni reperti provenienti da quel sito e conservati presso il museo, in gran parte vasellame e terracotte figurate. Come già annunciato, nel 2023 sarà completo il riallestimento della sezione dedicata alla Napoli antica e il MANN, Museo della città, potrà raccontarne per intero la sua storia millenaria, prima greca e poi romana. Già inserito nella rete Extramann promossa dal progetto Obvia, con i Cristallini, così come con tutti i luoghi dell’arte del centro storico, la sinergia non potrà che essere sempre più forte”.

Ipogeo dei Cristallini © Luciano e Marco Pedicini

Ipogeo dei Cristallini © Luciano e Marco Pedicini

L’IPOGEO DEI CRISTALLINI A NAPOLI: RESTAURO, ARTE CONTEMPORANEA E SOCIALE

L’Ipogeo dei Cristallini sarà anche un luogo votato all’arte contemporanea: apre al pubblico infatti presentando le opere di due artisti napoletani, Maurizio Elettrico con Convivium eternum (in collaborazione con Fondazione Morra), e Christian Leperino con Sidus Terrae (Stella della Terra). La programmazione d’arte contemporanea all’Ipogeo sarà curata dalla curatrice Marta Wróblewska. “Perché”, conclude Martuscielli, “l’obiettivo è che questo sia un luogo vivo della città”.

– Desirée Maida

Napoli // dall’1 luglio 2022
Ipogeo dei Cristallini
Via dei Cristallini, 133
[email protected]

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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