Le mostre di giugno e luglio a Londra. Ecco cosa vedere durante la London Art Week 2024

La settimana delle migliori gallerie britanniche torna, per il 2024, a proporre mostre ad hoc e progetti in tandem. Sganciandosi completamente da Frieze

Non ruota più attorno a Frieze la settimana delle gallerie d’arte londinesi. Si terrà infatti dal 28 giugno al 5 luglio, e non in tardo autunno in concomitanza con la regina delle fiere, la London Art Week 2024. La settimana britannica all’insegna del mercato, delle gallerie e delle migliori case d’asta torna, per questa edizione, a proporre mostre ad hoc con opere di tutte le epoche, dall’antichità al XXI secolo, spesso connesse tra loro e in tandem con le esposizioni nei musei principali della città. Ecco una guida alle mostre più interessanti di giugno e luglio nella capitale inglese.

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I Tudor e la fotografia contemporanea alla National Portrait Gallery

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La mostra di sculture in galleria nei giardini di St James’s Square

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I ritratti di Mary Beale da Philip Mold & Company

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Le litografie della Grande Guerra da Abbott and Holder

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Yoko Ono alla Tate Modern

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I capolavori di Jan Van Huysum da Strawberry Hill House

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Aste e mostre da Sotheby’s

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Marcos Lozano e l’omaggio alla National Gallery

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Ibrahim Mahama al Barbican Centre

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Le “Marie” della Bibbia da Sam Fogg

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Pacetti e Carpeaux in mostra a Londra

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La doppia mostra da Karen Taylor

I dipinti Tudor di Hans Holbein il Giovane e la fotografia contemporanea di Hiroshi Sugimoto si incontrano nella prima mostra di ritratti storici della National Portrait Gallery dopo la sua riapertura, presentando uno studio sulle vite (e dopo la morte) delle sei donne che sposarono Enrico VIII. La mostra Six Lives apre al pubblico la rappresentazione attraverso i secoli di Caterina d’Aragona, Anna Bolena, Jane Seymour, Anna di Cleves, Katherine Howard e Katherine Parr, leggendole attraverso il filtro della cultura popolare e dei diversi tempi.

Collection of Odawara Art Foundation © Hiroshi Sugimoto
Collection of Odawara Art Foundation © Hiroshi Sugimoto

Tra la Hignell Gallery e gli storici giardini di St James’s Square si snoda TOGETHER, mostra della scultrice americana Helaine Blumenfeld con 30 delle sue opere più recenti. Realizzate in marmo, bronzo e legno, queste sculture (spesso su larga scala) sono state “concepite sullo sfondo del nostro mondo turbolento ed esplorano l’essenza della vulnerabilità e la luce della speranza”.

Helaine Blumenfeld OBE, Exodus III, 2020. Hignell Gallery
Helaine Blumenfeld OBE, Exodus III, 2020. Hignell Gallery

Negli spazi di Pall Mall, la galleria Philip Mold & Company ha aperto al pubblico Fruit of Friendship, una collezione di ritratti realizzati dall’artista del XVII secolo Mary Beale. La mostra ripercorre l’intera carriera di Beale, tra le prime artiste professioniste in Gran Bretagna, presentando 25 delle sue opere provenienti da collezioni pubbliche e private, tra autoritratti, ritratti di familiari e amici e commissioni formali.

Fruit of Friendship Portraits by Mary Beale. Philip Mold & Company
Fruit of Friendship Portraits by Mary Beale. Philip Mold & Company

La galleria Abbott and Holder, in Museum Street, ospita la nota collezione di litografie The Great War: Britain’s Efforts and Ideals. Questa raccolta, esposta in collaborazione con l’Imperial War Museum, rappresenta un momento celebre nella storia delle commissioni artistiche belliche del governo britannico. Descritta nel catalogo del 1917 come “un primo tentativo di mettere agli atti alcuni aspetti delle attività suscitate dalla Grande Guerra, e gli ideali da cui quelle attività furono ispirate“, la serie coinvolse alcuni dei gli artisti più noti dell’epoca ed è ora esposta al pubblico e in vendita, suddivisa per temi e autori.

Eric Henri Kennington, Bayonet Practice, 1917. Lithograph on paper Acquired- 1919. Presented by Ministry of Information Accession Number- NMW A 13165 Collection, The Great War Britain
Eric Henri Kennington, Bayonet Practice, 1917. Lithograph on paper. Presented by Ministry of Information Accession Number- NMW A 13165 Collection, The Great War Britain

È aperta fino a settembre la grande mostra della Tate Modern dedicata all’artista e attivista Yoko Ono. Con oltre 200 opere e attraverso 70 anni di carriera, YOKO ONO: MUSIC OF THE MIND è la più grande mostra mai realizzata nel Regno Unito sull’artista, ed esplora alcune delle sue opere e performance più potenti come Cut Piece, in cui le persone andavano a tagliarle i vestiti, e Film No.4 (Bottoms), che creò come “petizione per la pace”.

Yoko Ono with Glass Hammer 1967 from HALF-A-WIND SHOW, Lisson Gallery, London, 1967. Photograph © Clay Perry _ Artwork © Yoko Ono
Yoko Ono with Glass Hammer 1967 from HALF-A-WIND SHOW, Lisson Gallery, London, 1967. Photograph © Clay Perry Artwork © Yoko Ono

La Strawberry Hill House ospita, fino a settembre, due capolavori del XVIII secolo di uno dei più celebri pittori di nature morte, l’artista olandese Jan Van Huysum (1682-1749). Le due opere sono Fiori in un vaso con corona imperiale e fiori di melo in alto e una statua di Flora e Frutta e fiori davanti a un vaso da giardino con un papavero da oppio e una fila di cipressi: in prestito da una collezione privata, queste saranno esposte negli spazi di Waldegrave Road, mostrandosi al pubblico per la prima volta dopo dieci anni.

Jan van Huysum, Columns Behind and Fruits, including Grapes, Peaches, and a Pineapple, with Flowers and a Poppy in a Sculpted Vase, a Landscape Behind, 1731-1732, Private Collection
Jan van Huysum, Columns Behind and Fruits, including Grapes, Peaches, and a Pineapple, with Flowers and a Poppy in a Sculpted Vase, a Landscape Behind, 1731-1732, Private Collection

Sono ben sette le aste dedicate agli Old Masters in programma da Sotheby’s nella settimana dell’arte londinese a cavallo tra giugno e luglio. A queste si aggiunge la mostra London: An Artistic Crossroads: ispirata alle celebrazioni del bicentenario della National Gallery, che ha prestato 12 dei suoi capolavori in giro per il mondo, l’esposizione riunisce una dozzina di capolavori provenienti da musei regionali realizzati da artisti internazionali collegati e influenzati dalla città.

André Derain (1880–1954) Barges on the Thames, 1906. Leeds Museum & Galleries @ ADAGP, Paris and Dacs. London 2024
André Derain (1880–1954) Barges on the Thames, 1906. Leeds Museum & Galleries @ ADAGP, Paris and Dacs. London 2024

Sempre per il bicentenario della National Gallery, Moretti Fine Art presenta negli spazi di Duke Street la mostra Marcos Lozano: A Reflection on Time, con una selezione di 13 opere ad olio dell’artista contemporaneo Marcos Lozano. Ognuna di queste rimanda ad altrettanti dipinti appartenenti alla collezione dell’istituzione londinese, offrendo un’interessante giustapposizione di classici secolari con interpretazioni storiche e contemporanee.

Marcos Lozano (Born in 1990) Vanitas, 2023 Oil on board 80 × 60 cm. Moretti Fine Art
Marcos Lozano, Vanitas, 2023. Oil on board 80 × 60 cm. Moretti Fine Art

Imperdibile poi la nuova opera d’arte monumentale di Ibrahim Mahama, che trasforma la Lakeside Terrace del Barbican Centre avvolgendone le pareti di cemento con duemila metri quadri di tessuto violetto. Questa grande opera, chiamata Purple Hibiscus, è stata realizzata in collaborazione con centinaia di artigiani di Tamale, in Ghana, che hanno tessuto e cucito i pannelli a mano.

Ibrahim Mahama al Barbican Centre. Photo Dion Barrett
Ibrahim Mahama al Barbican Centre. Photo Dion Barrett

La mostra MARY & THE WOMEN SHE INSPIRED da Sam Fogg, a Regent’s Park, cerca di far luce sulle storie intrecciate delle diverse “Marie” della Bibbia, spesso confuse per via del fatto che questo era il nome femminile più comune nella Giudea romana, oltre allo storico disinteresse per la storia delle donne. La mostra esplora il tema attraverso 22 oggetti anche rari, tra cui un tessuto copto del VI secolo, una scultura altogotica di Maria Maddalena coperta dai suoi stessi capelli e un dipinto tardo medievale dell’Assunzione della Maddalena.

L'Assunzione di Maria Maddalena da un retablo monumentale, Alta Austria, c. 1480. Sam Fogg
L’Assunzione di Maria Maddalena da un retablo monumentale, Alta Austria, c. 1480. Sam Fogg

Da Stuart Lochhead Sculpture, al 35 di Bury Street, apre una mostra dedicata a quelle sculture che, pur avendo tratti umani, simboleggiano temi filosofici e politici più ampi, qualità personali, nazioni e città. Opere principali del percorso sono il monumentale busto marmoreo della Roma Speranza dello scultore neoclassico Vincenzo Pacetti (1746-1820), personificazione della città di Roma ispirata a un’opera della collezione Borghese, e un capolavoro riscoperto di Jean-Baptiste Carpeaux (1827-1875), un petit modéle in gesso della famosa composizione Why Born Enslaved.

Vincenzo Pacetti, Hope Roma. Stuald Lochhead Sculpture
Vincenzo Pacetti, Hope Roma. Stuald Lochhead Sculpture

La galleria di Karen Taylor, a Saint James’s, offre invece una doppia mostra: da un lato vi sono le British Women Artists 1750-1950, in concomitanza con la grande mostra alla Tate Britain, Now You See Us: Women Artists in Britain 1520-1920 (a cui ha lo spazio prestato un album della pittrice Sarah Stone); dall’altro vi è la raccolta di Poetical Topography: Travels with Edward Lear, uaa serie di acquerelli di viaggio accurati ma suggestivi.

Poetical Topography- Travels with Edward Lear. Karen Taylor Fine Art
Poetical Topography – Travels with Edward Lear. Karen Taylor Fine Art
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I Tudor e la fotografia contemporanea alla National Portrait Gallery

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La mostra di sculture in galleria nei giardini di St James’s Square

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I ritratti di Mary Beale da Philip Mold & Company

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Le litografie della Grande Guerra da Abbott and Holder

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Yoko Ono alla Tate Modern

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I capolavori di Jan Van Huysum da Strawberry Hill House

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Aste e mostre da Sotheby’s

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Marcos Lozano e l’omaggio alla National Gallery

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Ibrahim Mahama al Barbican Centre

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Le “Marie” della Bibbia da Sam Fogg

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Pacetti e Carpeaux in mostra a Londra

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La doppia mostra da Karen Taylor

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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