La Quadriennale di Roma si trasforma in osservatorio della giovane arte italiana

L'artista-direttore Gian Maria Tosatti presenta il suo programma: un doppio ciclo di mostre che si svolgeranno in un palazzo storico della Capitale

È tutto pronto per Quotidiana, il nuovo progetto espositivo firmato dalla Quadriennale di Roma. Un progetto molto atteso che comincia a dar corpo al programma del nuovo direttore artistico Gian Maria Tosatti, artista reduce dall’esperienza del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, la cui nomina all’istituzione romana è stata molto discussa. Si tratta, spiega Tosatti, “di un progetto di mostre volto a ragionare sull’arte contemporanea non in maniera temporanea, ma con un costante aggiornamento”. Malgrado la periodicità, quadriennale per l’appunto, l’intento dell’istituzione capitolina è di uscire dalla logica di un intervallo così lungo per aprirsi al pubblico con un calendario più articolato a partire dal settembre 2022 fino al settembre 2023. Già, ma in quale spazio visto che gli ex Arsenali pontifici dove la Quadriennale dovrà trovare sede sono lungi dall’essere pronti? Il tutto si svolgerà presso le due sale del Museo di Roma di Palazzo Braschi, assumendo le fattezze di un “artist run space”, a detta di Hans-Ulrich Obrist.

Installation View - Alessio Barchitta Foto Carlo Romano

Installation View – Alessio Barchitta Foto Carlo Romano

QUOTIDIANA: LA SEZIONE PORTFOLIO

Quotidiana si struttura in due cicli di mostre, Portfolio e Paesaggio. Il primo, a cadenza mensile, è a cura di Gaia Bobò della promettente curatrice d’arte in residenza presso l’istituzione. L’intento del progetto è quello di porre l’attenzione sui nuovi autori della scena nazionale selezionati assieme alla commissione della Quadriennale, con focus ristretti. “Per poter osservare un fenomeno”, sottolinea Tosatti, “bisogna dedicargli il tempo necessario, perché ogni opera è un mondo”. Si parte con Alessio Barchitta (Barcellona Pozzo di Gotto, 1991), che propone un “focus sulla dissoluzione dei rifiuti”, intesi non come oggetti ma veri e propri soggetti che parlano del nostro vissuto. La mostra sarà visitabile fino al 9 ottobre, dopodiché sarà la volta di Daniele di Girolamo, Giuseppe Di Liberto, Gabriella Siciliano, Martina Biolo, Andrea Zampella Irene Fenara.

Installation View Francis Offman Foto Carlo Romano

Installation View Francis Offman Foto Carlo Romano

QUOTIDIANA: LA SEZIONE PAESAGGIO

Diversamente il ciclo espositivo Paesaggio crea approfondimenti di tipo critico sulla ricerca degli artisti italiani. Ciascuna mostra partirà da un saggio commissionato a curatori italiani e stranieri (rispettivamente tre curatori stranieri e tre italiani). Si parte con Hans Ulrich Obrist, direttore della Serpentine Gallery di Londra, i cui scritti accompagnano la mostra dell’artista Francis Offman (Ruanda, 1987) nella quale l’eco della memoria e del vissuto personale dell’artista tornano forgiandone i lavori scultorei. La mostra è in programma fino al 13 novembre, poi sarà la volta di Alessandro Biggio e Antonio Fiorentino su un testo di Alessandra Troncone; di Eva &Franco Mattes con un testo del curatore di Nadim Samman, curatore al KW Institute for Contemporary Art di Berlino; per poi concludere con Carlo e Fabio Ingrassia con un saggio dell’artista Michelangelo Pistoletto. La scelta di Palazzo Braschi non è stata casuale: il cortile antistante le due sale che ospiteranno gli artisti funge da piazza, da luogo di aggregazione e di ritrovo. Inoltre, la “sala di ingresso del Museo di Roma sarà adibita a sala di lettura con testi e opuscoli che potranno essere consultati dal pubblico alla presenza di un giovane storico dell’arte con il quale si aprirà il dibattito sulle mostre in corso”, conclude Tosatti.

I PROGRAMMI DI FONDAZIONE QUADRIENNALE DI ROMA

Oltre ai progetti già in corso (come Panorama, la sezione dedicata agli studio visits degli artisti italiani o la rivista Quaderni edita con Treccani Arte), Quadriennale sta lavorando per costruire un network con istituti e enti internazionali, facendosi promotore di progetti culturali: ne è un esempio la mostra antologica dell’artista Roberto Cuoghi al Fridericianum di Kassel in cui è coinvolto l’ente capitolino. Con Et in Arcadia ego, invece, la Quadriennale, in un’iniziativa con Ministero della Cultura e Regione Lazio, sostiene i percorsi artistici degli artisti ucraini. La residenza avrà luogo nel Castello di Santa Severa e coinvolgerà anche la Regione Sardegna. Grazie “al sostegno e contributo della Fondazione Sardegna”, spiega Tosatti, è stato possibile inserire questo ulteriore tassello al progetto di residenza, e “la sede dello IED di Cagliari” sarà proprio uno dei luoghi dove saranno organizzate le diverse iniziative. Infine è all’attivo una cooperazione con la SODA – School of Digital Art di Manchester, con la quale sono stati sviluppati due progetti di residenza, curati da Valentino Catricalà per due artisti italiani: Federica di Pietrantonio (Roma, 1996) e Pier Alfeo (Molfetta, 1985).

– Valentina Muzi

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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