La nuova opera di Federica Di Pietrantonio nel borgo fantasma di Celleno

L’artista romana classe 1996 torna a indagare il rapporto tra digitale e reale con un video da 39 minuti ispirato al videogioco Myst, spingendo il pubblico a esplorare per davvero le meraviglie della “Tuscia incantata”

Bastano 39 minuti per perdersi in un paesaggio virtuale: questo vagare liberamente è il cuore del video d’artista di Federica Di Pietrantonio lost in myst, che prenderà vita la sera del 2 ottobre sulle rovine della chiesa di Celleno. Il borgo fantasma, in provincia di Viterbo, è uno dei gioielli della cosiddetta “Tuscia incantata”, scenario di grandissima suggestione paesaggistica e storica che racchiude un itinerario tutto da scoprire. Il video dell’artista, finanziato dalla Regione Lazio con il bando Lazio Contemporaneo, offre un montaggio arricchito da dialoghi, sottotitoli e musica – tutti gli elementi seguono la deambulazione in prima persona in un paesaggio virtuale, ideato come scenografia di un videogioco e trasformato dall’artista in uno specchio del meraviglioso paesaggio reale.

L’OPERA LOST IN MYST DI FEDERICA DI PIETRANTONIO

Spesso influenzata dalle piattaforme e modalità di interazione virtuali, Federica Di Pietrantonio ci porta nuovamente in un mondo altro, di cui abbiamo esperienza diretta ma non reale attraverso un alter ego, o per meglio dire un avatar. Lost in myst fa sua una tecnologia non nuova a chi gioca ai videogiochi in prima persona o abita non-luoghi internettiani come Second Life, portando gli spettatori a fruire senza intermediari di una serie di splendidi scenari decadenti. Questa è l’ambientazione dell’ormai vintage videogioco Myst, nato nella piattaforma online Myst Uru nel 1993 e chiuso nel 2008, che era nato proprio per essere esplorato senza vincoli. Un’abitudine che l’artista non ha perso: il suo lungometraggio (tradotto in catalogo da Vanilla Edizioni) applica lo stesso contesto “viandante” al paesaggio della Tuscia, invitando gli spettatori a tradurre i passi virtuali in passi reali. La visione è sconnessa e sovrapposta, e porta osservatrici e osservatori attraverso continui mutamenti di paesaggio, simbologie e riferimenti archeologici sovrapposti, proprio come accade nel mondo reale. L’esperienza è completa e “sovrapponibile” alla realtà anche grazie a una colonna sonora molto immersiva, un racconto intimo che segue le riprese nella sua forma irregolare e conduce gli spettatori in un percorso di indagine naturale e psicologica.

L’ARTISTA FEDERICA DI PIETRANTONIO

Romana, classe 1996, Federica Di Pietrantonio vive nella sua città natale. Laureatasi in Pittura alla RUFA, è stata selezionata nel 2017 per Mediterranea 18 Young Artists Biennale, entrando poi a far parte di Spazio In Situ dove lavora come artista e web designer. Nel 2020 ha vinto il premio dedicato agli emergenti di Fondazione Cultura e Arte nell’ambito della XIII edizione del Talent Prize promosso da Inside Art con l’opera Does the body know, che propone una vera e propria esperienza virtuale e concettuale ispirata al videogioco Grand Theft Auto V che alterna screenshot al disegno digitale e alla pittura. Dopo aver preso parte ai progetti editoriali e web ISIT.magazine e Webby Agency, nel 2021 è stata selezionata con il progetto NOT SO FAR AWAY (nato da una ricerca negli ambienti virtuali dei videogiochi) da NAM – Not a Museum per la residenza Superblast presso la Manifattura Tabacchi di Firenze.

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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