Non solo moda. Due coraggiosi spazi per l’arte a Milano

Il Quadrato della Moda milanese non offre solo boutique e vetrine di lusso, ma anche coraggiose sedi dedicate alla creatività. Come Building Gallery e Fondazione Carriero.

Davanti c’è il monumento, contestato da sempre, a uno dei presidenti più amati: il cubo di Aldo Rossi dedicato a Sandro Pertini, meglio pensato per le colline cuneesi, quelle della Resistenza, è finito poi nella pianura tra via Manzoni e via Montenapoleone. Un massiccio di pietra fatto fontana, incastonato fra lo storico Grand Hotel et de Milan e il caffè-libreria dell’Armani Hotel, sovrasta così l’ingresso della metropolitana e la vista su via Monte di Pietà. È qui che tanti turisti a 5 stelle passano verso il Bulgari o il nuovo Mandarin targato Citterio. In un paesaggio dominato dalle borse a lamina lucida dei grandi brand, non si incontra il negozio di Rick Owens, poco dopo, o il nuovo Acne (bellissimo, in piazza del Carmine), ma un nuovo spazio con due vetrine aperte e una lastra di ferro alta quattro metri per ingresso.

Remo Salvadori. Continuo infinito presente. Exhibition view at Building Gallery, Milano 2018

Remo Salvadori. Continuo infinito presente. Exhibition view at Building Gallery, Milano 2018

BUILDING GALLERY

Uno sfasamento toponomastico. Building Gallery. Nome che non tradisce lo spazio e la sua mission in costruzione. È palazzetto dei primi del Novecento, restaurato, e ora dedicato all’arte contemporanea. Remo Salvadori, uno dei maestri e poeti italiani, lo ha inaugurato con il suo potente Continuo infinito presente. Un cammino religioso nella sua opera. E così cinque piani, atipici, perfetti nella luce e nelle finiture, con spazi bianchissimi, dialogano diretti con la città. Uno sfasamento concettuale coraggioso messo in atto da Moshe Tabibnia, gallerista con alle spalle una lunga esperienza nel settore dell’arte tessile antica. È nato un polo privato di sperimentazione nel centro di Milano. Sono scelte di coraggio. Visionarie. Non commerciali. E per questo devono essere sostenute. Era facile metterci Balenciaga o Celine. O farci un boutique hotel di design.

Sol LeWitt. Between the lines. Exhibition view at Fondazione Carriero, Milano 2017

Sol LeWitt. Between the lines. Exhibition view at Fondazione Carriero, Milano 2017

FONDAZIONE CARRIERO

A poche centinaia di metri, dall’altra parte, stavolta a San Babila, in un edificio gotico restaurato da Gae Aulenti, prima banca privata, trova oggi spazio la Fondazione Carriero. Un esempio di lucidità progettuale. In questi mesi ci si immerge tra le linee di Sol LeWitt, che seguono gli spazi di una casa, alterni e curiosi. La Fondazione è un dialogo tra edifici di varie epoche, con l’intelligenza curatoriale di Francesco Stocchi, affiancato da Rem Koolhaas per la mostra di LeWitt. Il Quadrilatero della Moda offre così scorci inaspettati di una città che deve costruire sulla cultura contemporanea il suo dialogo con il futuro.

Cristiano Seganfreddo

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #41

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