Arte e musica. Intervista alla chitarrista-artista Jayn Maiven

La nuova protagonista della rubrica dedicata alle promesse della musica internazionale è Jayn Maiven, ritenuta una sorta di musa preraffaellita della musica oscura

Darkher è il progetto della songwriter, chitarrista e artista visiva inglese Jayn Maiven, spesso descritta come la musa preraffaellita della musica oscura. Il suo aspetto diafano e algido, i lunghissimi capelli rossi ondulati e gli abiti ottocenteschi la rendono la perfetta protagonista delle sue immagini fotografiche e video che la ritraggono incastonata in una natura antica, madre e matrigna. Visioni oniriche e paesaggi oscuri vengono descritti nella sua musica come a creare la colonna sonora di un film, a metà tra i generi doom, dark folk, metal e gothic.
Il padre chitarrista la incoraggia sin da piccola a suonare pianoforte e violino. Tra le sue influenze la cantante britannica Kate Bush e gruppi più estremi come gli irlandesi Virgin Prunes, tra new wave e post punk. Dopo l’esperienza come membro della band folk inglese The Steals, nel 2012 fonda il suo progetto Darkher, e pubblica l’EP The Kingdom Field (2014), seguito dall’album Realms (2016) e dal recente The Buried Storm (2022), tutti sotto l’etichetta tedesca Prophecy Productions e realizzati con musicisti collaboratori con cui anche si esibisce. Le atmosfere del primo album con intro folk minimali e slanci tipici del doom e del post rock, talvolta vicine a gruppi come gli anglo-australiani Dead Can Dance, diventano più scarnificate nell’ultimo lavoro. Una voce che incanta come una sirena dei mari. Darkher supporta negli anni artisti famosi, tra gli americani la songwriter gothic doom Chelsea Wolfe, il chitarrista drone metal Dylan Carlson (Earth) e gli psichedelici Dead Meadow, e suona in festival importanti come Roadburn e Damnation. Lo scorso agosto si è esibita nella suggestiva Hope Baptist Church di Hebden Bridge, luogo caro alla musicista, dove anche in passato ha registrato parte dei suoi lavori. Jayn è dedita a una vita immersa in una natura solitaria, da cui trae gli elementi del suo songwriting denso di una religiosità pagana e di decadente bellezza che ritroviamo nei suoi video, tra cui spicca Where the Devil Waits, con sua regia e montaggio, filmato dalla videomaker Kathryin Pogue nei giardini vittoriani del Castello di Muncaster, in Cumbria. Sono attese le sue esibizioni al Mystic Festival a Gdansk, Polonia, a giugno 2023, e al Prophecy Fest, nella suggestiva cava naturale risalente al periodo del Paleolitico, a Balve, Germania, a settembre 2023.

Darkher. Photo Kathryn Pogue

Darkher. Photo Kathryn Pogue

INTERVISTA A JAYN MAIVEN

La tua definizione di arte.
Creatività, espressione di sé, connessione con l’anima.

La tua definizione di musica.
Suono che suscita emozioni.

Ti definisci una “artista”?
Sento che creare musica e immagini visive è artistico, in gran parte allo stesso modo in cui lo sarebbe creare un dipinto, quindi in quel senso mi definirei un’artista.

L’opera di arte visiva che più ami.
Adoro l’era preraffaellita – John William Waterhouse, John Everett Millais per esempio. I miei dipinti preferiti sono The Lady of Shalott e Ophelia. Anche le opere di Margaret Macdonald Mackintosh, Gustave Doré, Harry Clarke e Aubrey Beardsley.

La canzone che più ami.
Non saprei citarne solo una. Dipende interamente dal mio umore in un dato momento.

I tuoi recenti progetti.
Attualmente sto lavorando a nuove canzoni per un altro album e mi sto tuffando un po’ di più nella fotografia e nella creazione di video.

Un ricordo della tua vita.
Riuscire a rivivere nella mente luoghi, incontri ed esperienze, a volte magici e a volte molto oscuri, è un dono e la base di ciò che diventiamo. Cerco di non vivere così tanto nel passato in questi giorni poiché i ricordi hanno il potere di perseguitare e sopraffare ‒ o riempirmi di nostalgia. Penso che i ricordi a cui mi aggrappo siano di persone care perdute.

Samantha Stella

https://www.darkher.net/

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Samantha Stella

Samantha Stella

Samantha Stella, nata a Genova, vive a Milano. Artista visiva, performer, set & costume designer, regista, musicista, cantante. Sviluppa principalmente progetti focalizzati sul corpo e pratiche di discipline live utilizzando differenti linguaggi, installazioni con elementi strutturali e corporei, fotografia, video,…

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