La vera storia dell’Ofelia ritratta da John Millais

L'Ofelia esposta alla Tate Britain di Londra e realizzata da John Everett Millais è considerato uno dei capolavori del movimento preraffaellita. A fare da modella per il dipinto fu Elizabeth Siddal, la cui storia si intreccia fatalmente con quella dell'eroina shakespeariana

Dietro ad uno dei capolavori del movimento preraffaellita si cela una tragica e commovente storia, raccontata in questo video realizzato dalla Tate Britain di Londra. L’Ofelia di John Everett Millais è un capolavoro senza tempo, che ha per soggetto l’eroina della tragedia shakespeariana Amleto.

ELIZABETH SIDDAL COME L’OFELIA DI SHAKESPEARE NELL’OPERA DI MILLAIS

Nella letteratura, la giovane figlia di Polonio, dopo il rifiuto dell’amato Amleto e la morte del padre, sarà mossa dalla follia verso una tragica morte, annegando lungo un fiume. Per realizzare il ritratto della sfortunata Ofelia, Millais trascorse molto tempo nella campagna inglese, studiando ogni dettaglio della natura circostante. A fare invece da modella per la donna morente, fu invece la giovanissima Elizabeth Siddal. La ragazza, a sua volta pittrice e poetessa, posò per ore e ore immersa nell’acqua di una vasca da bagno. Questo le provocò irrimediabili problemi di salute, tanto da indurre il padre a chiedere un risarcimento in denaro a Millais.

LA TRAGICA MORTE DI ELIZABETH SIDDAL

Per uno scherzo del fato, la storia di Elizabeth Siddal sembra sovrapporsi a quella di Ofelia. La ragazza dai lunghi capelli rossi e dal volto diafano fu notata anche da Dante Gabriel Rossetti e John Ruskin, che ne apprezzarono le doti artistiche oltre che la bellezza eterea. Ben presto Rossetti e la Siddal si innamorarono, ma l’uomo rinviò più volte le nozze per le umili origini dell’amata sottoponendo la giovane ad un forte carico emotivo, che ne accentuò il temperamento malinconico. A segnare definitivamente la stabilità della donna, fu la perdita durante il parto del suo unico figlio. Elizabeth Siddal morì poco tempo dopo a causa di una dosa eccessiva di laudano, che assunse intenzionalmente per provocare il suicidio.

La sua immagine divenne immortale grazie all’Ofelia di Millais, premonitrice del suo stesso destino, sebbene sono tanti i ritratti che ne fece anche il marito e molti gli schizzi, i disegni, i dipinti e le poesia di cui Elizabeth Siddal fu autrice. Ma al tempo, una donna artista e modella era, secondo l’opinione pubblica, destinata solo a una triste fine.

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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