Il grande documentario italiano sull’Arte Povera arriva in tv

Cos'è l'Arte Povera, com'è nata, e quali sono i valori che la contraddistinguono? A queste ed altre domande rispondono gli stessi protagonisti del movimento, testimoni nel film "Arte Povera - Appunti per la storia"

L’Arte Povera sta vivendo una nuova riscoperta, soprattutto in ambito internazionale: pensiamo solo alla prossima mostra alla Bourse de Commerce di Parigi, dedicata al movimento italiano, che si inaugurerà nel 2024; o anche al recente progetto che vede l’Arte Povera protagonista persino in Sudafrica, al Wits Art Museum di Johannesburg. A questa avanguardia nata negli anni ’60 è dedicato il documentario Arte Povera – Appunti per la storia.

Arte Povera – Appunti per la storia. Il documentario

“Prima viene l’uomo poi il sistema, anticamente era così. Oggi è la società a produrre e l’uomo a consumare. Ognuno può criticare, violentare, demistificare e proporre riforme, ma deve rimanere nel sistema, non gli è permesso di essere libero”.

Così recita l’incipit del Manifesto redatto dal critico Germano Celant e pubblicato sulla rivista Flash Art il 23 novembre 1967, che andava a definire il movimento dell’Arte Povera: “Un’arte povera, impegnata con la contingenza, con l’evento, con l’astorico, col presente”.

Erano gli anni delle prime contestazioni, quando fare arte significava anche fare politica, ma molti artisti riuniti attorno al Manifesto di Celant rinnegarono legami faziosi con l’intento di dar vita ad un movimento artistico libero. Le riflessioni, le relazioni, i legami che unirono tanti esponenti dell’Arte Povera, sono ora raccontati con cura nel documentario diretto da Andrea Bettinetti e prodotto da Michele Bongiorno, da Sky e Good Day Films.

La voce narrante di Giuseppe Cederna, accompagna lo spettatore tra passato e presente, tra opere, luoghi e volti che hanno segnato la storia dell’arte più recente.

Il cast del documentario Arte Povera – Appunti per la storia

Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Pier Paolo Calzolari, Giovanni Anselmo, Michelle Coudray, Lia Rumma, Antonio Tucci Russo, Fabio Sargentini, Carolyn Christov-Bakargiev, Beatrice Merz, Silvia Fabro, Paolo Mussat Sartor, Gianfranco Benedetti e Giorgio Colombo sono artisti, galleristi, fotografi, curatori e familiari che compongono il film, con le loro testimonianze e i loro contributi artistici.

Ognuno di loro lascia nel documentario preziosi appunti per la storia dell’Arte Povera: un racconto composito di grande valore per comprendere la filosofia che ha nutrito la creazione di opere ancora oggi di grande impatto per il pubblico, capaci di testimoniare un momento storico e culturale rilevante per l’Italia e non solo.

Particolarmente preziosa in tal senso è ad esempio l’inedita conversazione con Germano Celant realizzata durante l’allestimento della retrospettiva di Jannis Kounellis del 2019, presso la Fondazione Prada a Cà Corner a Venezia.

Le location del film

Nella narrazione, particolare attenzione è stata posta anche ai luoghi che fanno da sfondo al film: in primis Torino, culla del movimento dell’Arte Povera.

Vediamo allora le sale del Museo Castello di Rivoli, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati di Lugano, lo studio di Giulio Paolini, la Fondazione Merz, Magazzino Art di NY, i Giardini della Venaria con le opere di Giuseppe Penone, la Cittadellarte di Pistoletto, la Galleria di Lia Rumma, la Fondazione Calzolari di Fossombrone, la GAM di Torino e molti altri luoghi.

Arte Povera – Appunti per la storia offre dunque anche una mappa articolata e distintiva dell’avanguardia degli anni ’60, da ripercorrere nel film, ma anche lungo la nostra penisola.

Dove vedere Arte Povera – Appunti per la storia

Arte Povera – Appunti per la storia sarà visibile in esclusiva martedì 28 novembre alle 21.15 su Sky Arte per poi essere trasmesso in streaming su NOW e disponibile anche on demand.

Roberta Pisa

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Roberta Pisa

Roberta Pisa

Vive a Roma dove si è laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali. Da sempre si occupa di cultura e comunicazione digitale. Dal 2015 è pubblicista e per Artribune segue le attività social.

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