Architettura ed etica: l’installazione multicanale “A Lot with Little”

L'architetta Noemi Blager ha riunito una serie di progetti che hanno "al centro il futuro del pianeta" per l'installazione cinematografica "A Lot with Little". L'opera video debutta martedì 26 settembre alla Biennale Architettura 2023. Il trailer

L’architettura come territorio d’indagine per registi, documentaristi, artisti visivi che lavorano con il video e le immagini in movimento; il cinema come strumento in grado di restituire con pienezza la natura complessa del progetto architettonico: c’è spazio anche per le (sempre più strette) connessioni tra queste due discipline in Carnival, il programma concepito dalla curatrice della Biennale Architettura 2023 Lesley Lokko per accompagnare il semestre di apertura della kermesse lagunare. Martedì 26 e mercoledì 27 settembre il Teatro Piccolo Arsenale accoglie infatti un mini-festival focalizzato proprio sulla relazione tra cinema e architettura: in arrivo una “maratona di lungometraggi” nella prima giornata, seguita da due tavole rotonde con architetti, educatori, artisti e registi e da quattro cortometraggi per la chiusura dell’appuntamento.

I lungometraggi protagonisti alla Biennale Architettura 2023

Sono sette i lungometraggi complessivamente proposti martedì 26 settembre; tra questi emergono House (1980) del regista israeliano Amos Gitaï – incluso nell’installazione multimediale Home, Ruins, Memory, Future (esposta all’Arsenale, tra le partecipazioni speciali), accende i riflettori sulle storie degli occupanti della medesima casa a Gerusalemme Ovest in un quarto di secolo – e ButoHouse. In quest’ultima pellicola, il pluripremiato duo Ila Bêka & Louise Lemoine è tornato a Tokyo per raccontare come il danzatore Keisuke Oka sia riuscito a sottrarsi ai meccanismi abitativi della metropoli giapponese, costruendosi un’abitazione in cemento armato. Da segnalare poi il debutto assoluto di A Lot with Little dell’architetta e curatrice argentina Noemi Blager, affiancata dal video maker Tapio Snellman. Dopo la première a Venezia, questa installazione cinematografica multicanale (adattata esclusivamente a un unico schermo per la Biennale Architettura 2023) approderà all’appena inaugurata Chicago Architecture Biennial, per poi intraprendere un tour europeo il prossimo anno.

L’installazione cinematografica “A lot with little”

Mariam Issoufrou Kamara (Niger), Anne Lacaton e Jean Philippe Vassal (Francia), Mauricio Rocha (Messico), Marina Tabassum (Bangladesh), Jan de Vylder e Inge Vinck (Belgio), Solano Benitez (Paraguay), Francis Kéré (Germania), Marta Maccaglia (Peru), Shigeru Ban (Giappone), Marta Peris e Jose Toral (Spagna) sono i progettisti internazionali coinvolti da Blager in questo particolare intervento artistico. Attivi a diverse latitudini e con background eterogenei, sono legati dall’aver affrontato le crisi del nostro tempo – climatica, sociale ed economica – generando un impatto positivo sulle comunità d’intervento. Presentato in Carnival grazie al sostegno dell’azienda Arper, A Lot With Little prende in esame quattro distinte tipologie: edifici residenziali, scuole, trasformazioni di edifici esistenti e progetti di ricostruzione post-calamità. Tutti progetti “concepiti in modo etico e responsabile, con al centro il futuro del pianeta, la nostra casa”, ha affermato Blager.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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