10 anni di Cinecittà si mostra: le novità

Un traguardo importante per la mostra permanente del tempio del cinema italiano. 10 anni in cui l’esposizione ha ospitato tantissimi visitatori curiosi del cinema e non.

Giorni importanti per Cinecittà. Non solo cambio di presidenza ma anche anniversari fondamentali. Cinecittà si Mostra compie 10 anni! Si tratta dell’esposizione permanente dei mitici Studios di Via Tuscolana di Roma. Una mostra che negli ultimi due lustri ha registrato oltre 90 mila presenze l’anno e che in un certo senso è il cuore vivo e pulsante del luogo, dove si va alla scoperta del grande cinema italiano tra immaginario e realtà. Per questo compleanno importante sono tante le novità. Si comincia dalla nuova esposizione temporanea dedicata a 25 incredibili pezzi originali provenienti dai set di alcuni film di Federico Fellini, maestosi e barocchi elementi scenografici creati appositamente per arredare e arricchire le scene di film come La dolce vita (1960), Il Casanova di Federico Fellini (1976), La città delle donne (1980), Intervista (1987). Per la prima volta il pubblico potrà ammirare da vicino il Cristo redentore visto volare sotto a un elicottero nei cieli di Roma nell’incipit del film italiano più conosciuto al mondo, La dolce vita.

La Dolce Vita di Federico Fellini

La Dolce Vita di Federico Fellini

SI FA FESTA CON FELLINI

Nell’esposizione, di grande impatto sono anche tre enormi teste che ritraggono le attrici Joan Crawford, Greta Garbo e Marlene Dietrich realizzate per La città delle donne, così come un grande bassorilievo del volto di una donna ispirato all’antichità. Da Il Casanova, film che valse a Danilo Donati, qui scenografo e costumista un Oscar per gli abiti di scena, il nucleo più nutrito di manufatti composto da 10 busti di cardinali ispirati alla scultura seicentesca, che compaiono insieme alle corazze nella sequenza della gara amorosa presso il palazzo di Lord Talou, insieme a una scultura di rinoceronte e a due corazze. E poi ancora un’imponente armatura per cavallo, l’effigie del Leone di San Marco simbolo di Venezia, la scultura di un uomo di cera oltre ad alcuni arredi come un camino e una vasca da bagno. Da Intervista, invece due spendidi torcieri intarsiati. Autori di queste meraviglie maestri artigiani e artisti del cinema come Gianni Gianese e Adriano De Angelis, capaci di lavorare gesso e vetroresina con una talento tale da simulare materiali quali bronzo, rame, porfido, marmo, celebrando così il gioco più affascinante del cinema quello della finzione. La collezione legata a Fellini sarà visitabile per un mese a partire dal 28 Aprile all’interno del MIAC, il Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema.

SI CELEBRANO ANCHE GIULIETTA MASINA, ALIDA VALLI E NINO MANFREDI

Cinecittà si Mostra fa festa e vuole celebrare anche tre grandi nomi del cinema italiano di cui quest’anno cade il centenario dalla nascita: Giulietta Masina, Alida Valli e Nino Manfredi. Il loro omaggio avviene attraverso costumi unici e ricercatissimi che questi grandi del cinema italiano hanno indossato, un modo per esaltare anche  il lavoro di importanti costumisti. È infatti anche grazie alla genialità e alla creatività di nomi come Danilo Donati (due Oscar), Piero Gherardi (due Oscar), Piero Tosi (Oscar alla carriera) Marcel Escoffier, e Lucia Mirisola se ancora oggi le maestranze italiane del cinema godono di una straordinaria reputazione internazionale. Sono 8 i nuovi costumi allestiti lungo i percorsi Girando a Cinecittà e Backstage all’interno di Cinecittà si Mostra. In ordine di percorso, a omaggiare Alida Valli è una splendida maxi teca con due abiti, uno da sera e uno da giorno indossati nei panni di Livia Serpieri in Senso (1954) di Luchino Visconti e creati da Marcel Escoffier assieme a un giovanissimo Piero Tosi. A seguire un esempio del sodalizio tra il regista Luigi Magni e la costumista Lucia Mirisola, coppia nella vita oltre che sul set con due abiti creati per Nino Manfredi protagonista di In nome del popolo sovrano (1990) e La notte di Pasquino (2003). Lana grezza, cotone e juta sono invece le fibre naturali volute da Donati per una tunica africana realizzata per Polibo, uno dei personaggi dell’Edipo Re (1967) di Pier Paolo Pasolini, interpretato da Ahmed Belhachmi, il cui costume rappresenta l’unica eccezione agli omaggi per i centenari. Per questo abito Pikkio, casa di gioielli per cinema e teatro, ha realizzato una splendida corona ricostruita come l’originale andata perduta. Più avanti, nel corridoio finale della mostra, è collocato l’omaggio a Giulietta Masina, formato da due abiti da Giulietta degli spiriti (1965) e uno da Ginger e Fred (1986).

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Redazione

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