Nel Giardino Giusti di Verona apre un “parco immaginario” che punta a coinvolgere i cinque sensi 

Il progetto espositivo intende offrire un'esperienza multisensoriale all'interno dello storico spazio, già area di attività laniera trasformata in un elegante giardino in stile mediceo

Un giardino sensoriale immaginario che coinvolge tutti e cinque i sensi ha preso forma all’interno del percorso di visita del Giardino Giusti a Verona. Con il titolo Hortus Mirabilis, il progetto espositivo ideato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti ha l’obiettivo di accompagnare il pubblico in un parco naturale animato da opere simboliche che entrano in dialogo con piante, alberi e siepi (visibile sino al 2 luglio). 

La mostra “Hortus Mirabilis” nel Giardino Giusti di Verona 

Il progetto espositivo ha visto la collaborazione degli allievi dell’Accademia e gli ospiti di diversi centri sociali provenienti dal Centro polifunzionale Don Calabria, dalla Cooperativa sociale Cercate di Verona e dal Centro psicosociale di Mantova. Un lavoro di squadra che ha dato forma a un “parco sensoriale” abitato da sculture e installazioni che riproducono piante rarissimi e quasi impossibili da incontrare (data la loro ubicazione naturale). Tra queste spiccano specie come la Torticula voracis, anche nota come “dolce letale” per la sua particolare forma a torta: si tratta di un arbusto dai colori brillanti e dalle forme tondeggianti, innocuo durante le ore del giorno, ma che con l’arrivo del crepuscolo diventa in parte fluorescente e rivela la sua indole carnivora attirando gli insetti.

Il progetto “Hortus Mirabilis” per il Giardino Giusti di Verona 

L’iniziativa”, spiega Francesco Ronzon, direttore dell’Accademia, “vuole stimolare la fantasia e i sensi, invitando il pubblico a immergersi in un’esperienza multisensoriale ispirata alla capacità della natura di suscitare emozioni e curiosità. È un progetto che celebra la creatività, l’inclusione e l’amore per l’arte e la natura”

Il Giardino Giusti di Verona: la storia 

La storia del Giardino Giusti inizia alla fine del 1200, quando la famiglia Giusti si trasferì dalla Toscana a Verona per sviluppare l’industria della tintura della lana, prima fonte di ricchezza della città scaligera. Nel 1406 Provolo Giusti acquistò un’area contigua all’antica Via Postumia, principale asse viario est-ovest della pianura padana. Qui, lungo le antiche mura della città, la famiglia toscana per due secoli utilizzò gli spazi dell’attuale giardino per far bollire i calderoni in cui la lana veniva trattata e per stendere ad asciugare i panni. Nel corso del XVI Secolo quella che era in origine un’area produttiva venne convertita in palazzo di rappresentanza nello stile del Sanmicheli, incorniciato da un giardino con bossi, cipressi, fontane e grotte. Principale artefice del giardino e del palazzo fu Agostino Giusti (1548 – 1615), uomo colto, appassionato di musica e di pittura, in contatto con i Medici e gli Asburgo, nonché fiduciario dei Veneziani.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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