A Torino IED inaugura un nuovo corso di studi che vuole mettere assieme comunicazione, arte e tecnologia
Si chiama “Communication and Creative Technologies” il biennio specialistico targato IED che propone di formare studenti per affrontare le sfide dei futuri sistemi di comunicazione. Volevamo saperne di più e abbiamo rivolto qualche domanda al coordinatore Matteo Milaneschi

In un’epoca dove i confini tra le arti vengono meno e le contaminazioni tra i linguaggi visivi e il design danno forma a nuove forme espressive e funzionali, IED Torino ha deciso di accogliere questo approccio trasversale all’insegnamento con la nascita di un nuovo corso di studi che unisce comunicazione, arte e tecnologia. Con il nome Communication and Creative Technologies, il biennio specialistico offre agli studenti un piano formativo utile per affrontare le nuove sfide della comunicazione e della progettualità. Volevamo saperne di più e abbiamo deciso di fare qualche domanda a Matteo Milaneschi, coordinatore del corso.
Intervista a Matteo Milaneschi, coordinatore del biennio in Communication and Creative Technologies di IED Torino

Nell’era contemporanea la contaminazione tra le diverse discipline (arti visive, design e tecnologia) è inevitabile. Quelle che si vanno a creare sono zone di intersezione dove le tematiche vengono approfondite in maniera trasversale. Una metodologia su cui IED ha fondato parte dei percorsi formativi di specializzazione.
Nel panorama contemporaneo, il confine tra arti visive e design – inteso come pratica progettuale – si è progressivamente attenuato fino a dissolversi, dando vita a un territorio ibrido e permeabile dove linguaggi, strumenti e metodologie si intrecciano in modo fluido. La contaminazione tra discipline è oggi non solo inevitabile, ma necessaria per affrontare la complessità degli scenari futuri. L’estetica si fonde con la funzione, la narrazione si integra con l’interazione, e il pensiero critico si allea con la tecnologia.
In questo scenario qual è il ruolo del designer?
In questo scenario, il designer non è più un mero esecutore di soluzioni visive o tecniche, ma deve assumere la figura di mediatore capace di orchestrare contenuti, forme e codici attraverso un approccio transdisciplinare per costruire progetti che siano innovativi, critici e culturalmente rilevanti. È proprio in questa zona di intersezione che si colloca il nuovo biennio specialistico in Communication and Creative Technologies di IED Torino, offrendo agli studenti uno spazio formativo in cui comunicazione, arte e tecnologia si alimentano reciprocamente, dando forma a nuove modalità espressive e progettuali.
Communication and Creative Technologies: un percorso formativo ampio e trasversale
Quali sono le caratteristiche di questo nuovo corso di studi?
Il biennio in Communication and Creative Technologies di IED Torino nasce in risposta all’evoluzione incessante dell’era della comunicazione, caratterizzata da media in continua trasformazione e progressi tecnologici che aprono nuove possibilità e sfide. Il percorso è pensato per formare professionisti capaci di ideare e sviluppare progetti all’avanguardia, destinati a brand ed enti culturali, che si integrino con un approccio umanistico nei complessi ecosistemi digitali di oggi e di domani.
Ci spieghi meglio…
Un percorso orientato alla costruzione di scenari futuri e a un impiego critico e sostenibile delle tecnologie, che rappresenta un’opportunità per chi vuole contribuire attivamente all’evoluzione dell’industria creativa, affrontando le sfide globali e locali con un approccio innovativo. Il programma si basa su una struttura equilibrata che integra conoscenze teoriche, metodologie progettuali, ideazione di contenuti e sviluppo di sistemi comunicativi complessi. L’obiettivo è offrire agli studenti una formazione solida e trasversale, capace di coniugare pensiero critico e sperimentazione pratica. Il percorso mira a formare una nuova generazione di designer ibridi, in grado di confrontarsi con linguaggi e strumenti – digitali e analogici – attraverso uno sguardo colto, consapevole e curatoriale. A completare il valore formativo del biennio, è la presenza di un corpo docente composto da professionisti attivi a livello internazionale nei campi del design, della comunicazione, della tecnologia e della cultura contemporanea. Ogni docente porta in aula un bagaglio solido di esperienze maturate in contesti reali e progetti di respiro globale, offrendo agli studenti non solo competenze aggiornate, ma anche una visione concreta e dinamica del futuro delle professioni creative.
Quali sono gli strumenti adatti per orientarsi nelle nuove forme di comunicazione immersive e multimodali dell’era post digitale?
Per orientarsi con consapevolezza nelle nuove forme di comunicazione immersive e multimediali dell’era post-digitale, è essenziale sviluppare un insieme articolato di competenze che uniscano solide basi teoriche, capacità progettuale e padronanza degli strumenti tecnologici più avanzati.
Il piano di studi riflette questa complessità, integrando approcci e saperi eterogenei provenienti da differenti ambiti come media studies, design thinking, ethical design, UX design, art direction, creative coding, data visualization, etc. Un percorso formativo ampio e trasversale, pensato per fornire agli studenti una preparazione autonoma, critica e pienamente attuale. Inoltre, il percorso si articola attorno a quattro principali laboratori di progettazione, ciascuno dedicato a un ambito chiave dell’industria creativa, che rappresentano veri e propri spazi di sperimentazione e approfondimento.









Quali sono i temi approfonditi nei diversi laboratori?
Il modulo Experience Design for Artificial Intelligence introduce alla progettazione di sistemi di AI generativa orientati all’esperienza dell’utente, enfatizzando un approccio progettuale che vede l’intelligenza artificiale come un moltiplicatore creativo. Extended Reality and Spatial Computing guida gli studenti nella creazione di esperienze immersive che integrano dimensioni fisiche e digitali, attraverso ambienti phygital multisensoriali e interattivi. Transmedia Narrative insegna a costruire narrazioni distribuite su più media, combinando storytelling e AI e aprendo a nuove forme di scrittura aumentata. Infine, Brand Experience and Interaction Design approfondisce le strategie di branding integrate con tecnologie come l’Internet of Things, creando sistemi di esperienza personalizzati e connessi in tempo reale. Questi strumenti permettono di progettare sistemi comunicativi complessi, immersivi e adattabili, in grado di operare efficacemente su molteplici piattaforme e ambienti, rispondendo alle esigenze di un pubblico sempre più consapevole e alla ricerca di esperienze coinvolgenti e coerenti.
Il futuro di designer e creativi
Al termine degli studi, quali saranno le opportunità di designer e creativi nel mondo del lavoro?
Le opportunità professionali si dispiegano in diversi ambiti, dalla collaborazione con studi di design e agenzie creative, fino all’inserimento in imprese che puntano a sviluppare soluzioni comunicative più sofisticate e multimodali. I profili professionali ricercati già oggi sono molteplici e specializzati: dal Interactive Creative Director, che guida l’ideazione e la realizzazione di campagne comunicative integrate, al Creative Technologist, esperto nell’uso critico e progettuale delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e la realtà estesa, al servizio della creatività e dell’innovazione; dall’AI Designer, che progetta esperienze personalizzate e coinvolgenti basate su sistemi di intelligenza artificiale generativa, allo Spatial Experience Designer, specializzato nella creazione di ambienti phygital immersivi e multisensoriali, capaci di trasformare lo spazio in un’interfaccia narrativa e interattiva; fino al Data Visualization Specialist, che traduce dati complessi in rappresentazioni visive efficaci e comunicative, facilitando la comprensione e l’interazione con grandi quantità di informazioni.
E per chi volesse intraprendere un percorso accademico?
Oltre all’ingresso diretto nel mondo del lavoro, il biennio offre solide basi anche per chi desiderasse proseguire il percorso accademico, ad esempio intraprendendo un dottorato di ricerca presso università italiane o straniere, approfondendo tematiche avanzate e contribuendo con la ricerca scientifica all’evoluzione di queste discipline ibride.
Valentina Muzi
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