Lo stadio Luigi Ferraris di Genova: un secolo di Storia
Incastonato tra le case del quartiere Marassi, stretto tra i palazzi e le colline, lo Stadio Luigi Ferraris è molto più di un semplice impianto sportivo. È un luogo sacro per il calcio italiano, una struttura che racconta oltre un secolo di storia, passione, architettura e leggende popolari

Inaugurato il 22 gennaio 1911, con una partita tra Genoa e Internazionale, il Luigi Ferraris, primo stadio in muratura del Paese, tra più antichi stadi ancora funzionanti in Europa, è stato determinante per segnare in Italia il passaggio dal calcio pionieristico a quello moderno. L’impianto, acquistato dal Genoa nel 1910 e inizialmente chiamato Campo di Via del Piano, era composto da due tribune coperte, con una capienza di circa 4.000 spettatori. E, costruito per ospitare le partite del Genoa Cricket and Football Club, la squadra più antica d’Italia (fondata nel 1893), vicino al torrente Bisagno e al campo sportivo dell’Andrea Doria, nella struttura ricordava i coevi modelli inglesi.
L’intestazione dello stadio a Luigi Ferraris
Nel 1933, in occasione dei 40 anni della società, lo stadio fu intitolato a Luigi Ferraris, capitano del Genoa morto durante la Prima Guerra Mondiale e, nel 1946, con la nascita dell’U.C. Sampdoria, ne divenne la casa. Da allora, Genoa e Sampdoria condividono l’impianto, dando vita a uno dei derby più intensi e suggestivi d’Italia: il Derby della Lanterna.
L’architetto che ha rinnovato lo stadio Luigi Ferraris a Genova negli Anni ‘90
L’attuale volto dello stadio è frutto della radicale ristrutturazione del 1990, firmata dall’architetto Vittorio Gregotti, noto anche per la ristrutturazione dello Stadio Olimpico Lluís Companys di Barcellona. Progetto che, preservando la facciata storica dello stadio spagnolo, ha mantenuto l’impronta architettonica originale, modernizzando l’interno in linea con le mutate esigenze sportive. L’intervento ha incluso l’abbassamento del campo da gioco di 12 metri e l’aggiunta di un nuovo anello di gradinate ellittico a sezione parabolica, indipendente da quello originario, conferendo allo stadio un aspetto unitario, pur mantenendo le distinzioni tra le strutture. La copertura metallica bianca sospesa sulla tribuna principale è un altro elemento distintivo del restyling.
Lo stadio Luigi Ferraris, un progetto di rinnovamento tra storia e innovazione
Il progetto dello stadio Luigi Ferraris di Genova, noto anche come Stadio Marassi, è stato realizzato da Vittorio Gregotti in vista dei Mondiali di calcio del 1990. L’intervento ha comportato la demolizione e la ricostruzione dell’impianto, settore per settore, mantenendo solo l’ingresso principale del vecchio stadio e il primo ordine di facciata ad arcate. Il risultato finale è uno stadio con una capienza di oltre 40.000 spettatori, caratterizzato da un design moderno e funzionale.
Il rinnovamento dello stadio Luigi Ferraris per Italia ‘90
La ristrutturazione per Italia ’90 ha dato al Ferraris il suo aspetto iconico, con una facciata esterna in mattoni rossi, torri angolari e una struttura metallica a traliccio che sorregge l’illuminazione e copre le tribune. Lo stile è una fusione tra architettura industriale e richiami storici, in piena sintonia con il tessuto urbano di Genova, stretto tra colline e mare. Lo stadio è un esempio di come si possa inserire un impianto moderno all’interno di un quartiere densamente popolato, senza stravolgerne l’identità.
L’atmosfera infuocata dello stadio Luigi Ferraris oggi noto come Marassi
La vicinanza delle tribune al campo crea un’atmosfera unica, molto apprezzata dai tifosi e temuta dagli avversari. Per questo, lo stadio Marassi è celebre per la sua atmosfera infuocata, grazie alla vicinanza degli spalti al campo e alla passione dei tifosi genovesi. La Gradinata Nord (Genoa) e la Gradinata Sud (Sampdoria) sono due tra le curve più calde d’Italia, protagoniste di coreografie spettacolari e cori incessanti. Tra l’altro, è uno dei pochi costruiti dentro la città, un dettaglio che lo rende affascinante ma anche complicato da gestire. La sua posizione, quasi incastrata tra i palazzi, lo rende unico nel suo genere.

Il quartiere Marassi di Genova in cui sorge lo stadio Luigi Ferraris
Marassi è uno dei quartieri più noti e popolati di Genova che, situato nella bassa Val Bisagno, a est del centro storico, oggi è famoso per lo stadio ma la sua storia ha origini ben più antiche. Lo stesso nome: Marassi deriva probabilmente dalla crasi dei due termini preromani o liguri, “mar” (palude) e “asc” (corso d’acqua). L’area era infatti un’ampia zona paludosa alla confluenza del Bisagno con il Fereggiano, che fino al XIX secolo scorreva libero verso il mare.
La storia del quartiere Marassi in cui sorge lo stadio Luigi Ferraris
Fino alla fine del Settecento, Marassi era una zona rurale dominata da orti, vigne e mulini. La posizione favorevole lo rese un importante punto di accesso alla Val Bisagno, con piccoli nuclei abitativi sparsi e una vita fortemente legata alla terra. L’agricoltura intensiva e l’artigianato costituivano la base economica della zona. Nel 1873, Marassi fu annesso al Comune di Genova, insieme ad altri sobborghi. Questo segnò l’inizio di profondi cambiamenti. Durante l’Ottocento e il primo Novecento, le autorità cittadine promossero opere di bonifica delle aree paludose e la costruzione di nuove infrastrutture. In questo periodo si svilupparono anche edifici pubblici, scuole e il carcere di Marassi, uno dei più importanti del nord Italia. L’inaugurazione dello stadio ha rafforzato l’identità urbana del quartiere, attirando residenti e attività, specialmente con il boom edilizio del Secondo Dopoguerra.
Il quartiere genovese Marassi oggi
Oggi Marassi è un quartiere vivace e popoloso, ben collegato al centro di Genova. È un mix di storia, sport e vita quotidiana, con mercati rionali, aree verdi come i Giardini Edoardo Sanguineti e, naturalmente, il mitico stadio Ferraris, che continua a infiammare le passioni calcistiche di Genoani e Sampdoriani.
Un’area che riflette la storia della sua città
Da zona agricola e paludosa a cuore pulsante della città, la storia di Marassi riflette l’evoluzione di Genova stessa. È un quartiere che ha saputo cambiare volto, mantenendo però intatto il suo spirito popolare e il legame profondo con le sue radici.

Lo stadio Luigi Ferraris tra storie e leggende
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Marassi subì danni a causa di un bombardamento aereo. Lo stadio venne usato anche come rifugio e, per alcuni mesi, vennero sospesi gli eventi sportivi. Un piccolo segno di quell’epoca è ancora visibile in uno degli angoli esterni della struttura originale.
Il Luigi Ferraris è un luogo pieno di storie, piccole e grandi. Una delle più note risale al 1990, durante la partita dei Mondiali tra Irlanda e Romania: i tifosi irlandesi, venuti in massa, conquistarono i cuori dei genovesi con canti, simpatia e fiumi di birra. L’eco della loro festa risuonò per giorni nel centro storico. C’è chi giura di aver visto, tra le gradinate vuote durante le pulizie notturne, un “vecchio tifoso con la sciarpa”. Secondo alcuni addetti, sarebbe lo spirito di un anziano sostenitore del Genoa, che non ha mai mancato una partita… nemmeno dopo la morte.
Nel 2001, durante un derby infuocato, l’arbitro Pierluigi Collina fu costretto a interrompere il match per alcuni minuti a causa del frastuono e della tensione sugli spalti. “Qui anche le pietre tifano”, disse poi in conferenza stampa.
Ecco quale sarà il volto nuovo dello stadio Luigi Ferraris a Genova
Il nuovo stadio Marassi sarà pronto nel 2029 e potrà ospitare alcune partite di Euro 2032. Per il progetto di riqualificazione, Sampdoria, Genoa e capoluogo ligure hanno presentato un’offerta di 14,5 milioni di euro. Come stabilito dal Comune, il progetto dovrà essere presentato entro Settembre 2025, per iniziare i lavori possano a Luglio 2026. Lo stadio sarà gestito direttamente dai due club; la trattativa con il comune verrà portata avanti dalla nuova società, composta dall’80 % da Cds Holding e dal restante diviso equamente tra le società di Sampdoria e Genoa.
Stadio Luigi Ferraris, dopo il rinnovo un nuovo punto di riferimento per la città
Sampdoria e Genoa potranno giocare allo stadio Marassi anche se inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’impianto. Il piano prevede l’inserimento di nuove strutture, come torri di accesso e skybox, e la creazione di un parco urbano circostante. L’intento è preservare l’eredità del progetto di Gregotti, integrando al contempo elementi moderni e funzionali. Il nuovo stadio sarà un impianto polifunzionale ovvero non ospiterà solo manifestazioni sportive ma anche grandi concerti. L’obiettivo del comune e delle due società liguri è far diventare, entro il 2029, lo stadio Marassi un punto di riferimento per la città.
Matteo Depalo
Libri consigliati:
(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti)
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati