L’omaggio di Milano a Franco Albini

Con “Il segno tra ieri e domani”, la Fondazione Franco Albini celebra il primo decennio di attività. Dieci eventi articolano il programma del 2017, che intercetterà le varie discipline artistiche nel nome dell’architetto e designer icona del Razionalismo. A 40 anni dalla sua scomparsa.

Sono stati anni permeati dall’innovazione e dalla ricerca quelli che compongono il primo decennio della Fondazione Franco Albini, nata a Milano nel 2007. Un percorso che raggiungerà il proprio apice nel corso del 2017, 40 anni dopo la scomparsa di una delle figure chiave del contesto architettonico italiano e internazionale del XX secolo. Per celebrare il traguardo del decennale, l’istituzione ha infatti concepito il programma Il segno tra ieri e domani, con una serie di eventi, 10 per 10 mesi del nuovo anno, ciascuno associato a un preciso valore. Polo culturale aperto al pubblico, la Fondazione è stata concepita con l’intento di rendere fruibile e divulgare lo straordinario archivio di Albini: dichiarato nel 2002 “Patrimonio Storico Nazionale”, è composto da oltre 22.000 disegni, 6.000 fotografie ed è stato in parte già digitalizzato.

Franco Albini e Franca Helg © Fondazione Franco Albini

Franco Albini e Franca Helg © Fondazione Franco Albini

L’architetto e designer, protagonista della “Scuola di Milano” e precursore dell’architettura e del design moderno, progettò edifici per committenti pubblici e privati, allestimenti museali e progetti di interni che hanno fatto scuola, prodotti divenuti icone del made in Italy.
A Milano, Franco Albini ha lasciato il segno con un incarico che gli valse il Compasso d’oro, nel 1964. Insieme al grafico Bob Noorda e agli architetti Franca Helg e Antonio Piva, si occupò della progettazione delle finiture e degli interni delle stazioni delle linee 1 e 2 della metropolitana cittadina, imprimendolo loro quell’identità in parte ancora oggi visibile.

DIECI ANNI DI FONDAZIONE ALBINI

Il progetto Il segno tra ieri e domani, come racconta in anteprima ad Artribune Paola Albini, vicepresidente della Fondazione, si allinea con lo spirito che ha guidato le numerose attività dell’istituzione. Tra queste, si colloca anche l’avanguardistica esperienza del Museo Virtuale degli allestimenti, sviluppato con Accenture nel 2007 e ancora oggi disponibile online: interventi per propria natura limitati a un arco temporale ristretto sono visibili attraverso disegni, schizzi, modelli e fotografie d’epoca.

“Legandoci anche ad altri archivi e fondazioni, in questi anni abbiamo cercato di diffondere il pensiero progettuale di una stagione dell’architettura italiana.”

Paola Albini, vicepresidente della Fondazione

In particolare, “fin dalle origini, l’intenzione della Fondazione è stata capire come la cultura del passato potesse essere attuale ancora oggi, per renderla davvero utile alla contemporaneità. Un obiettivo” – prosegue Paola Albini – “al quale abbiamo lavorato attraverso operazioni in grado di spaziare tra linguaggi eterogenei. Legandoci anche ad altri archivi e fondazioni, in questi anni abbiamo cercato di diffondere il pensiero progettuale di una stagione dell’architettura italiana. Così è nato il sito Exposizioni che raccoglie l’eccellenza dell’arte di esporre dagli Anni Trenta ai giorni nostri: un contenitore web di documenti d’archivio con lavori di Albini, Ponti, Castiglioni, Joe Colombo e altri maestri. Insieme a queste stesse realtà, inoltre, abbiamo messo a punto progetti intergenerazionali, affiancando over 60 e bambini in età scolare sui temi del design. Un percorso durato due anni, poi restituito con uno spettacolo messo in scena al teatro della Triennale”.

Fondazione Franco Albini, Milano © Fondazione Franco Albini

Fondazione Franco Albini, Milano © Fondazione Franco Albini

UN CONCORSO INTERNAZIONALE E UNA FESTA-OMAGGIO

Sviluppato con il supporto di Fondazione Cariplo e in partnership con Comune di Milano, La Triennale di Milano e il Politecnico di Milano, Il segno tra ieri e domani punta ad “avvicinare un ampio pubblico al recupero di un modo di guardare il mondo, di elaborare soluzioni, di sviluppare la curiosità, l’ingegno e un senso collettivo che era alla base dei valori del Movimento Moderno. Vogliamo restituire il senso di una tradizione, esplicitando le storie di uomini e donne che hanno contribuito allo sviluppo del proprio tempo e del proprio Paese. Un racconto lungo 10 mesi in cui verranno coinvolti i giovani studenti, i bambini ma anche il pubblico generico, i creativi e le Istituzioni milanesi”, ha illustrato ancora Paola Albini.
Il primo step sarà, il 24 gennaio prossimo, l’annuncio dei vincitori del concorso per la creazione del logo del decennale della Fondazione, lanciato a dicembre. Sullo sfondo della Triennale, sarà l’occasione per presentare il programma completo de Il segno tra ieri e domani che, nel mese di febbraio, si espliciterà in una serie di laboratori per bambini al Muba e negli spazi della Fondazione. A marzo, in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna, sarà promosso un reading dedicato alle donne e in particolare alla figura di Franca Helg, socia di Albini fin dal 1952.
Nel mese del Salone del Mobile, sarà inaugurato il murale permanente dedicato ad Albini, frutto della collaborazione con Politecnico e con Retake Milano. Spazio anche al teatro con lo spettacolo Il coraggio del proprio tempo. Uomini e valori del Movimento Moderno, in scena proprio ad aprile. Nei mesi estivi si susseguiranno una mostra fotografica – con immagini inedite della vita e dell’opera di Albini e ritratti di architettura realizzati da celebri fotografi – e un calendario di visite guidate. A chiudere l’iniziativa, un ampio omaggio previsto a ottobre, nel mese di nascita di Albini.

Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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