Luce e monocromia. Olivier Mosset a Marsiglia

MAMO, Marsiglia ‒ fino al 30 settembre 2018. Il centro d’arte francese ospita l’intervento site specific dell’artista svizzero Olivier Mosset.

Il MAMO di Marsiglia festeggia cinque anni dalla sua apertura nel 2013, a opera del designer e artista Ora Ïto. Dopo aver accolto sulla mitica terrazza del tetto della Cité Radieuse di Le Corbusier artisti del calibro di Daniel Buren, Dan Graham, Felice Varini e Jean Pierre Raynaud, questa volta l’invito è stato fatto a Olivier Mosset (Berna, 1944). Si tratta dell’intervento più minimalista finora esposto, ma paradossalmente quello che ha avuto più successo tra il pubblico. In questo caso, l’artista ha concepito una serie di falsi monocromi che catturano lo sguardo dei visitatori, integrandosi poeticamente con lo spazio che li accoglie.
L’artista svizzero ‒ membro del gruppo BMPT, insieme a Daniel Buren, Michel Parmentier e Niele Toroni ‒ ha contribuito significativamente prima alla decontrazione della pittura figurativa e poi alla post-astrazione, su influenza del Minimalismo, soprattutto a seguito del suo spostamento dall’Europa agli Stati Uniti.

HARLEY DAVIDSON E PITTURA

La mostra Untitled comincia nello spazio interno del MAMO. Protagonista fin da subito è la luce e l’interazione con l’architettura, che all’esterno troverà un ulteriore prolungamento sulle superfici “falso-monocrome”. Nella sala, invece, c’è una sola opera esposta.  Si è avvolti, dunque, dalla magnifica architettura di Le Corbusier e simultaneamente si entra nell’universo di Mosset. Una moto Harley Davidson ’74 Panhead (1957) ci proietta sia nell’Arizona di qualche decennio fa, dove viveva il pittore, sia nel percorso che ha portato Mosset nel suo nuovo percorso di astrazione pittorica. Dopo la fase dei cerchi neri su fondo bianco, inizia una nuova emancipazione della pittura. La tavolozza subisce l’influenza della plastica e del suo universo visivo, a cui l’artista integra l’attenzione per le superfici delle automobili e delle navi. A questa dimensione formale e retinica aggiunge l’interesse verso lo stile di vita che ruota intorno alle moto e alle officine di carrozzeria, numerose nella zona del suo studio. Il ready-made della Harley Davidson vede l’intervento dell’artista sulla sella e sulle superfici laterali con una pittura e un colore specchianti, che introducono alla fase più matura del suo lavoro.

Olivier Mosset, Untitled, 2018. MAMO, Marsiglia

Olivier Mosset, Untitled, 2018. MAMO, Marsiglia

LA LUCE DEL MEDITERRANEO

Quest’ultima è esposta all’esterno, nello spazio della terrazza con il solarium e l’area dedicata agli spettacoli e al tempo libero en plein air degli abitanti della Cité Radieuse. Due grandi superfici di colore metallico sono in situ. La più piccola si staglia sui gradini del palco per gli spettacoli, come un grande schermo capace di attrarre i riflessi luminosi che la circondano. L’altra superficie si estende per 18 metri orizzontalmente. Anche questa, apparentemente monocroma, grazie all’interazione con la luce e l’atmosfera esterna presto svela il proprio carattere camaleontico. Un omaggio al sole, al paesaggio e all’architettura, un intervento umile che sottolinea il carattere specifico della costruzione di Le Corbusier. Dal rosa al violetto, dall’azzurro al verde, dal giallo all’arancio, la superficie pittorica esalta il suo essere in situ e svela il riverbero dell’atmosfera e della luce del Mediterraneo.

Sonia D’Alto

Marsiglia // fino al 30 settembre 2018
Oliveir Mosset, Untitled
MAMO
280 Boulevard Michelet
https://mamo.fr

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Sonia D'Alto

Sonia D'Alto

Sonia D'Alto è ricercatrice, scrittrice e curatrice. Attualmente è dottoranda in documenta studies, Kassel. È parte del comitato scientifico della Fondazione Adolfo Pini di Milano, dove, all’interno di “Casa dei Saperi” ha curato il programma biennale Nuove Utopie. Ha organizzato…

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