Bellanapoli. L’arte (in) metropolitana

Dopo Torino, ora Napoli. Un piccolo ciclo, una guida per chi – volente o nolente – resta in città durante l’estate. E naturalmente per chi sceglie quelle stesse città come meta delle proprie vacanze.

NAPOLI SOTTERRANEA
C’è la Napoli che ama la tradizione, che vi porta nei (degnissimi) itinerari canonici, e una Napoli più misteriosa, più underground, più sperimentale, ricca di scorci, di particolari, di dettagli, di luoghi noti e ignoti, di racconti, di piccoli e grandi aneddoti, di umanità. È la Napoli che pian piano sta riscoprendo Gian Maria Tosatti con il grandioso progetto Le Sette Stagioni dello Spirito promosso dalla Fondazione Morra, con il sostegno della Galleria Lia Rumma e il Matronato della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee. Le prime tre tappe – La Peste, Estate e Lucifero – hanno già offerto l’opportunità di riscoprire la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano, da tempo non più aperta al pubblico, l’ex Anagrafe Comunale in piazza Dante, gli ex Magazzini Generali del Porto. E molti sono ancora i luoghi in cui questo progetto in progress prenderà forma (e vita).

L’ARTE IN METROPOLITANA
A Napoli, senza pagare un biglietto, tranne quello economicissimo della metropolitana, potrete inoltre viaggiare sottoterra per un pomeriggio intero alla ricerca di opere d’arte contemporanea. Il progetto della metropolitana, infatti, sorprendente per la complessità delle grandi installazioni, spesso anche sonore, che la abitano, colpisce anche per la cura e il rispetto con cui la città ha accolto gli interventi di maestri internazionali realizzati con il coordinamento di Achille Bonito Oliva. Non un graffio, un segno, una “tag” scalfiscono i corridoi oscuri: le opere d’arte, a Napoli, sono sacre. A Garibaldi vi attenderanno gli specchi di Michelangelo Pistoletto, a Toledo William Kentridge, a Montecalvario il progetto di Oliviero Toscani, Razza Umana, a Dante Joseph Kosuth e Jannis Kounellis, a Materdei Luigi Ontani e Sol LeWitt e così via, tra i molti altri protagonisti di un “museo sotterraneo contemporaneo” che richiama inoltre molti importanti designer e architetti quali Álvaro Siza, Gae Aulenti e Alessandro Mendini, tra gli altri.

Alberto Burri, Grande Cretto Nero - Museo di Capodimonte, Napoli

Alberto Burri, Grande Cretto Nero – Museo di Capodimonte, Napoli

DUE MUSEI
Importanti mostre animano la stagione del Madre. La prima, firmata da Daniel Buren e intitolata Come un gioco da bambini, lavoro in situ, mette gli spettatori nei panni dei più piccoli, lasciandoli scorrazzare tra un coloratissimo corridoio e l’altro nella stanza principale al piano terra. Non mancano i consueti appuntamenti di Per_formare una collezione, autoriflessione a rotazione delle acquisizioni del museo, né una grande personale dedicata a Sturtevant, la prima dell’artista in Italia. Una visita lo merita sicuramente anche il Museo Nitsch, dedicato al grande artista viennese, che a Napoli ha trovato, grazie all’impegno della Fondazione Morra, il contesto ideale per celebrare e valorizzare la sua arte misterica, spirituale e carnale e che nelle sale dello spazio espositivo si realizza al meglio con un’importante area di documentazione e imponenti installazioni.

MANGIARE E DORMIRE (CON ALBERTO BURRI)
Spesa, spuntino e Gourmeet dove potete trovare la firma di Niko Romito: c’è bistrot, caffetteria, vineria e mercato, ma soprattutto c’è il format Bomba: non solo bombe alla crema ma anche – ecco l’innovazione – con gli ingredienti riattualizzati della tradizione napoletana, dalla mozzarella di bufala alla scarola con acciuga e pinoli, fino al connubio crema-amarena. Cena da Veritas, in corso Vittorio Emanuele, capitanato dall’ancor giovane chef Gianluca D’Agostino, con una cucina di ricerca che parte dagli ingredienti del territorio ma si lascia volentieri contaminare da suggestioni esterne. Da provare la pera ripiena di ricotta al pepe rosa. Si dorme al Culture Hotel a Capodimonte, immerso nel verde, con una splendida vista sul Golfo di Napoli e a due passi dall’omonimo museo che, oltre a deliziarvi con le ben note ceramiche, vi offrirà una collezione d’arte contemporanea di tutto rispetto, a partire dal monumentale Cretto di un certo Alberto Burri (a proposito: state seguendo la Burriana?)

ESTATE IN FESTIVAL
Amalfi era un punto di riferimento ormai. Prima di Amalfi, dopo di Amalfi, non aveva soltanto un significato temporale. Ma una sera il riferimento fu crudo. Guardavamo il tramonto a Pompei battere sulle pietre incantate di evocazioni. Ci tenevamo per mano. Lo sentii dire: ‘A Amalfi c’è stato un momento che il sole e il mare agivano attraverso di noi. Adesso questa luce rosa è estranea, perfino banale’” (Giorgio Saviane). In questa atmosfera irreale, raccontata dall’autore di Getsemani, scomparso nel 2000, la programmazione culturale è in realtà molto ricca.
A Ravello la musica è d’ordinanza. Prima tappa, dunque, al famoso festival della costiera amalfitana, giunto all’edizione numero sessantatré, a strapiombo su uno dei luoghi più incantevoli del mondo. Dura tutta l’estate, fino settembre, e ospita voci e strumenti importanti ma anche mostre, appuntamenti, incontri. Flavio Arensi cura ad esempio la personale di scultura di Augusto Perez, Gianni Minà ci porta a conoscere i cantautori, con un ciclo di incontri e dibattiti che ospitano celebrità quali Gino Paoli o Maria Gadù. Non mancano concerti che attraversano tutte le età della musica, dalla Filarmonica di Berlino a Niccolò Fabi fino a Nicola Piovani, per citare solo pochissimi degli innumerevoli nomi che compongono il vasto programma della manifestazione.
A Pompei, e riportando in attività il Teatro Grande degli Scavi, si svolge il Pompei Festival 2015 con la Traviata, la Tosca, il Barbiere di Siviglia, il Nabucco, il Lago dei Cigni, Carmen Suite e quattro serate dedicate a Carla Fracci. Last but non least, in una villa confiscata alle mafie, si svolge a Casal di Principe, La luce vince l’ombra, gli Uffizi a Casal di Principe. Fino al 21 ottobre, con opere provenienti dal Museo di Firenze, dalla Reggia di Caserta, da Capodimonte e dal Museo Campano di Capua. All’Agorà Morelli di Napoli, fino ai primi di agosto, invece, sono le donne a essere celebrate, e non donne qualunque: parliamo delle signore ritratte da Amedeo Modigliani. Sono cinquanta le opere del percorso espositivo che cade in preparazione delle celebrazioni del centenario della scomparsa dell’artista livornese, arricchito da ben novanta foto e documenti d’epoca. Per sapere tutto, ma proprio tutto sul maestro “dei colli lunghi” che fece impazzire la Francia.

Santa Nastro

Metropolitana
081 2272111
www.metropolitanadinapoli.it

Madre
Via Settembrini 79
081 19313016
www.madrenapoli.it

Museo Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29d
081 5641655
www.museonitsch.org

Gourmeet
Via Alabardieri 8
081 7944131
www.gourmeet.it

Veritas
Corso Vittorio Emanuele 141
081 660585
www.veritasrestaurant.it

Culture Hotel
Salita Moiariello 66
081 459000
villacapodimonte.culturehotel.it

Museo di Capodimonte
Via Milano 2
081 7499111
www.facebook.com/museodicapodimonte

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #26

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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