Parco Archeologico del Colosseo a Roma: 7 milioni di euro per la sicurezza al centro del programma

Presentata la programmazione 2018-2019 di uno dei luoghi più visitati al mondo e primo in Italia con i suoi 7 milioni di visitatori che richiedono un piano sicurezza da 7 milioni di euro. Poi apertura di due musei e il ritorno della realtà aumentata

Dopo quasi un anno dall’insediamento, la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo a Roma Alfonsina Russo ne ha illustrato il programma 2018-2019. Un luogo istituito solo nel 2017, dopo molte vicissitudini e un tira e molla di ricorsi amministrativi rigettati, però, dal Consiglio di Stato, e che da ora in poi si propone come spazio vivo e aperto alla città, e anche oltre. Dopotutto, stiamo parlando di un’area di 77 ettari che comprende l’Anfiteatro Flavio, l’area del Foro Romano e del Palatino, la Domus Aurea sul colle Oppio, l’arco di Costantino e la Meta Sudans nella valle del Colosseo ed è frequentata da 7 milioni di visitatori: cifre che posizionano il Parco tra i luoghi più visitati nel mondo e il primo in Italia. Un’affluenza massiccia che fa mettere al primo posto del programma un piano sicurezza di beni e persone, condiviso con la prefettura, del valore di 7 milioni di euro. “Si tratta di un progetto di 7 milioni di euro che userà le nuove tecnologie, ma anche la sicurezza passiva e il collegamento con le istituzioni“, ha spiegato Russo. “Installeremo telecamere su tutta l’area perimetrale del Parco e sulla piazza. Saranno telecamere intelligenti, di nuova generazione, con il riconoscimento facciale. Ad agosto si è tenuto un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza; si stanno mettendo a punto strategie e questa è una. Speriamo di cambiare le sorti di questo luogo assediato da venditori ambulanti, borseggiatori e guide non autorizzate anche con nuovi strumenti, tra cui rinnovati sistemi di prenotazione contro il fenomeno dei saltafila e del bagarinaggio. Entro l’anno rinnoveremo anche il sito web, stiamo lavorando in modo tale che sia visibile immediatamente su Google”.

LA NUOVA IDENTITÀ VISIVA

Invece, sul fronte strettamente culturale, a partire dalla nuova identità visiva realizzata dallo Studio Leonardo Sonnoli di Trieste che ha allestito in passato una serie di mostre archeologiche proprio al Colosseo, tanti saranno i progetti fino al 2019: dai nuovi percorsi pensati in chiave emozionale (come il Grand Tour o l’itinerario dedicato a Templum pacis, Clivus ad Carinas, Horrea Piperataria); le esposizioni dedicate al multiculturalismo come Roma Universalis, Chartago sulla storia della metropoli nord-africana che costruì relazioni con tutti i popoli del Mediterraneo; e quelle sulla realtà aumentata (Domus Aurea Experience e il ritorno di Sangue e Arena, uno spettacolo di realtà immersiva dentro l’arena del Colosseo, che ha riscosso tanto successo a maggio). Infine, dopo 40 anni dalle ultime manifestazioni, l’Accademia di Santa Cecilia tornerà a promuovere spettacoli presso la Basilica di Massenzio durante la stagione estiva 2019.

DUE NUOVI MUSEI

Prevista anche l’apertura di due musei, tra la fine dell’anno e il prossimo: il Museo del Colosseo che troverà spazio nel secondo ordine, nello spazio che adesso ospita le mostre temporanee e quello del Foro Romano, su progetto dell’architetto Mario Bellini che ha aggiunto un nuovo volume vetrato. Un intervento reso necessario per ricavare nuovi spazi espositivi per i preziosi reperti ospitati dal museo nei locali dell’ex convento della chiesa di Santa Francesca Romana, nata sulle rovine del tempio di Venere a Roma. “Entro la fine del 2018 ci sarà l’apertura del Museo del Colosseo. Il museo servirà per ripercorrere la storia del monumento, dove esporremo anche i risultati dei nuovi scavi che stiamo portando avanti con Roma Tre e ultime scoperte emerse. Le racconteremo anche con le nuove tecnologie”, ha concluso la direttrice. “L’obiettivo è di inaugurarlo a fine 2018, mentre nel 2019 apriremo il Museo del Foro Romano“.

-Claudia Giraud

http://www.colosseo.beniculturali.it/

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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