Un cavaliere azzurro a Basilea

Fondazione Beyeler, Riehen – fino al 22 gennaio 2017. In attesa che inauguri la mostra dedicata a Roni Horn, la fondazione alle porte di Basilea propone “Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter”. Un massiccio attraversamento di geografie cromatiche e declivi interiori. A partire da un’esegesi iconografica dell’almanacco Der Blaue Reiter redatto da Wassily Kandinsky e Franz Marc.

IL PRECEDENTE MILANESE
Le mostre istituzionali dedicate all’avanguardia del Blaue Reiter sono state molteplici, in tutto il mondo, ma poche si sono rivelate accurate e impossibili come Kandinsky, Marc & Der Blaue Reiter.
Tredici anni fa, anche a Milano, la Fondazione Antonio Mazzotta presentò Il Cavaliere Azzurro. Kandinsky, Marc e i loro amici, una mostra ripartita in tre sezioni: gli anni 1908-1910, che precedono la nascita di Der Blaue Reiter e che terminavano con una panoramica sui dipinti realizzati negli anni 1910-1914, e una sezione che era interamente dedicata alla grafica. Il duplice filo conduttore era: la forte propensione alla riflessione teorica e alla sinestesia stilistica. Tra le visioni fantastiche di Kubin e i disegni di Klee, le figure spigolose di Kirchner, le armonie di forme di Kandinsky.

Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter - installation view at Fondation Beyeler, Riehen 2016

Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter – installation view at Fondation Beyeler, Riehen 2016

I 70 DIPINTI A BASILEA
Alla Fondation Beyeler viene riproposta, invece, un’elegante, un’estesa anatomia comparata del gruppo originario, formato anche da due coppie di artisti. Un’operazione svolta attraverso nuclei di lavori rari (si veda Composizione VII del 1913, la tela più grande mai dipinta da Kandinsky) prevalentemente, dello stesso Kandinsky e del meditativo Franz Marc – senza dimenticare focus storici e proiezioni animate a parete. Settanta dipinti che presentano la più vasta esposizione dedicata a Il Cavaliere Azzurro degli ultimi trent’anni in Svizzera; settanta lavori in maggioranza di grandi dimensioni, a supporto di un’esegesi iconografica, estrapolata dalle pagine del celebre almanacco omonimo. Registro e fonte della rivoluzione della pittura tra il 1908 e il 1914.
Attraverso ricorrenze auto-generative delle istanze di natura, punti di raccoglimento degli spiriti guida ammansiti e di paesaggi iper-saturati dell’Alta Baviera – paesaggi subalpini a Sud di Monaco, dislocati tra Sindelsdorf e Murnau –, la mostra ricongiunge i prodromi di una rivoluzione totale e privata della storia dell’arte. Slancio trascendente mosso in direzione di un dissolvimento del reale, un tuffo en plein air compiuto attraverso finestre puntuali come il rappreso Murnau – Paesaggio, nuvola arancione (1909 ca.) o il disarmante Murnau – Kohlgrubestrasse di Kandinsky del 1908 o, ancora, il delicato Paesaggio con capanna al tramonto del 1908 di Gabriele Munter.

Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter - installation view at Fondation Beyeler, Riehen 2016

Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter – installation view at Fondation Beyeler, Riehen 2016

NON SOLO KANDINSKY
In questo percorso selezionatamente collettivo, non solo Kandinsky giunge al colore per avvicinarsi alla dimensione spirituale dell’apparenza, come testimonia la riunificazione dei doni scambiati tra Kandinsky e Marc -rispettivamente Improvvisazione 12 del 1910 e Il sogno del 1912. Ma anche Marianne von Werefkin e Alexej von Jawlensky concorrono a tratteggiare, ad antropomorfizzare la gioia negativa del finire di uno stato di grazia, a ridosso delle carneficine della Prima Guerra Mondiale. Un sentimento dipinto, tra terra e cielo di decine di paesaggi: con pennellate larghe, con un’accentuata bidimensionalità delle immagini, con l’uso non naturalistico del colore, con la marcatura oscura di orli e confini, a combinare le forme di natura come un vento di polifonie.

Ginevra Bria

Riehen // fino al 22 gennaio 2017
Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter
FONDATION BEYELER
Baselstrasse 101
+41 (0)61 6459700
[email protected]
www.beyeler.com

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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