La Silicon Valley russa firmata Zaha Hadid Architects. Il nuovo Technopark a Skolkovo pronto nel 2019

Ha battuto l'inglese Foster + Partners, l'americano Eric Owen Moss, i russi SPEECH e l'italiano Fuksas. Sembra una barzelletta, un po' datata, ma è quanto accaduto allo studio Zaha Hadid Architects, ora all’opera sullo Sberbank Technopark, a Mosca

Dovrebbe essere ultimato entro il 2019 lo Sberbank Technopark, polo di innovazione situato a Skolkovo – la Silicon Valley russa – che sarà sede di laboratori e campus, dedicati alla ricerca biomedica e alle innovazioni energetiche, nucleari e spaziali, a breve distanza da Mosca. Voluto e finanziato interamente dalla Sberbank, leader del settore bancario russo, ospiterà circa 10-12 mila dipendenti, impiegati nei dipartimenti di tecnologia informatica e marketing. I 131.000 metri quadrati del complesso, saranno caratterizzati da una facciata in vetro curvo con un’apertura ad arco centrale su cui insistono balconate fluide affacciate su un atrio a quadrupla altezza: un progetto, che per la sua morfologia e per la sua plasticità, fa riferimento agli interessi ben documentati che da sempre la Hadid nutriva per l’Avanguardia russa, già esplorati con il suo progetto di laurea del 1976 presso l’ AA di Londra.

Sberbank Technopark, Skolkovo, Russia, progetto Zaha Hadid Architects,Images © zaha hadid architects

Sberbank Technopark, Skolkovo, Russia, progetto Zaha Hadid Architects,Images © zaha hadid architects

UN INTERVENTO POSTUMO, DOPO IL DOMINION OFFICE DI MOSCA
Dinamismo, complessità, coerenza e continuità spaziale: questi i principi incorporati all’interno della progettazione del Technopark, i cui lavori dovrebbero iniziare nei prossimi 18 mesi e proseguire per un paio d’anni.
“La necessità di innovare e collaborare è fondamentale per le operazioni di Sberbank. La nostra ricerca in ambienti interconnessi e multi-funzione ha guidato la progettazione Technopark Sberbank: risponde alle esigenze della banca per la comunicazione avanzata, l’interazione e la diversificazione.” – Ha dichiarato Christos Passas , direttore del progetto per ZHA – “Il design riconfigura rapporti di lavoro e adotta un approccio olistico alla creazione di un ambiente coinvolgente che offre una gamma diversificata di servizi, sia internamente che esternamente.” Già conosciuta nella capitale russa per aver completato il Dominion Office Building, un edificio per uffici di nove piani nel 2015, Zaha Hadid ha lasciato in eredità importanti progetti in progress. La speranza è che vengano realizzati con la stessa – che piaccia o no – forza stilistica che li ha generati.

-Giulia Mura

http://www.zaha-hadid.com/

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Giulia Mura

Giulia Mura

Architetto specializzato in museografia ed allestimenti, classe 1983, da anni collabora con il critico Luigi Prestinenza Puglisi presso il laboratorio creativo PresS/Tfactory_AIAC (Associazione Italiana di Architettura e Critica) e la galleria romana Interno14. Assistente universitaria, curatrice e consulente museografica, con…

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