Un gate che inquadra il Castello Sforzesco, pensando al futuro: incoronato in Triennale il vincitore del concorso per realizzare in pieno centro l’infopoint di Expo 2015. A spuntarla è Alessandro Scandurra, che batte tra gli altri anche Rota e Bellini

Dici esposizione internazionale e pensi a Parigi, Tour Eiffel. Dici Expo, nella sua forma contratta, e immagini oggi il grande punto interrogativo – o spada di Damocle – sospeso sul capo di Milano. In attesa di sapere se le aspettative sull’evento verranno mantenute o deluse, ecco il progetto per l’infopoint chiamato a soddisfare, nel cuore […]

Dici esposizione internazionale e pensi a Parigi, Tour Eiffel. Dici Expo, nella sua forma contratta, e immagini oggi il grande punto interrogativo – o spada di Damocle – sospeso sul capo di Milano. In attesa di sapere se le aspettative sull’evento verranno mantenute o deluse, ecco il progetto per l’infopoint chiamato a soddisfare, nel cuore della città, le richieste e le curiosità dei turisti: a partire da fine 2013, data di consegna dell’intervento, e fino ai fatidici sei mesi che coincideranno con Expo. Venticinque gli studi di architettura invitati al concorso, tra questi anche Italo Rota e Mario Bellini: la giuria sceglie infine, e premia in Triennale, la visione di Alessandro Scandurra. Già all’opera al bookshop della Scala e all’auditorium del quartier generale meneghino di Zurich; nella sala Sottsass del Triennale Design Museum e, a Vicenza, al Palladio Museum: Scandurra, che ha una discreta esperienza nel campo delle architetture temporanee e degli showroom, immagina due padiglioni a inquadrare da Largo Cairoli la silhouette della Torre del Filarete. Un reticolo di metallo sostiene una elementare struttura a capanna, coperta da agili pannelli in policarbonato: il richiamo, dichiarato, è alla verticalità della Tour Eiffel; il concept rivendica la centralità dello spazio che non divide ma unisce i due padiglioni, nuova agorà offerta alla città; nodo sull’asse tra Duomo e Castello. A sancire il trionfo di Expo Gate, questo il nome dell’intervento, una giuria composta dall’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, dal soprintendente Alberto Artioli, dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Milano Daniela Volpi e da quello della Triennale Claudio De Albertis; oltre che da Elio Fiorucci, Ferruccio De Bortoli e l’intramontabile Vittorio Gregotti.

Francesco Sala


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